Capitoli
- Cosa si intende per mnemotecnica?
- Si può studiare a memoria senza mnemotecniche?
- Tecniche mnemoniche: ecco le principali
- Due parole sul palazzo della memoria
- Come far funzionare i metodi di memorizzazione
Hai mai pensato alla memoria come a un’abilità che si può migliorare? Con le tecniche giuste, possiamo tutti essere in grado di memorizzare di più e meglio. Scopri le mnemotecniche che possono essere utili per lo studio.
Cosa si intende per mnemotecnica?
È sufficiente una buona memoria per studiare efficacemente nomi, date, formule, concetti e quant’altro? La risposta più intuitiva sarebbe sì, ma la verità è che, se si vuole eccellere, bisogna sapere come sfruttarla al meglio. Chiunque può imparare ad utilizzare in maniera efficiente la propria memoria, basta servirsi delle tecniche giuste!
Tecniche vecchie di secoli 🕸 ma ancora tremendamente attuali. Non ci credi? Sappi che le prime mnemotecniche risalgono all’antica (anzi, antichissima) Grecia. E sono usate ancora oggi. Anzi, furono proprio i greci a coniare il termine mnemotecnica, che non significa altro che “tecnica di memoria”, ispirandosi a Mnemosine, la dea della memoria e madre delle Muse. 🧚
Le mnemotecniche nacquero per uno scopo molto pratico: tenere a mente i lunghi discorsi che gli oratori tenevano di fronte al loro pubblico. Dopo i greci, furono i romani a servirsene a mani basse, con Cicerone in testa, da molti ritenuto erroneamente l’inventore delle tecniche di memorizzazione, di cui parla nella sua famosa opera De Oratore.
Quindi una mnemotecnica è una tecnica, un trucco, una strategia per ricordare più facilmente ed efficacemente una qualsiasi serie di informazioni. E se le mnemotecniche erano utili ai grandi oratori del passato, perché non utilizzarle oggi per richiamare alla mente concetti più semplici con cui uno studente si trova a che fare tutti i giorni? 💡
La prima mnemotecnica della storia
Come è nata l’idea di sviluppare una tecnica per memorizzare? Lo racconta proprio Cicerone. Realtà o finzione, l’aneddoto è importante per capire cosa si intende quando si parla di mnemotecnica.
Pare che un tale Simonide di Ceo, poeta lirico greco, fosse stato invitato a un banchetto. Gli invitati erano già tutti seduti quando Simonide dovette lasciare la sala per andare ad accogliere un ritardatario fuori dal palazzo dove tutti si trovavano; in quel mentre un terremoto colpì il palazzo, il cui tetto crollò schiacciando tutte le persone sedute al banchetto.
Simonide fu l’unico superstite e si dice che riuscisse ad aiutare i soccorritori a dare un nome alle vittime poiché ricordava la loro posizione a tavola: aveva collegato i nomi alle posizioni.
Aveva, cioè, trovato una chiave per il ricordo. 🔑
Si può studiare a memoria senza mnemotecniche?
Alt! Se stai pensando “Come ho fatto a uscire dalla scuola senza aver mai applicato una singola mnemotecnica?” cambia pensiero: le mnemotecniche non sono imprescindibili per lo studio ed è possibile studiare a memoria anche senza di esse (e magari, prendere 10 in una verifica!).
Va infatti fatta una precisazione: le mnemotecniche non sono l’unico metodo per studiare a memoria. Anzi, servono più che altro a ricordare efficacemente un gran numero di informazioni senza troppo sforzo. La differenza è sottile ma importante: se il compito è di studiare un piccolo brano a memoria, le mnemotecniche potrebbero addirittura far perdere tempo. ⌚
Sono infatti molto più adatte alla memorizzazione di lunghi elenchi di informazioni, discorsi da ripetere (come durante un’interrogazione), concetti elaborati. 🤓 Possono essere usate per compiti molto più basici ma non sempre ne vale la pena. Per questo tipo di compiti, sono sufficienti dei buoni trucchi per studiare a memoria!
Tecniche mnemoniche: ecco le principali
Ora che abbiamo chiarito cosa sono le tecniche di memorizzazione e per cosa sono utili, vediamo quali sono le principali. Ma prima, una precisazione: queste tecniche fanno grande affidamento sulla memoria visiva. 👀 Se tuo figlio ha uno stile di apprendimento visuale, le mnemotecniche potrebbero piacergli molto (e aiutarlo moltissimo)!
Serve dunque essere in grado di creare immagini mentali. È più semplice di quel che sembri: si tratta di trasformare un concetto in un’immagine personale, che deve essere quanto più possibile legata alla personalità di chi la crea. Fantasia al potere: più si è bravi a immaginare e a fantasticare, più si è agevolati nella memorizzazione. 👻
Paradosso Azione Vivido
Il metodo Paradosso Azione Vivido (o metodo PAV) è proprio uno di quelli che sfrutta maggiormente il potere delle immagini. Soprattutto, delle immagini in azione: sì, proprio come i video di YouTube! Che non a caso è uno dei social network di maggior successo al mondo.
Questa mnemotecnica consiste nel trasformare l’informazione da ricordare in un’immagine paradossale (Paradosso), dinamica (Azione) e molto colorata e realistica (Vivido). È molto semplice nella pratica: si prende un concetto/informazione e lo si trasforma in un’immagine mentale insolita, animata e molto realistica. Una specie di mini-film. 🎥
Può volerci un po’ di allenamento per creare immagini paradossali e non logiche, ma il vantaggio è che immagini bizzarre e colorate 🦄 colpiscono la mente e aiutano a memorizzare il concetto. Questa mnemotecnica si usa principalmente per memorizzare una lista di elementi (o ‘item’), concatenando un’immagine paradossale all’altra.
Parola-chiave
Altra mnemotecnica semplice ma molto efficace, utilizzata soprattutto per studiare i vocaboli di una lingua straniera. Se tuo figlio ha difficoltà a studiare nuove parole in inglese 💂, parlagli di questa tecnica e aiutalo a metterla in pratica: non sarà efficace come un anno di studio all’estero ma sicuramente lo aiuterà molto!
Utilizzare il metodo della parola-chiave 🔑 è facile:
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Scegli una parola da memorizzare
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Concentrati sul suo suono
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Ora scegli una parola italiana che ti ricorda quel suono
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Associala con un’immagine alla parola straniera
Un esempio vale più di mille parole: mettiamo che la parola da studiare sia “book” (libro). La sua pronuncia (“buc”) ricorda la parola italiana “buco”. Ora immagina un libro con un buco in mezzo: hai associato il vocabolo di partenza “book” alla parola di destinazione “libro”, ovvero il suo significato in italiano. Voilà! Basterà ricordare l’immagine del libro con il buco per farsi venire in mente il termine inglese “book”.
Tecnica dei loci
La tecnica dei loci è sicuramente la mnemotecnica più complicata. È utile per la memorizzazione di una (lunga) serie di concetti o informazioni, che si sarà in grado di riportare alla memoria nell’ordine esatto in cui servono. Ecco perché è indicata per gli studenti delle scuole superiori e dell’università, 🎓 che hanno la necessità di memorizzare esposizioni anche piuttosto lunghe.
La tecnica dei loci consiste nel trovare un percorso mentale familiare che si possa ripercorrere ogni volta che si vuole. A quel percorso, tramite l’utilizzo di immagini mentali, vengono collegate le informazioni da ricordare. 🧠
Ecco come applicare la tecnica dei loci:
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Individuare un percorso che si conosce molto bene e che si è in grado di ripercorrere mentalmente
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Individuare, lungo il percorso, tante “tappe” quanti sono i concetti da memorizzare
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Collegare a ogni tappa l’immagine mentale di un concetto, seguendo l’ordine necessario
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Quando è il momento di ricordare, ripercorrere mentalmente il percorso “speciale” appena creato e riconvertire le immagini mentali in concetti
Sembra difficile utilizzare la tecnica dei loci ma basta anche in questo caso un po' di pratica. 💪 Immagina che tuo figlio vada tutti i giorni a scuola a piedi. Il percorso, che conosce molto bene, offre sicuramente numerosi appigli: cartelli stradali, cancelli, semafori, palazzi, piante… Ecco, ognuno di questi elementi può diventare una “tappa” del percorso mentale a cui agganciare un’immagine mentale.
La lista di elementi può essere la scaletta della prima guerra mondiale, ad esempio, per l’interrogazione di storia. Ecco, la tecnica dei loci serve a recuperare in qualsiasi momento un filo del discorso che permette di ricordare tutti gli elementi di cui si deve parlare. 💬
Due parole sul palazzo della memoria
Hai sentito parlare di palazzo della memoria 🏢 e ti chiedi se possa essere utile per tuo figlio? Ecco di cosa si tratta. Hai presente il metodo dei loci che abbiamo appena visto? Ecco, ora immagina che ogni percorso creato con questa tecnica possa essere racchiuso in una stanza immaginaria.
Se creiamo mentalmente un palazzo con più stanze, in ogni stanza possiamo mettere un percorso mentale creato con la tecnica dei loci. Va da sé che, con un buon allenamento, si diventa capaci di ricordarsi più argomenti collegati l’uno all’altro. Proprio come le stanze di un palazzo, o i suoi piani.
Non c’è limite ai palazzi della memoria: il limite è solo la capienza della memoria stessa! Che, si dice, non abbia limiti… o quasi! 🤫
Come far funzionare i metodi di memorizzazione
Le mnemotecniche possono sembrare complicate all’inizio. E, in effetti, lo sono! Inutile nasconderlo. Ma come ogni nuova abilità, anch'esse necessitano di un periodo di esercizio più o meno intenso per essere apprese.
La domanda può essere allora: ne vale la pena? E la risposta potrebbe essere… sì e no. Ci sono ovviamente pro e contro nell’utilizzo delle mnemotecniche. Che principalmente vengono utilizzate ai massimi livelli nei campionati di memoria, dove atleti della memoria si sfidano in contest inconcepibili per noi “semplici” umani, come quello di risolvere il cubo di Rubik in 36 secondi, bendati. 😱
Le mnemotecniche sicuramente allenano la memoria. Che va allenata, se si vuole sfruttarla a dovere. Una buona memoria è un alleato formidabile per lo studio: immagina se tuo figlio ci mettesse la metà del tempo a studiare la lezione, pensa a quanto tempo libero e a quante possibilità di imparare cose nuove che lo potranno poi portare lontano nel mondo del lavoro! Dunque perché non provare? 🚀