Capitoli
- Imparare a parlare: un viaggio molto lungo
- Come imparano a parlare i bambini
- I migliori giochi per imparare a parlare
Se hai dubbi sulle abilità di linguaggio di tuo figlio, un breve ripasso delle fasi di apprendimento della lingua può chiarirti molte cose. Scopri come imparano a parlare i bambini.
Imparare a parlare: un viaggio molto lungo
Lo sai che l’apprendimento del linguaggio inizia ancora prima di nascere? 👶 Il feto, durante l’ultimo trimestre di gravidanza, inizia a percepire i rumori dell’ambiente circostante e comincia a riconoscere determinati suoni: sono quelli contenuti nelle parole che pronuncia la mamma.
Alla nascita non è ovviamente in grado di parlare, ma il lungo viaggio dell’apprendimento del linguaggio è iniziato: la sua mente è impegnata nel lavoro di memorizzazione dei suoni che ascolta costantemente, quelli che gli adulti attorno a lui utilizzano per comporre le parole.
Nei mesi seguenti il neonato impara ad associare parole e azioni: non sa ancora esprimersi ma mostra reazioni differenti a seconda delle parole utilizzate dai genitori. Quindi, in buona sostanza, è già in grado di comprendere alcune parole. E prova anche a rispondere: i versi che emette sono tentativi di comunicare con mamma e papà. 💬
L’apprendimento del linguaggio è un processo molto lungo. Ci vorranno mesi e mesi per pronunciare la prima parola di senso compiuto e anni per crearsi un vocabolario ricco; in adolescenza l’apprendimento del linguaggio continua, con un “aggiornamento” da parte di ragazzi e ragazze tramite l’inserimento di vocaboli che sentono più vicini a loro, più adatti a esprimere le loro emozioni.
Da adulti, nel mondo del lavoro, il processo di aggiornamento si ripete. Insomma, l’hai capito: non si smette mai di imparare, soprattutto in ambito linguistico. Ma quali sono precisamente le fasi che attraversa un bambino che impara a parlare?
Come imparano a parlare i bambini
L’apprendimento del linguaggio da parte di un bambino attraversa diverse fasi. Eccole:
0-12 mesi, la lallazione
Nei primi 12 mesi è tutta una scoperta. Sostanzialmente il bambino “testa” i suoi organi fonatori e prova a vocalizzare, ripetendo dapprima singole vocali, poi sillabe tutte uguali (la-la-la) e poi sillabe diverse (pa-ma-la ecc.) 👅.
12-18 mesi, il primo vocabolario
Intorno ai 12 mesi il bambino inizia a pronunciare le prime vere parole: semplicissime, legate all’ambito familiare, ma ben riconoscibili (pappa, mamma, nanna tra le più quotate!). Si stima che inizialmente il vocabolario di un bimbo sia composto da circa 10 parole 🍼; intorno ai 18 mesi, però, esse salgono vertiginosamente e sfiorano quota 50.
18-24 mesi, la lingua è potere
La vera esplosione del linguaggio 💥 avviene quando il bambino comprende che con le parole può esercitare un’influenza sulle persone che gli stanno attorno. Il suo vocabolario passa in breve dalle 50 alle circa 200 parole dei 24 mesi e il bambino inizia a capire come comporre le frasi, ancora molto rudimentali.
30 mesi: ricchezza e complessità
A 30 mesi il vocabolario ha ormai raggiunto le 500 parole e il bambino passa dalle frasi rudimentali a frasi più elaborate, con una chiara struttura soggetto-verbo. Arricchisce il suo vocabolario perché desidera comunicare, in quanto ha capito che la comunicazione è un mezzo per ottenere ciò che desidera 😌.
Dai 3 ai 6 anni: missione compiuta!
Negli anni seguenti il bambino arricchisce sempre di più le sue competenze lessicali e sintattiche. Per quanto riguarda la capacità di produrre suoni, a 6 anni il lavoro è compiuto: un bambino che inizia la scuola primaria è solitamente in grado di produrre tutti i suoni della lingua italiana 🗣. Come abbiamo visto, dai 6 anni in poi il viaggio continua, ma si tratta di un arricchimento continuo e progressivo di basi apprese in precedenza.
I migliori giochi per imparare a parlare
Sei preoccupato perché tuo figlio non ti sembra rispettare le fasi di apprendimento del linguaggio appena esposte? Il nostro consiglio, come sempre, è quello di rivolgersi al pediatra, che saprà dare le risposte adeguate ai dubbi più comuni. Ma nel frattempo perché non provare alcuni giochi per imparare a parlare? Una stimolazione adeguata, spesso, auta un bambino a “sbloccarsi”.
Giochi educativi
Oggi esistono giochi in scatola progettati espressamente per sostenere l’apprendimento del linguaggio, che mirano ad ampliare il vocabolario del bambino mentre lo fanno divertire 😆. Sono una bella idea, in quanto imparare giocando e divertendosi è ciò che di meglio possa esserci! In mancanza di giochi specifici per l’apprendimento del linguaggio - o se tuo figlio non li trova divertenti - puoi ricorrere ai “classici” giochi di una volta: gioco dell’oca, memory, tombola con le figure… Qualsiasi scusa è buona per nominare oggetti, parlare e arricchire il proprio lessico.
Alfabetizzazione emotiva
Cosa c’entra con il linguaggio, ti stai chiedendo? Esprimere le proprie emozioni non è semplice. Farlo con le parole giuste, ancora meno. Dunque cogli due occasioni in una e inventa un gioco che porti il tuo bambino a esprimere a voce come si sente: lo allenerai a riconoscere i propri stati d’animo e a trovare i vocaboli giusti per esprimerli.
Trova le differenze
Il gioco è vecchio come il mondo, ma sempre divertente, soprattutto per i bambini: il plus, in questo caso, è chiedere al bambino di descrivere le differenze 🔎, verbalizzando il motivo per cui una determinata figura è diversa dall’altra.
Inventastorie
Gioco divertentissimo per i più grandicelli, ideale se hanno un linguaggio povero e poco strutturato. Metti delle figurine in un sacchetto (puoi anche usare delle flashcard: ecco come costruirle), fai pescare cinque di esse a tuo figlio e poi fallo divertire a costruire una storia che leghi assieme le figure: il divertimento è assicurato, l’arricchimento del linguaggio anche, se lo guiderai nel legare correttamente le sequenze della storia da lui inventata e nell’arricchirla di dettagli e particolari!