COMPORTAMENTO

Sindrome di Peter Pan: quando i ragazzi hanno paura di crescere

Capitoli

  1. Sindrome di Peter Pan: sintomi
  2. Sindrome di Peter Pan: cause 
  3. Sindrome di Peter Pan: come evitarla


“La sindrome di Peter Pan”.  In un libro uscito nel 1983, lo psicologo Dan Kiley chiamava così il comportamento di quegli uomini che non riescono ad affrontare le proprie responsabilità e che, in qualche modo, vorrebbero rimanere sempre bambini, proprio come Peter Pan. Perché ne parliamo in un blog per genitori? Perché la sindrome di Peter Pan, la paura di crescere, può riguardare anche gli adolescenti e perché sembra essere legata agli stili genitoriali. Allora vediamo meglio che cos’è la sindrome di Peter Pan e cosa fare per evitare di ritrovarsi con un “bambinone” dentro casa. 🙂

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Sindrome di Peter Pan: sintomi

 

Cominciamo dai sintomi. Come si riconosce la sindrome di Peter Pan? 🤔Prima di tutto, non è un disturbo che si può diagnosticare, cioè non è una vera e propria malattia, riconosciuta come tale. Si tratta invece di un atteggiamento psicologico caratterizzato dalla paura di crescere. Chi ha la sindrome di Peter Pan (in maggioranza si tratta di uomini) non riesce a relazionarsi con il mondo in modo adulto, lascia che siano gli altri a prendersi cura di lui e che prendano decisioni al suo posto.

Ecco alcuni sintomi tipici della sindrome di Peter Pan:

  • Incapacità di assumersi responsabilità

  • Grande attenzione all’ aspetto fisico

  • Poca autostima

  • Paura della solitudine

  • Difficoltà di accettare critiche

I Peter Pan evitano di prendere decisioni importanti (dal matrimonio all’andare a vivere da soli), spendono in modo poco accorto, hanno difficoltà ad avere relazioni serie, cambiano spesso lavoro o non trovano lavoro, coltivano sogni irrealizzabili, temono le critiche e davanti a un insuccesso incolpano sempre qualcun altro. 😐

Anche un adolescente può manifestare la sindrome di Peter Pan e i sintomi sono simili . Si tratta di adolescenti che non si sentono pronti ad affrontare il mondo degli adulti, che hanno paura di rischiare e di assumersi responsabilità, e lasciano che siano “i grandi” a occuparsi dei loro problemi e delle loro necessità piccole e grandi. A volte, preferiscono la compagnia di ragazzi più piccoli a quella dei coetanei.

 

Sindrome di Peter Pan: cause 

 

Ma perché si diventa degli eterni bambini? Cos’è che fa scattare la paura di crescere? 🤓 Le cause della sindrome di Peter Pan sono diverse. Le condizioni socioeconomiche, per esempio, possono influire: non si trova lavoro, il mondo degli adulti sembra difficile, e diventare autonomi sembra impossibile. Tutto questo fa venire voglia di restare piccoli. 👶

Il comportamento dei genitori sembra essere una delle cause del problema.

Genitori iperprotettivi 

Trasmettono l'idea che il mondo sia difficile o pericoloso, non aiutano i ragazzi a diventare autonomi e a imparare quello che serve per vivere e funzionare come adulti. Vogliono che i figli restino piccoli, per continuare a occuparsi di loro e proteggerli. In questo modo, però, trasmettono ai figli l’idea di non essere capaci di occuparsi di se stessi: “Lascia stare, ci pensano mamma e papà”

Genitori troppo permissivi 

Sono all’estremo opposto della scala degli stili genitoriali, ma ugualmente dannosi. Non aiutano i figli a capire cosa si può fare e cosa no e li proteggono sempre dalle conseguenze dei loro errori. Mantengono i figli, invece di stimolarli a diventare economicamente indipendenti, non si aspettano molto da loro, lasciano che violino le regole, e li giustificano sempre. In poche parole, li trattano come bambini. 

 

Sindrome di Peter Pan: come evitarla

 

Ecco, allora, i nostri consigli per aiutare i ragazzi a diventare adulti responsabili, capaci di affrontare il mondo senza paura. ✅

Fai un passo indietro

Non fare tu quello che tuo figlio può fare da solo, non rendergli tutto più semplice. Prendere appuntamento dal dottore, ricordare un impegno preso, o preparare per tempo lo zaino per lo sport. Tutte ottime opportunità per i ragazzi per imparare a organizzarsi da soli

Lascia che sbagli

Non ha studiato abbastanza per la verifica, non si è organizzato per l’uscita con gli amici? Non intervenire. Lascia che sbagli e che viva le conseguenze delle sue azioni. E, soprattutto, non spostare la colpa dei suoi insuccessi su qualcun'altro: un’insufficienza non è colpa del professore, un litigio non è sempre colpa degli amici. Insegnagli a dialogare con adulti e coetanei e a coltivare la cultura dell’errore.

Responsabilizzalo già da piccolo

Comincia ad abituarlo a piccole responsabilità fin da piccolo, (ecco alcune strategie per rendere i bambini autonomi). Così lo aiuterai da subito a sentirsi competente, capace e “grande”. 🏆

Incoraggialo a mettersi alla prova 

Diventare grande non fa paura se si impara fin da piccoli anche a mettersi alla prova, e a correre qualche rischio (adatto all’età). Solo così si può verificare la propria forza e le proprie capacità. Trovare un lavoro per studenti, per esempio, può essere un ottimo modo per un adolescente per mettersi alla prova. 

Insegnagli a fare da solo 

Con il tuo aiuto, tuo figlio deve imparare gradualmente a prendersi cura di sé e della sua vita. Per esempio: è importante insegnare il valore dei soldi, insegnare a fare piccoli lavori in casa e a cucinare, insegnare la gestione del tempo.⌚

Anche assumersi le proprie responsabilità sul rendimento scolastico è un modo per responsabilizzare tuo figlio. Se ha bisogno di aiuto in  una materia fallo aiutare da un tutor gostudent, ma lascia che gestisca gli appuntamenti e le lezioni da solo. I ragazzi devono abituarsi a  fare da soli: per questo non lasciamo che i genitori partecipino alle lezioni. Ma ti teniamo informato sui progressi raggiunti.