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Studiare a memoria è qualcosa a cui molti bambini, oggi, potrebbero non essere abituati. Ecco allora i trucchi e i consigli per aiutare tuo figlio a studiare a memoria.
1. Perché studiare a memoria?
Già, perché farlo? Ti stai chiedendo mentre sei impegnato in una sessione di tabelline con tuo figlio per la centesima volta 😵. In fondo nel mondo di oggi non è quasi più richiesta la memoria: ci pensano i device multimediali a ricordarsi tutto per noi e a fare le operazioni che non siamo in grado di svolgere perché non ci ricordiamo più come si fanno.
Una risposta semplice a questa domanda potrebbe essere la seguente: studiare a memoria permette di apprendere meglio e di gestire in maniera più efficace le informazioni apprese. Ciò che viene studiato a memoria, insomma, si imprime in maniera più incisiva nella nostra mente ed entra nel patrimonio di conoscenze di cui ci serviamo per il problem solving quotidiano della nostra vita (da non confondere con i problemi di matematica!).
Non è un’opinione personale ma il risultato di una ricerca svolta da due psicologi americani. Contrapposto allo studio a memoria c’è lo studio che punta più alla comprensione ed organizzazione del materiale da apprendere piuttosto che alla sua memorizzazione pura e semplice; le mappe mentali o concettuali, gli schemi e altri metodi che non prevedono memorizzazione e ripetizione.
Dunque sappi che, anche se può sembrare démodeé, studiare a memoria è un metodo ancora in voga e non è una perdita di tempo. Almeno fino a quando una nuova ricerca scientifica non dimostrerà il contrario! 🧠
2. Trucchi per studiare a memoria velocemente
Esistono metodi più o meno efficaci per studiare a memoria. Il fatto che tu sia ancora in grado di recitare parti della Divina Commedia a memoria ne è una prova: se qualcosa viene memorizzato nella maniera giusta, non viene più dimenticato.
Allora facciamo un salto indietro nel tempo - almeno apparentemente! - e scopriamo i trucchi evergreen per studiare bene a memoria!
Scrivere e trascrivere
Hai presente Bart Simpson che scrive sempre la stessa frase sulla lavagna come punizione? Ecco, a Springfield non si sbagliavano: scrivere molte volte ciò che si deve imparare a memoria è un metodo molto valido 📝. A mano, non al computer, in quanto il cervello viene stimolato in maniera diversa. L’importante è farlo più volte: scrivere ciò che si deve imparare 3 volte come minimo.
Ripetere a voce alta (e recitando)
La cara e vecchia ripetizione. Ma non quella che viene ancora fatta (quasi) da tutti al fine di ripassare; si tratta in questo caso proprio di leggere a voce alta più volte ciò che si desidera memorizzare 🗣. Questo metodo è ancora più efficace se si prova a recitare ciò che si sta leggendo, soprattutto nel caso di un testo: provare a interpretarlo con tono e inflessione adeguati facilita la memorizzazione.
Cantare
Lo step successivo alla recita di quanto si deve studiare a memoria è il canto 🎤: sembra ridicolo, lo so, ma è efficace! L’invenzione di una melodia, o la ripetizione di un motivetto conosciuto 🎶, rende più incisivo il processo di memorizzazione. Cantare le tabelline non è esattamente il passatempo preferito di tutti noi; ma farlo può aiutare tuo figlio a imparare meglio. Inoltre, il motivetto utilizzato lo aiuterà anche nel recupero della tabellina giusta nel momento del bisogno. Potere (anche) della musica!
Sfruttare l’associazione parola-immagine
Le immagini sono uno strumento potentissimo per la memoria. Lo sapevano gli antichi, che infatti hanno inventato, o meglio scoperto, le mnemotecniche. Un concetto trasformato in immagini si imprime più velocemente e più saldamente nella memoria. Se tuo figlio deve memorizzare una lista di vocaboli, potete divertirvi assieme a “trasformarli” in immagini dettagliate e vivide . Allo stesso modo della musica, queste immagini lo aiuteranno a recuperare velocemente l’informazione dalla memoria quando sarà il momento di farlo.
3. Come imparare a memoria una poesia
Eh sì, capita ancora. Imparare una poesia a memoria non è “roba d’altri tempi” 📜: succede anche nella scuola di oggi. Tuo figlio è in cerca di consigli e sull’orlo della disperazione? Ecco come aiutarlo!
Leggere la poesia ad alta voce
Prima cosa da fare, sempre, inesorabilmente. Vale quanto detto sopra: più la si recita, meglio è 💬. Quindi sì a tono giusto, enfasi, volume della voce che varia, gesti che sottolineano concetti e passaggi.
Cercare un ritmo
Quasi ogni poesia è stata scritta seguendo uno schema. Un ritmo c’è, anche in quelle in cui a prima vista sembra non esserci. Trovarlo e seguirlo permette di scoprire una specie di filo rosso che lega non solo le parole, ma anche il loro recupero dalla memoria.
Farne la parafrasi
A mano, su un foglio. Capire il significato della poesia è un importante step per la sua memorizzazione: non saranno solo suono, ritmo e parole a guidare nella ripetizione a memoria, ma anche il significato stesso dei versi.
Assegnare a ogni strofa un concetto
Può essere d’aiuto anche fare una sorta di parafrasi “simbolica” della poesia, che ne esponga la struttura: puoi aiutare tuo figlio a individuare i momenti salienti del componimento e a buttare giù una specie di scaletta di simboli, idee 💭, concetti che vengono trattati. Anche in questo caso, il contesto aiuterà la memorizzazione (e il successivo recupero) delle parole.
Ripetere, ripetere, ripetere!
Non si scappa: una volta fatto tutto quanto sopra, per fissare nella memoria la poesia occorre ripeterla ad alta voce un certo numero di volte. Poi è saggio fare una pausa e tornarci su a mente fresca. Per vedere cosa si è memorizzato e cosa ha bisogno di essere ancora fissato nella mente.