Capitoli
- Da cosa nasce la paura dell’interrogazione: cause più comuni
- Effetti dell’ansia da prestazione scolastica: quando e come si manifesta
- Come non avere paura delle interrogazioni: 4 cose che puoi fare
C’è chi la avverte poco prima di essere interrogato, chi invece già giorni prima e, al solo pensiero di parlare davanti a tutta la classe e al prof, impallidisce. Di cosa stiamo parlando? Parliamo della paura dell’interrogazione. Molti di noi la conoscono bene perché hanno provato una paura simile quando erano seduti dietro a un banco di scuola, o anche da adulti, magari in vista di un colloquio di lavoro. Ma come possiamo aiutare i ragazzi a gestirla? Vediamolo insieme.
Da cosa nasce la paura dell’interrogazione: cause più comuni
Come la definisce il Galimberti, la paura è un'emozione primaria di difesa, comune a tutti gli esseri viventi. Di per sé è un istinto positivo, infatti ci permette di salvaguardare noi stessi in caso di pericolo.
Basti pensare che è grazie alla paura che ci mettiamo al riparo quando sta per abbattersi un violento temporale, ed è sempre grazie ad essa che non attraversiamo la strada quando è in avvicinamento un’auto che sfreccia a gran velocità. Esempi di questo genere potrebbero continuare a lungo...
Allora dov'è il problema? Il problema nasce nel momento in cui l’ansia non resta circoscritta al solo momento dell’interrogazione ma persiste, arrivando a condizionare non solo l’interrogazione stessa ma anche la quotidianità. In sostanza, diventa invalidante.
Quando si affronta l’argomento dell’ansia da interrogazione, qualcuno potrebbe ritenere che la paura delle interrogazioni sia naturalmente correlata a una mancanza di preparazione. Ma è realmente così? Rispondiamo subito dicendo che no, non è necessariamente questo il motivo per cui si ha paura. Vediamo allora una ad una le possibili ragioni che innescano questa reazione:
Auto-svalutazione
Alcuni ragazzi sono insicuri e nutrono una bassa autostima. Per questa ragione, quando devono affrontare un’interrogazione non hanno fiducia nella propria capacità di riuscita e, se subentra l’insuccesso tanto temuto, arrivano all’erronea conclusione di essere incapaci.
Alte aspettative personali e/o familiari
Spesso si tratta di ragazzi bravi a scuola che si sentono in dovere verso se stessi e/o verso i propri genitori di prendere sempre voti altissimi. L'interrogazione diventa per loro un momento di forte tensione perché temono che l’esito possa non essere all’altezza delle loro aspettative.
Paura di parlare in pubblico
La glossofobia può colpire sia giovani che adulti. Alcuni riescono a gestirla mentre altri vivono un disagio tale che gli si annebbia la mente e resta solo il presentimento che tutto andrà per il peggio.
Esperienze negative pregresse
È possibile che un’interrogazione andata male abbia lasciato il segno tanto da far provare il terrore che l’esperienza frustrante possa ripetersi.
Effetti dell’ansia da prestazione scolastica: quando e come si manifesta
L’ansia da prestazione scolastica può manifestarsi o nell’imminenza dell’interrogazione o diverso tempo prima. In questo secondo caso, parliamo di ansia anticipatoria, paura di avere paura, che consiste in un disagio che subentra al solo pensiero di dover affrontare, in un futuro più o meno vicino, l’interrogazione.
Le cause che abbiamo menzionato sopra hanno degli effetti e gli effetti della paura sono piuttosto riconoscibili perché hanno una natura psicofisica:
- Blocco
- Lieve balbuzie
- Nervosismo
- Vuoti di memoria
- Insicurezza
- Bisogno di urinare
- Mal di stomaco
- Palpitazioni
- Sudorazione
- Onicofagia
- Mancanza di appetito
Come non avere paura delle interrogazioni: 4 cose che puoi fare
Essere a proprio agio con gli insegnanti e i compagni
Iniziamo col dire che è fondamentale che il ragazzo instauri, quanto prima, un buon rapporto con i compagni di classe e con gli insegnanti. Ciascuno di loro dovrebbe collaborare per creare un ambiente sicuro e accogliente, che favorisca l’esposizione orale.
Tu come genitore puoi aiutarlo in questo, costruendo, anzi diventando tu stesso, un ponte tra tuo figlio e il contesto scuola. Se questo non avviene, tuo figlio potrebbe avere paura di sbagliare o che il prof reagisca male e che i suoi compagni ridano di lui.
Ridimensionare le aspettative
Cerca di capire se il problema risiede forse nelle aspettative che tu riponi il lui, o che lui stesso ha, attribuendo così all'interrogazione un peso troppo grande da portare sulle sue spalle.
Parlane con lui, rassicuralo, fagli capire che vale molto più di un voto. Non solo dillo, ma dimostralo.
Prepararsi bene
Una buona preparazione (uso di mappe mentali, ripetizione ad alta voce etc) farà sentire il ragazzo più sicuro di sé, indubbiamente. Non eliminerà del tutto la paura delle interrogazioni ma renderà più semplice tenerla a bada.
La preparazione può includere vari aspetti non strettamente legati allo studio, per esempio è utile prepararsi mantenendo uno stile di vita equilibrato, dormendo a sufficienza e mangiando in modo sano. Inoltre può essere d’aiuto mettere in atto le giuste tecniche di respirazione, inspirando lentamente attraverso il naso ed espirando lentamente attraverso la bocca.
Farsi aiutare
Puoi aiutare tuo figlio in vari modi. Per esempio, puoi ricreare un pubblico casalingo e aiutarlo ad esercitarsi nell’esporre davanti ad altri. Oppure puoi affiancargli qualcuno che lo aiuti nella preparazione pre interrogazione e che soprattutto gli trasmetta sicurezza e un buon metodo di studio.
Non esitare a parlarne con un esperto, se necessario. Purtroppo la paura delle interrogazioni, se portata all’eccesso, diventa un serio problema fino a far sentire i ragazzi insignificanti e scoraggiati, dunque non sottovalutarla. Ricorda che l’ansia da interrogazione:
- Colpisce grandi e piccini 👧👨
- Può manifestarsi attraverso sintomi fisici e psicologici 😢
- Può essere ancora vivida anche anni dopo aver finito la scuola 👀
- Non va presa alla leggera ⚠
👉 In conclusione, non dobbiamo rifiutare o temere un'emozione negativa come la paura, perché se gestita bene può aiutarci a crescere. Se diventa faticoso tenerla sotto controllo, non esitare a chiedere aiuto. Comunque sia, non mortificare tuo figlio e ricorda che sono anche e soprattutto queste emozioni a renderci umani.