COMPORTAMENTO

Oggetto transizionale, ne hai mai sentito parlare?

Capitoli

  1. Oggetto transizionale: cos’è? 
  2. Winnicott e l’oggetto transizionale 
  3. Gli oggetti transizionali: a cosa servono?


Ti è mai capitato di vedere tuo figlio da piccolo abbracciato a un pupazzo o un giocattolo a cui tiene particolarmente? 🧸 Quello che spesso i genitori non sanno è che gli oggetti che hanno tra le braccia i bambini sono molto di più di quello che sembrano ai nostri occhi. 

Alcuni oggetti della vita di tutti i giorni possono diventare oggetti transizionali per tuo figlio. Ne hai mai sentito parlare? Continua a leggere per scoprire di più. 👇

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Oggetto transizionale: cos’è? 

 

L’oggetto transizionale è un orsacchiotto, una coperta o qualsiasi altro oggetto che assume un significato speciale per il tuo bambino. Gli oggetti transizionali servono al tuo bambino a sperimentare nel tempo che cosa significa avere una relazione affettuosa con un altro diverso da sé. ❤️

Quello che contraddistingue l’oggetto transizionale è il suo valore simbolico, oltre che reale. L’orsacchiotto, la coperta o qualsiasi altro oggetto caro al tuo bambino sono molto di più di oggetti che tiene sempre al suo fianco. Hanno un valore simbolico e hanno la possibilità di calmare il bambino che li utilizza per rilassarsi e addormentarsi. 💤

Per spiegare meglio che cosa intendiamo quando parliamo di oggetto transizionale proviamo a fare un passo indietro e esplorare alcuni concetti chiave di D.W. Winnicott, pediatra e psicoterapeuta infantile. Winnicott ha studiato la relazione madre-bambino e per primo ha descritto il concetto oggetto transizionale e di “madre sufficientemente buona”. 👪

L’ambiente conta!

Uno dei primi aspetti da sottolineare del pensiero di Winnicott è che l’ambiente è di fondamentale importanza per lo sviluppo del bambino. Un ambiente di supporto è necessario per il successo evolutivo del tuo piccolo. 💪

Presenza e qualità: pilastri della relazione 

Non importa solo quanto i genitori sono presenti, ma anche la qualità della relazione tra madre e bambino. Winnicott ha introdotto il termine “madre sufficientemente buona” per descrivere le abilità che una madre dovrebbe avere per adattarsi ai bisogni del bambino in maniera responsiva e sensibile. 🧒

In questo modo, il neonato può diventare sempre più indipendente e autonomo e imparare a tollerare anche le emozioni spiacevoli che emergono in lui. Tutti questi aspetti sono importanti nello sviluppo relazionale ed emotivo del tuo bambino! 🌱

Non esiste nessun manuale del “genitore perfetto” 

Non esiste nessun manuale del bravo genitore con delle regole che ognuno di noi può seguire alla lettera. 📖 Le caratteristiche di un genitore “sufficientemente buono” possono variare da persona a persona, ma esistono alcuni aspetti importantissimi. 

Quando un genitore “sufficientemente buono” si relaziona al proprio figlio dovrebbe farlo in maniera sensibile, calda ed empatica, con l’obiettivo di soddisfare i suoi bisogni. In questo modo il genitore può creare un ambiente di cura, dove il proprio bambino si può sentire contenuto e sicuro sia dal punto di vista fisico che emotivo. 👐

Anche la frustrazione è importante 

La capacità di essere un genitore “sufficientemente buono” è un’abilità che si adatta e si modifica a seconda delle esperienze del proprio bambino. Potresti esserti ritrovato a pensare di dover essere il genitore perfetto e ambire alla felicità assoluta di tuo figlio. 

Può essere complicato tollerare le emozioni di frustrazione, di disagio o spiacevoli da parte di tuo figlio, cercando di fare di tutto per non fargliele sperimentare. In questo modo, il rischio è non dare la possibilità al proprio bambino di abbracciare le emozioni spiacevoli che emergono in lui. 🤗

Dall’altro lato, come genitore, potresti esserti ritrovato a rispondere subito al bisogno di tuo figlio, senza dargli la possibilità di sperimentare le emozioni spiacevoli che emergono in lui. Come genitore, puoi allenare la capacità di notare quando il proprio bambino ha bisogno di essere accudito e supportato. 💪

Questo è vero per tutte le età? Winnicott a cercato di rispondere a questa domanda nei suoi scritti. 👇

 

Winnicott e l’oggetto transizionale

 

Secondo il pensiero di Winnicott, in una prima fase di sviluppo la madre sufficientemente buona è in grado di rispondere a tutte le richieste fatte dal bambino. In questo modo è in grado di aiutarlo e proteggerlo, senza che si faccia sopraffare dalle sue emozioni spiacevoli e intense. 

Dai 3 ai 6 mesinon esiste qualcosa come un bambino”, dato che secondo Winnicott la madre e il bambino sono un’unità unica e indivisibile. Nei primi mesi di vita il bambino non è in grado di distinguere se stesso da chi si prende cura di lui. È come se il bambino e la mamma fossero la stessa cosa e il resto del mondo non esistesse. 🌎 Anche se i bambini non ne sono consapevoli, dipendono completamente dalla propria madre per la propria sopravvivenza

Il linguaggio che puoi utilizzare con tuo figlio è quello dell’empatia: un metodo di comunicazione che si manifesta nei gesti del genitore. 👩‍👧 In questa prima fase, la madre soddisfa prontamente i bisogni del piccolo che, in questo modo, si sente “onnipotente”. L’onnipotenza è una caratteristica essenziale nello sviluppo di bambino sano, infatti permette al bambino a prepararsi al suo sviluppo e alle esperienze di separazione che dovrà sperimentare. 

Dai sei mesi ai due anni, nei bambini iniziano a manifestarsi alcune lacune e difficoltà. In questo modo il bambino apprende che non è onnipotente: i fallimenti e l’incapacità di affrontare alcune situazioni diventano fondamentali per il suo sviluppo. 🌱

Come abbiamo anticipato non esiste un manuale del bravo genitore, né un modo giusto di essere genitore uguale per tutti. Anche i bambini nella loro crescita non hanno bisogno di genitori che siano perfetti in tutto: quello che è importante è che i genitori offrano sostegno al bambino e che rafforzino le risorse del bambino in un ambiente di supporto.  

In questa fase i bambini possono imparare piano piano a tollerare l’attesa e la frustrazione. Come genitore, puoi incoraggiare tuo figlio a tollerare la vasta gamma di emozioni che si manifestano in lui, anche se gli possono sembrare spiacevoli. Allo stesso tempo, i fallimenti da parte del genitore sono necessari: permettono al bambino di fare esperienza dei suoi bisogni, senza l’aiuto di una persona esterna a lui.  

Proprio in questo periodo, diventa cruciale per tuo figlio e per i bambini l’oggetto transizionale. Grazie all’oggetto transizionale i bambini apprendono il confine tra il mondo dentro di noi, la nostra realtà psichica interna e il mondo esterno. 🌎

Hai ancora qualche dubbio su come può essere utile l’oggetto transizionale per tuo figlio? Continua a leggere!  👇

 

Gli oggetti transizionali: a cosa servono?

 

Spesso i bambini si affezionano a degli oggetti che li circondano, come un orsacchiotto, una copertina o un giocattolo. 🧸 Ogni volta che un bambino attribuisce ad un oggetto una qualità che associa alla madre si parla di oggetto transizionale. In questo modo può sperimentare una relazione affettuosa con un oggetto diverso da sé.

Secondo Winnicott, lo scopo degli oggetti transizionali è di aiutare tuo figlio a gestire la separazione e le emozioni spiacevoli che ne derivano. Semplicemente toccando gli oggetti transizionali, il tuo bambino può essere rassicurato e confortato. È come se avessero proprio lì vicino la propria madre. 👩‍👦

Un esempio è l’amata copertina di Linus, il personaggio della serie a fumetti Peanuts e amico di Charlie Brown. La copertina a cui è sempre attaccato Linus non svolge solo la funzione di coprirlo dal freddo, ma è anche rassicurante per lui averla sempre a portata di mano.

Gli oggetti transizionale sono oggetti che il bambino sceglie e che spesso hanno delle caratteristiche tattili. ✋ Nel momento in cui il bambino riconosce che è un oggetto diverso da se stesso, può creare un legame speciale con lui e può attribuirgli le stesse qualità che contraddistinguono la sua relazione con te genitore.   

Gli oggetti transizionale rappresentano il primo possesso del bambino che si distingue da lui.  Il bambino fa esperienza di qualcosa diverso da sé per la prima volta attraverso l’oggetto transizionale, un oggetto inanimato di cui il bambino ne fa tesoro. 

Secondo Winnicott, il bambino lo può utilizzare nel momento in cui si separa dalla madre e nei momenti di stress, come può essere prima di andare a dormire. In questo modo, il bambino può diventare via via sempre più autonomo. Allo stesso tempo, è in grado di mantenere il controllo sulla situazione: nei momenti in cui la madre non è presente e non rispecchia i bisogni del figlio ha vicino il suo oggetto transizionale. 

Anche il gioco dei bambini può essere visto come l’estensione di questo processo. ✋ Lo spazio che si crea tra il bambino la madre ha delle potenzialità che dipendono dalle cure “sufficientemente buone” della madre. All’interno di questo spazio il bambino inizia a sperimentare in prima persona la differenza tra mondo interno e mondo esterno. 🌎

Solo con il gioco bambino e adulti possono essere creativi e la creatività è essenziale nella scoperta, nella creazione, nello sviluppo e nell’espressione di se stessi. 🎨 Il gioco libero permette un dialogo tra il bambino e la madre attraverso l’utilizzo di giocattoli o altri oggetti transizionali, anche senza l’utilizzo di regole precise.  

Quello che possiamo osservare quando il bambino diventa via via più grande è che questi aspetti si esprimono nel modo in cui gioca, negli interessi musicali, nel suo abbigliamento e nelle altre attività creative a cui partecipa. 🖼️