COMPORTAMENTO

Come gestire i capricci dei figli

Capitoli

  1. Perché i bambini fanno i capricci?
  2. Capricci con la mamma: che significato hanno?
  3. Come gestire un bambino capriccioso
  4. Come gestire i capricci con il metodo Montessori
  5. Fino a quando i bambini fanno i capricci?

 

Sei alle prese con un periodo “capriccioso” e non sai più che armi usare per gestire le frequenti crisi del tuo bambino? Vuoi sapere fino a che età andrà avanti a fare capricci? Scopri come gestire al meglio i capricci dei figli (anche con il metodo Montessori)

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Perché i bambini fanno i capricci?

 

Dì la verità: quante volte ti sei posto anche tu questa domanda, esasperato dall’ennesimo capriccio di tuo figlio? 🤯 I capricci di un bambino piccolo possono essere fonte di stress, soprattutto per le mamme, alle quali pare essere indirizzata la maggior parte dei capricci.

I capricci, però, hanno un insospettabile valore formativo. Proprio così: aiutano a crescere. 👶 Parliamo di capricci in senso lato, ovvero di quelle normali rimostranze - chiamiamole così - che i bambini sono soliti fare quando vogliono/non vogliono una particolare cosa.

I bambini fanno i capricci per sperimentare quanto possono spingersi nei confronti della mamma e del papà. Ovvero, devono capire quanto e come possono influenzare un genitore, quali e quanti limiti ci sono, se e come è possibile aggirarli. 

Certo, un bambino non pensa tutte queste cose mentre “capriccia”! Ma la sua mente in un certo senso sì. 🧠 Non a caso, infatti, i capricci sono tipici di un’età in cui il bambino fa esperienza dell’ambiente intorno a sé e testa il rapporto che ha con le figure di riferimento, oltre alla sua stessa identità.

Ecco perché è importante rispondere ai capricci di un figlio nella maniera corretta. Essere un genitore è un lavoro a tutti gli effetti, e anche di grande responsabilità! 😌 Senza farsi venire l’ansia, è opportuno ricordarsi che le interazioni che abbiamo con i nostri bambini contribuiscono a formare la loro personalità e, dunque, hanno impatto sulla loro crescita.

 

Capricci con la mamma: che significato hanno?

 

Come abbiamo accennato, molte volte l’oggetto preferito dei capricci dei bambini è la mamma. 👩 Questo primato le spetta per due differenti motivi, anche se chiariamo subito che i papà non sono assolutamente esenti dai capricci dei figli… anzi.

Perché i bambini fanno più capricci con la mamma? In primo luogo per un discorso, potremmo dire, di “prossimità”: la mamma è di solito il genitore con cui un bambino passa la maggior parte del tempo e quello con il quale ha la maggiore confidenza.

È dunque naturale, per un bambino, fare i capricci con la mamma: si sente maggiormente a suo agio e ha la mamma “a portata di capriccio” in diverse situazioni quotidiane (la pappa, la nanna, il momento di dormire e via dicendo). 🍝 

In secondo luogo, la mamma pare essere la maggiore destinataria di capricci perché il capriccio è anche uno “strumento” per richiamarne l’attenzione e tenerla vicina a sé. Pensa a cosa succede quando tuo figlio fa un capriccio: volente o nolente devi concedergli un po’ di attenzione, anche solo per dirgli “no” o per rimproverarlo. 

Ecco fatto: il bambino ha conquistato la tua attenzione. 🎯 Fare capricci è quindi anche un modo per tenere vicino a sé un genitore, in questo caso la mamma. 

Quando il capriccio nasconde un problema di attaccamento

Un bambino che fa insistentemente i capricci e li rivolge quasi esclusivamente alla mamma, potrebbe stare cercando un modo per comunicare un suo malessere. Ad esempio potrebbe soffrire la lontananza dalla mamma. 💔

Il capriccio è quindi la maniera che il bambino trova per comunicare alla mamma che la mancanza è difficile da sopportare. È il caso di bambini che fanno i capricci quando si ricongiungono con la mamma: il genitore rimane spiazzato, perché pensa di essere mancato al bambino ma questi invece che essere felice non fa altro che fare i capricci. 😭

Ecco, potrebbe essere un modo per comunicare alla mamma che sta soffrendo la situazione e ha necessità di maggiore presenza e vicinanza. In questo caso specifico il capriccio è da prendere come campanello d’allarme 🔔 che ci indica che è il caso di analizzare a fondo la situazione.

 

Come gestire un bambino capriccioso

 

Ma veniamo al dunque: cosa fare con un bimbo nel pieno della fase capricci? Come gestire i capricci e come, eventualmente, rispondere? Perché lo sappiamo, è facile perdere le staffe nel giro di pochi minuti, soprattutto dopo una giornata di lavoro. 😤 Ed è facile anche dargliele vinte per non sentirlo più fare i capricci. Eppure ci sono modi migliori di agire: vediamoli insieme.

Accogliere la sua emozione

Un bambino che si lamenta è un bambino che, qualsiasi sia il motivo, ha qualcosa che non va. Può essere arrabbiato, nervoso, triste, agitato, spaventato… La prima cosa da fare per un genitore è accogliere questa emozione: cerca di non perdere subito le staffe e fagli capire che ti dispiace che si stia sentendo così. 🤗 Il capriccio di un bambino che si sente compreso e accolto potrebbe durare molto meno! 

Non cedere alle sue richieste

È molto più semplice acconsentire a tutte le richieste e togliersi il capriccio di torno… ma non è utile né educativo. Il messaggio che passerebbe sarebbe quello di un “lasciapassare” per ottenere ciò che si vuole: basta un capriccio e… voilà, il gioco è fatto. Tieni il punto, anche quando è difficile. 💪

Ribadire regole e limiti

La quasi totalità dei capricci riguarda la possibilità di trasgredire a una regola o a un limite imposto: che si tratti di non mangiare quello che c’è in tavola, di volere un giocattolo nuovo, di poter usare il computer oltre un certo orario o di andare a letto più tardi… la solfa non cambia. Il tuo compito è quello di ribadire i limiti che hai già fissato, e che sono noti a tuo figlio. Non c’è bisogno di arrabbiarsi, ma va fatto. 👮‍♂️

Se è il caso, calmalo

Un bambino a cui viene risposto “no” all’ennesimo capriccio può arrabbiarsi anche molto. Se vedi che tuo figlio perde le staffe perché capisce che il suo capriccio “non attacca”, non limitarti a ignorarlo. Puoi essere gentile e calmarlo, cercando di farlo ragionare e, come detto prima, facendogli capire che comprendi il suo malessere e sei molto dispiaciuto. Un trucco che funziona spesso? Sposta la sua attenzione su qualcos’altro. 👀

 

Come gestire i capricci con il metodo Montessori

 

La grande Maria Montessori ha lasciato importanti testimonianze anche riguardo ai capricci dei bambini. Montessori era convinta che il capriccio, per un bambino, non fosse l’espressione di un desiderio irrazionale (e irrefrenabile), quanto piuttosto un tentativo di comunicare con l’adulto di riferimento. 🗣️ Un tentativo di esprimere le proprie esigenze e i propri bisogni.

Il bambino, che all’età di due o tre anni certamente non è in ancora in grado di esprimersi compiutamente, 💬 non sapendo come comunicare certe sue esigenze o desideri proverebbe a farlo con i mezzi a sua disposizione; da questa convinzione deriva la necessità di inquadrare il capriccio per quello che è, ovvero un tentativo di comunicare.

Secondo il metodo Montessori, quindi, di fronte ai capricci del bambino bisognerebbe:

  • Non sgridare né punire, né tantomeno mettere in castigo
  • Lasciare spazio e tempo al bambino per esprimersi liberamente
  • Permettergli di muoversi, evitando di obbligarlo a stare fermo
  • Non discutere con il bambino, non arrabbiarsi
  • Non umiliarlo né metterlo in imbarazzo e possibilmente non affrontare la discussione relativa al capriccio davanti ad altre persone

Il capriccio come “blocco” della comunicazione, quindi. Ma come comportarsi quando scoppia un capriccio - magari anche piuttosto rabbioso? Rabbia chiama rabbia, 😡 dunque per prima cosa non arrabbiarti! Se riesci a rimanere calmo, il capriccio si estinguerà più in fretta. Tuo figlio si nutre delle tue emozioni: se gli mostri calma, si calmerà anche lui.

Allo stesso modo è importante rimanere fermi sulle proprie posizioni, ricordare al bambino le regole (che idealmente dovrebbero essere state decise insieme), cercare un contatto visivo e invitare il bambino alla calma con tono pacato. Pazienza e resilienza: ecco le armi vincenti per sconfiggere i capricci.

 

Fino a quando i bambini fanno i capricci?

 

E a che età iniziano?, si potrebbe aggiungere. La risposta potrebbe sconfortarti: i capricci iniziano appena un bimbo viene al mondo e continuano anche fino ai 16 anni. 😱 Questa è la risposta breve, ora vediamo più nel dettaglio come stanno le cose.

Sorvoliamo sui capricci dei neonati: sono in effetti manifestazioni dettate dalla loro impossibilità di comunicare verbalmente. Vanno gestiti, ma bisogna prenderli per quelli che sono: un tentativo di comunicare le proprie esigenze (fisiologiche, soprattutto).

Verso i 18 mesi - un anno e mezzo di età - il bambino inizia a vivere in un mondo di regole: a questa età iniziano i capricci. 😭 L’età tipica dei capricci peggiori va dai 2 ai 4 anni circa, mentre con l’ingresso alla scuola elementare i capricci iniziano a diminuire. 

Con la preadolescenza e l’adolescenza tornano i capricci sotto forma di crisi di collera: bambini e ragazzi si arrabbiano, e si arrabbiano anche molto! 😤 La fase acuta di questi accessi di rabbia può durare fino circa ai 16 anni. Le regole per gestire questi episodi non sono poi molto dissimili da quelle viste per i bambini piccoli… con la differenza che di pazienza ce ne vuole molta, molta di più