COMPORTAMENTO

Problemi di socializzazione negli adolescenti

Capitoli

  1. Come funziona la socializzazione in adolescenza?
  2. L’adolescenza e la seconda nascita
  3. Il peso del giudizio
  4. Problemi di amicizia in adolescenza
  5. Cosa fare per aiutare tuo figlio a socializzare?

 

Quando riflettiamo sull’adolescenza, immergendoci tra le sue mille sfaccettature, facciamo fatica a pensarla come ad un periodo “solitario”. 🤔 Tuo figlio è nel pieno dell’età in cui fioriscono i primi amori ❤️ e in cui si formano le vivaci compagnie di amici… 

Certo, ci piacerebbe se i nostri giovani rinunciassero a un paio di uscite per dedicare qualche ora in più allo studio 📗 o alle faccende domestiche 🧹, ma sappiamo benissimo come l’adolescenza sia una fase in cui il bisogno di socializzazione è tremendamente importante. Tant’è che l’idea che proprio figlio possa avere pochi amici può far emergere numerosi dubbi e preoccupazioni. Potresti esserti già chiesto cosa stia andando storto, domandandoti se sia normale che tuo figlio faccia così tanta fatica a trovare nuovi amici. 😔

Come dobbiamo comportarci di fronte ai problemi di socializzazione di un adolescente? è meglio intervenire o aspettare che la situazione si sblocchi da sola? Leggi il nostro articolo per capire come agire. 

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Come funziona la socializzazione in adolescenza? 

 

La socializzazione è un bisogno primario dell’adolescenza. 😮 Così come mangiare, 🍲 bere 🧃 e riposare 💤 sono azioni indispensabili per la sopravvivenza, riuscire a socializzare 🤝 è fondamentale per affrontare l’adolescenza. Tieni conto che stiamo parlando di un’età nella quale è essenziale riuscire a costruire un senso di identità e, in questo delicatissimo compito, l’interazione coi coetanei è senz’altro necessaria per avere un buon margine di successo. Ma funzionava così anche in infanzia? In realtà, il passaggio da infanzia ad adolescenza porta tanti cambiamenti e… Confusione, da questo punto di vista! 

Molto probabilmente, tuo figlio ha vissuto un’infanzia 🧒 nella quale è stato immerso in un bagno di socialità: tra impegni scolastici, 🏫 festicciole con gli amici 🎉 e attività extrascolastiche ⚽ difficilmente ha avuto tempo per rimanere solo con se stesso. In adolescenza, però, le richieste familiari e sociali sono decisamente diverse: tuo figlio non si trova più nella fase dell’iper-socialità, ma nell’età nella quale deve imparare a destreggiarsi tra il suo bisogno di relazione e i doveri dell’adolescenza (d’altro canto, non c’è attività più solitaria dello studio 📗). 

Insomma, non dovrebbe sorprenderci se nella mente di tuo figlio si creasse una certa confusione, soprattutto perché, proprio nell’età nella quale la socializzazione diviene un bisogno primario, gli viene chiesto di ridurre le interazioni sociali. Tuttavia, al di là della confusione che può crearsi tra le richieste esterne e spinta interna, tuo figlio dovrà essere in grado di trovare un buon equilibrio, senza sbilanciarsi troppo da nessuna delle due parti, ma senza nemmeno trascurare nessuno dei due compiti. 🏫🤝

 

L’adolescenza e la seconda nascita

 

L’adolescenza è lo stadio dello sviluppo in cui avviene la cosiddetta “seconda nascita”. 😮 In questa fase, infatti, il nostro corpo comincia a subire numerose e ben visibili trasformazioni, si sviluppano gli attributi sessuali e cresce il desiderio di indipendenza. 

Si tratta di cambiamenti decisamente importanti, che sanciscono la metaforica morte dell’innocenza infantile a favore di un nuovo corpo e di nuovi interessi adolescenziali. 🤔 Così come i primi anni di vita sono la palestra nella quale tuo figlio ha imparato a conoscere e controllare il proprio corpo, questa seconda nascita può essere vista come la fase nella quale tuo figlio deve imparare a controllare le nuove dotazioni corporee. 🏋️ 

Questa premessa ci permette di comprendere il motivo per il quale le dinamiche relazionali osservabili in infanzia non possono sopravvivere ai turbolenti cambiamenti dell’adolescenza. 

Se l’infanzia è l’età delle nuove esperienze, dove l’interazione è funzionale alla scoperta del mondo circostante (e della propria capacità di interagire con esso), in adolescenza si entra nell’età dell’autoscoperta e dell’affermazione della propria identità, dove la relazione è fondamentale per rispondere alla domanda: “chi sono io?”. 😯 Essere protagonista di un tale cambiamento e trovarsi di fronte alla necessità di dover riadattare le proprie capacità di socializzazione a questa nuova fase dello sviluppo può essere estremamente stressante per tuo figlio. 

A questo punto può essere più facile capire il motivo per il quale un bambino che non ha mai avuto difficoltà a stringere nuove amicizie in infanzia potrebbe avere problemi a socializzare in adolescenza. Alla luce di queste osservazioni, potresti esserti chiesto perché tuo figlio stia trovando così tante difficoltà ad adattarsi all’adolescenza. Un dubbio del tutto lecito, a cui potremmo rispondere con un’altra domanda: e se fosse un problema legato alla ricerca di un suo senso di identità?

 

Il peso del giudizio

 

Abbiamo concluso il precedente capitolo con un quesito decisamente importante: quanto pesano le difficoltà nella definizione del senso di identità sui problemi di socializzazione? 😥 È piuttosto difficile parlare di “costruzione dell’identità” e “socializzazione” in maniera indipendente: quando la domanda esistenziale attorno alla quale ruota l’adolescenza è “chi sono io?”, chi dovrebbe aiutare tuo figlio a cercare la risposta, se non i propri coetanei? 😉 

Per strutturare il proprio senso di identità, oltre a far riferimento al bagaglio di esperienze accumulato in infanzia, tuo figlio farà molto affidamento sul giudizio dei propri pari. Per lui sarà molto importante trovare uno sguardo 👀 di ritorno tra propri amici: il fatto che questi ultimi lo vedano allo stesso modo in cui lui vede se stesso sarà decisivo per legittimare il suo senso di identità. In caso contrario, il rischio di dover fare i conti con una profonda ferita narcisistica è davvero alto. 

La sofferenza di un giudizio negativo in adolescenza è estremamente dolorosa e non è lontanamente paragonabile alle esperienze che tuo figlio può aver vissuto in infanzia. Se, prima di aver raggiunto l’adolescenza, i giudizi negativi o le offese degli amici scomparivano più velocemente di un livido sul braccio, ora potrebbe essere molto faticoso fare i conti con gli attacchi provenienti dal mondo esterno. Ogni insulto, offesa, critica o commento negativo sarà vissuto come un verdetto che determina il suo fallimento nel costruire un proprio senso di identità. 😔

 

Problemi di amicizia in adolescenza

 

Per tuo figlio potrebbe essere estremamente difficile convivere col peso del giudizio. 

Perché le opinioni esterne possono ferirlo così profondamente? Forse a causa di una fragilità che lo rende particolarmente sensibile al fallimento o, forse, per la difficoltà nel doversi inserire in un ambiente totalmente nuovo, dove le “regole sociali” dell’infanzia non valgono più. 😔 

Tuo figlio potrebbe scegliere di scappare dalla sofferenza e, piuttosto che sentirsi inadeguato a livello sociale, potrebbe preferire l’autoisolamento. Per lui, fare amicizia potrebbe essere un ostacolo troppo grande, tanto da spingerlo a guardare i propri coetanei con un senso di ammirazione, mista a invidia: potrebbe pensare che gli altri adolescenti siano, a differenza sua, persone di successo e che non accetterebbero mai un amico come lui. 😭 

Potrebbe rifugiarsi nella fantasia di voler essere “fantastico” come quei suoi coetanei tanto idealizzati, o credere che dei giovani così cool non rivolgerebbero mai la parola a “uno come lui”. Insomma, tuo figlio potrebbe pensare che gli ostacoli che ha di fronte sono talmente grandi da giungere alla conclusione che è “meglio stare da solo che venire ignorato”. 😔 

Il tuo ragazzo potrebbe avere talmente tanta paura di soffrire da evitare sistematicamente qualsiasi situazione percepita come “rischiosa”. Proprio per questo motivo, è importante saper andare oltre alle barricate che ha innalzato tuo figlio: potresti chiedergli altre dieci o cento volte perché non stia uscendo con i propri compagni di scuola e la sua risposta potrebbe essere sempre la stessa… Potrebbe dirti che i suoi compagni di classe sono “antipatici” o “poco interessanti”, ma siamo sicuri sia davvero così? Dietro a queste risposte potrebbe celarsi la paura di non essere alla loro altezza o, nel peggiore dei casi, potresti scoprire che le sue difficoltà di socializzazione sono dovute ad atti di bullismo perpetrati nei suoi confronti. 

 

Cosa fare per aiutare tuo figlio a socializzare?

 

La presenza di problemi di socializzazione e la paura che questi portino a un progressivo autoisolamento del giovane, potrebbero spingere un genitore a decidere di intervenire per aiutare proprio figlio. 🤨 È normale che un genitore spinga affinché il proprio figlio esca coi suoi compagni di classe e questa volontà potrebbe essere talmente forte da fargli cercare corsi extrascolastici a cui poter iscrivere il proprio ragazzo. 🤔 

Per quanto la motivazione sia nobile, l’effetto potrebbe generare conseguenze tutt’altro che positive. Tuo figlio potrebbe trovare una conferma dei dubbi che già lo attanagliavano in precedenza, travisando il tuo tentativo di aiuto e interpretandolo come una legittimazione del suo pensiero di non essere sufficientemente bravo a socializzare. 

L’idea di dover ricevere l’aiuto dei genitori a socializzare può essere particolarmente frustrante, sia per l’autostima di tuo figlio, sia per la percezione che un processo libero e indipendente, come la socializzazione in adolescenza, sia in qualche modo controllato dagli adulti. 

Per l’adolescente, la ricerca di un senso di identità deve passare anche attraverso un progressivo allontanamento dal nucleo familiare, ma come può avvenire questo passaggio, se il gruppo extrascolastico a cui prende parte è coordinato dagli adulti e scelto da un genitore? È vero, non è bello sentirsi totalmente inermi di fronte al fallimento sociale di tuo figlio, eppure possiamo assicurarti che, come genitore, la tua presenza rimane una componente fondamentale per aiutarlo a superare questo scoglio. Come? Scopriamolo assieme! 👇

Ascolto

L’ascolto è la più grande virtù che un genitore deve essere in grado di sviluppare. 👂 A volte, la comunicazione con un figlio adolescente può essere estremamente faticosa: c’è quel giorno in cui quest’ultimo si esprime in monosillabi, quel giorno in cui va “tutto come al solito”, oppure il giorno in cui non ha assolutamente voglia di parlare. Eppure, dietro a quel modo di comunicare apparentemente ermetico, si nasconde spesso il tentativo di esprimere qualcosa che è troppo doloroso da essere verbalizzato. 

A volte, ci facciamo sfuggire delle piccole richieste di aiuto disseminate qua e là: magari, l’apparentemente innocua battuta autosvalutante a cui hai prestato poca attenzione era un tentativo di tuo figlio di esprimere le sue difficoltà ad accettare il suo fisico, oppure, quella domanda apparentemente senza senso a cui hai dato poco peso voleva mettere alla prova la tua capacità nel rispondere a quei quesiti troppo difficili da dire ad alta voce… 

Saper ascoltare, quindi, significa essere in grado di decifrare il linguaggio di tuo figlio, senza mai banalizzare o normalizzare le sue parole.

Insegnagli a sopportare la frustrazione

L’educazione al fallimento è molto importante in fase adolescenziale e può rivelarsi un passaggio fondamentale per aumentare la resilienza del tuo ragazzo. Come si educa un ragazzo al fallimento? 🤔 Spiegandogli che non sempre si può ottenere il risultato sperato: molte volte sarà necessario rivedere i propri obiettivi e i propri progetti, in quanto non sempre questi si realizzano come ci si sarebbe aspettati. Tuo figlio potrebbe aver sognato un’adolescenza di successo, magari prendendo a modello show televisivi o video di YouTube… Non raggiungere un tale livello di successo potrebbe essere talmente deludente da spingerlo a chiudersi in se stesso. È importante che tuo figlio si renda conto che la vita ci pone di fronte a numerose delusioni e che bisogna essere in grado di sopportare la morte di un ideale.

Insegnagli a sopportare quelle parti di sé che ritiene meno interessanti

Spesso, la paura di subire un attacco a quelle parti di sé che si ritengono poco interessanti, può crescere a tal punto da spingere un adolescente a nascondersi e diventare invisibile agli occhi di tutti. 😔 Può trattarsi di un attributo fisico o di altre competenze che percepisce come inadeguate, ma, anche in questo caso, è importante che tuo figlio impari ad accettare quella parte di sé che ritiene “meno interessante”. Cerca di ridimensionare la sua paura che quelle parti di sé siano ripugnanti, rassicurandolo sul fatto che ciò che percepisce come estremamente brutto, in realtà non è davvero un difetto o una mancanza così mastodontica come pensa. In questo modo sventerai anche il rischio che, per sfogare la sua frustrazione, attacchi proprio quella parte di sé che lo fa sentire così inadeguato.

Fagli conoscere e sostieni le varie possibilità per coltivare le sue passioni

Ti abbiamo invitato ad evitare di sostituirti a tuo figlio, iscrivendolo ad attività o gruppi che gli permettano di avere nuove occasioni di socializzazione, ma questo non significa che tu non debba sostenere le sue passioni e indicandogli quali siano le possibilità di socializzare con altri ragazzi che condividono i suoi interessi. 

Ovviamente, la decisione se frequentare o meno persone che condividono i propri hobby starà a lui: tu dovrai mostrarti semplicemente interessato e aperto a queste possibilità, senza che lui percepisca il tuo interesse per la sua vita sociale come una proiezione della tua frustrazione per la sua mancanza di amici. Alla fine, riuscire a socializzare con ragazzi che condividono i propri interessi è sicuramente più facile e potrebbe essere una strada che lui stesso percorrerà in autonomia. Magari non accadrà subito, ma con un po’ di pazienza e con la tua preziosa presenza, prima o poi il tuo ragazzo imboccherà la strada giusta. 🤗