COMPORTAMENTO, ALTRI CONSIGLI

Mio figlio non ha amici: cosa fare?

Capitoli

  1. Problemi di amicizia in adolescenza
  2. Mio figlio non esce mai: perché?
  3. Problemi di amicizia nell’infanzia
  4. Mio figlio ha pochi amici: come comportarsi?


Tuo figlio adolescente passa più tempo in casa che fuori con i suoi amici? O, forse, di amici proprio non ne ha? Può essere una situazione difficile da affrontare. Scopri come farlo con i nostri consigli, utili anche per bambini più piccoli che faticano a socializzare.

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Problemi di amicizia in adolescenza

 

L’adolescenza è l’età delle prime esperienze, dei primi amori, delle grandi compagnie e delle amicizie del cuore. Quelle che resteranno per sempre nei ricordi. 💖 Non per tutti è così, però: per quanto rappresentino una minoranza, alcuni ragazzi in adolescenza preferiscono passare il tempo da soli ed escono poco di casa.

Per un genitore ciò può causare smarrimento, perché di solito ci si aspetta esattamente il contrario. Figli che sfidano i limiti imposti dai genitori, che marinano la scuola per stare con gli amici, che vivono costantemente su un ottovolante emozionale 🎢 e passano da una rottura di una storia d’amore all’altra.

Ci si può trovare impreparati di fronte a un figlio che non vuole uscire di casa. Che preferisce la compagnia dei libri o dei videogiochi a quella dei coetanei, che a una partita di calcetto con gli amici preferisce una partita di scacchi. ♟️

Come reagire? Innanzitutto sarebbe opportuno non reagire, quantomeno non d’istinto. Ecco le cose da evitare di fare con un figlio che non ha amici:

  • Non forzarlo a uscire/a frequentare qualcuno
  • Non rinforzare le sue insicurezze con frasi del tipo “del resto sei timido”, “non hai mai avuto tanti amici”, “sei un tipo introverso” e simili
  • Non concedergli maggiore libertà nella speranza che ne approfitti per uscire
  • Non accompagnarlo nelle uscite

La prima cosa da fare, invece, è instaurare un dialogo sincero. Può essere difficile con un figlio adolescente, ma ripaga sempre. Prima di pensare a come risolvere il problema, infatti, bisogna capire qual è il problema… ❓

 

Mio figlio non esce mai: perché?

 

Già, perché un figlio adolescente dovrebbe comportarsi all’opposto di quanto fa la maggioranza degli adolescenti? Cosa spinge un ragazzo o una ragazza a chiudersi in casa? 🚪

Ecco alcuni possibili motivi:

Anche se a noi, in quanto genitore, non sembra essercene motivo, un adolescente può vergognarsi di molte cose: del rendimento scolastico scarso, o al contrario di essere considerato una specie di genietto; 💡 dei suoi interessi extra-scolastici che magari differiscono da ciò che piace alla maggioranza; del suo aspetto fisico, percepito come molto diverso da quello dei coetanei. 👽

Tutto ciò porta l’adolescente a cercare rifugio in casa, fino a casi-limite come gli hikikomori. L’ambiente domestico viene percepito come sicuro, come una “tana” dove stare al riparo da qualsiasi pericolo. Ed eccoci alla grande verità: un ragazzo si isola non perché non ha interesse ad avere amici, ma perché non riesce a farseli

Perché è importante avere amici in adolescenza?

Ma insomma, non avere amici in adolescenza è un così grande problema? Sì. Perché il confronto con i coetanei è vitale, contribuisce a una crescita equilibrata e rappresenta una palestra per la vita adulta. 🧔 L’interazione con l’altro da sé è fondamentale per uno sviluppo psicologico sano.

Il gruppo di amici aiuta anche a costruirsi una propria identità: di fronte a un amico ci si sente al sicuro e ci si può mostrare per quello che si è, si può imparare ad accettare critiche costruttive, a sviluppare una sana dialettica, in un parola a stare al mondo

Un adolescente senza amici è un adolescente da aiutare. ❤️ Prima di tutto perché è importante capire cosa lo blocca, cosa lo frena, di cosa ha paura. Le amicizie arriveranno come conseguenza, una volta risolto il problema che sta alla base.

 

Problemi di amicizia nell’infanzia

 

La mancanza di amici può essere un problema anche prima dell’adolescenza. Ci sono bambini, infatti, che faticano a socializzare con i coetanei. Un bambino può mostrare eccessiva timidezza sin dall’infanzia, e ciò dovrebbe far saltare la mosca al naso a un genitore: la timidezza è sempre spia di un’insicurezza più o meno marcata.

Inoltre, i bambini imitano mamma e papà. Ricordalo sempre quando vedi tuo figlio in difficoltà coi coetanei o quando pensi che non abbia molti amici: tu che tipo sei con gli amici? 🤔 Ami stare in compagnia? Gli hai trasmesso il tuo entusiasmo per l’amicizia? 

Si può educare un bambino piccolo al valore dell’amicizia tramite storie, libri, cartoni animati e stuzzicare così il suo interesse verso gli altri. A volte, però, questo non basta. Ecco alcune possibili cause del fatto che un bambino abbia problemi di amicizia:

  • Atteggiamento passivo all’interno del gruppo dei coetanei (il bambino si rende “invisibile”) 👻
  • Scarsa autonomia 👤
  • Troppo tempo speso in casa invece che all’esterno (a giocare al parco giochi, magari) 📺
  • Genitori molto ansiosi 😰

Per quanto riguarda l’atteggiamento passivo, dovrebbero essere gli educatori/gli insegnanti a far notare il problema ai genitori. Non c’è miglior osservatore di un insegnante, che può rilevare le dinamiche dei vari bambini all’interno del gruppo.

La scarsa autonomia e l’ansia dei genitori sono due problemi in parte collegati: il genitore, con i suoi eccessivi timori, trasmette insicurezze e paure al bambino, che non riesce ad emanciparsi dalla figura genitoriale e, in sostanza, si sente “perso” senza il supporto dei genitori.

Il concetto di base sicura

Potresti già aver sentito parlare della teoria dell’attaccamento di John Bowlby. In estrema sintesi, il rapporto che il bambino instaura con il caregiver (genitore o, in mancanza di esso, figura che si prende cura di lui) nei primissimi anni di vita è in grado di fornire valide indicazioni sul tipo di personalità che, crescendo, svilupperà.

Ipotizziamo che il genitore di riferimento sia la mamma: 🤰 essa rappresenta la “base sicura” del bambino, che a partire circa dai 9 mesi di vita inizia a esplorare il mondo esterno, facendo sempre ritorno alla sua base. Un bambino che viene lasciato al nido e che, in seguito, fa il suo ingresso alla scuola dell’infanzia, riesce a staccarsi dalla sua base in maniera serena ed è rassicurato dalla presenza di figure di riferimento secondarie (le educatrici, ad esempio).

Questo legame di attaccamento con la mamma può essere sicuro, ma può anche essere insicuro e caratterizzato da atteggiamenti evitanti o ansiosi da parte della madre, 😲 atteggiamenti che minano lo sviluppo di una personalità sicura nel bambino. La figura di riferimento con cui parlare di questi temi è senza dubbio lo psicologo: se l’argomento ti interessa, una prima infarinatura puoi fartela tramite il link fornito più sopra. 

 

Mio figlio ha pochi amici: come comportarsi?

 

Come aiutare un figlio piccolo che fatica a socializzare

Ci sono alcune cose che un genitore può fare per aiutare un bimbo piccolo che fatica a farsi degli amichetti. 

  • Portalo fuori più spesso: frequentate il parchetto di zona? Se ancora non lo fate, iniziate a farlo! Magari non si farà lì gli amici più cari, ma ogni interazione è educativa e lo aiuta a “uscire dal guscio” 🐣 e le attività da fare all’aperto sono davvero tante! 
  • Parla con educatori e insegnanti. Chiedi come si comporta tuo figlio a scuola o all’asilo con i suoi pari, potresti ricevere indicazioni importanti
  • Incoraggialo e rassicuralo. Un bimbo senza amici può convincersi di non essere interessante. Fai del tuo meglio per convincerlo del contrario 💪
  • Fallo parlare riguardo al rapporto con i compagni. Chiedigli con chi ha giocato a scuola o all’asilo, se ha litigato con qualcuno dagli modo di raccontarti cosa è successo senza giudicare. Queste occasioni di dialogo sono preziose per educare all’amicizia e incoraggiare il bambino a socializzare, inoltre ti offrono l’occasione di provare a correggere alcune “distorsioni” che potrebbe avere circa il rapporto con gli altri
  • Crea occasioni di socializzazione. La classica festicciola di compleanno 🍰 ma anche riunioni senza un motivo specifico: invita due o tre bimbi a casa per una merenda o datti appuntamento con altre mamme al parchetto. Potrebbe servire a rompere il ghiaccio

Come aiutare un adolescente che fatica a socializzare

Con un figlio adolescente le cose sono più complicate, certo, ma l’impresa non è impossibile. Ecco qualche consiglio:

  • Ascoltalo senza essere giudicante o intrusivo. 👂 È normale essere preoccupati per un figlio che sta spesso in casa e sembra non avere amici. Ma aggredirlo con domande troppo dirette chiuderebbe il canale di dialogo
  • Sottolinea i suoi punti di forza: magari tuo figlio si sente “una nullità” e non ha il coraggio di dirtelo, e per questo motivo si isola in casa. Nel dubbio, tu fagli sempre percepire che sei il suo fan numero uno 🤩 e motiva il tuo apprezzamento nei suoi confronti con lodi precise e circostanziate
  • Parla con i suoi insegnanti: anche alle scuole medie o superiori un insegnante ha un punto di vista che un genitore non può avere. 👁️ Può esserti utile sapere come si comporta a scuola tuo figlio con i compagni, anche per capire se può essere stato vittima di episodi di bullismo
  • Invitalo a cercare occasioni di socializzazione extra-scolastiche. Proponigli uno sport, un hobby, 🥁 la partecipazione a eventi che potrebbero consentirgli di conoscere nuove persone
  • Cerca di conoscere alcuni genitori della sua classe e, se tuo figlio non si oppone, prova a creare occasioni di socializzazione tra le mura domestiche o fuori, in accordo con altri genitori (una gita al museo, una passeggiata in montagna sono solo alcune idee)