Capitoli
- Intelligenza emotiva: Goleman e la fine dei test di intelligenza
- Intelligenza emotiva a scuola: si parte con la ruota delle emozioni
- Educazione emotiva a scuola dalla primaria alle superiori
L’intelligenza emotiva sarà una delle competenze più ricercate dalle aziende, stando a un’indagine del World Economic Forum del 2018. Secondo l’ideatore del concetto di intelligenza emotiva, Daniel Goleman, è ciò che contraddistingue un leader si successo. Dato che stiamo parlando di una competenza, come la lettura e la scrittura, vuol dire che si può imparare l’intelligenza emotiva a scuola.
I nostri figli, quindi dovrebbe seguire dei percorsi di alfabetizzazione emotiva, come fanno con le lezioni di italiano e matematica. Succede davvero questo a scuola?
In questo articolo vedremo cos’è l’intelligenza emotiva, a cosa serve e perché fare educazione emotiva nelle scuole.
Intelligenza emotiva: Goleman e la fine dei test di intelligenza
Alla domanda cos’è l’intelligenza emotiva, Daniel Goleman, lo psicologo americano che l’ha ideata, risponde che è “la capacità di riconoscere le proprie emozioni e quelle degli altri, gestire le proprie e interagire in modo costruttivo con gli altri”.
L’intelligenza emotiva, in realtà, è un insieme di competenze che non ha senso misurare con un test del quoziente intellettivo. 🧠
Goleman suddivide l’intelligenza emotiva in 4 domini:
- Autoconsapevolezza – In altre parole è la capacità di riflettere 🤔 su stessi e sulle proprie emozioni. Riuscendo a capirle, sappiamo anche valutare le situazioni e trovare i nostri punti di forza e debolezza. Questa consapevolezza di se stessi è una dote che aiuta ad analizzare e risolvere i problemi.
- Autogestione – Se sappiamo dare un nome alle nostre emozioni, impariamo anche a gestirle da soli. Imparare a gestire la rabbia, per esempio, è un aspetto fondamentale del processo di crescita che porta i ragazzi dalla dipendenza dai genitori alla progressiva autonomia, anche nello svolgere i compiti.
- Coscienza sociale – Grazie all’empatia, cioè alla capacità di mettersi nei panni degli altri, si possono capire le loro emozioni e interagire in maniera costruttiva.
- Lavoro di squadra – Questa capacità di lavorare insieme agli altri si spiega anche con la capacità di risolvere i conflitti 🕊️ e diventare una fonte di ispirazione e motivazione per gli altri.
Goleman, che è sì uno psicologo ma anche un esperto di gestione aziendale, vede nell’intelligenza emotiva la dote di un leader che sa come gestire i processi interni a se stesso, con capacità di resilienza, ed esterni, con l’empatia e l’influenza.
Dal punto di vista di un genitore, l’intelligenza emotiva sembra la chiave 🔑 per essere sereni, svolgere un lavoro autonomo, rispettare gli altri e riuscire a lavorare con loro, trascinandoli in maniera positiva.
Cos’altro può desiderare un genitore per il proprio figlio? Ecco perché è importante l’educazione emotiva a scuola. Ma è davvero possibile?
Intelligenza emotiva a scuola: la ruota delle emozioni
Naturalmente, un percorso per sviluppare l’intelligenza emotiva non può che partire con la consapevolezza. In altre parole, i ragazzi devono imparare a riconoscere le emozioni.
Se tuo figlio riesce a capire cosa prova, è anche in grado di identificare le cose che lo fanno stare bene e le cose che, invece, gli provocano emozioni negative.
Ma quali sono queste emozioni? Lo ha piegato un altro psicologo americano, Robert Plutchik, con il suo modello wheel of emotions, ruota delle emozioni in italiano.
Robert Plutchik ha visivamente creato una ruota colorata dove ha rappresentato otto emozioni di base, ognuna delle quali assume più o meno intensità, generando altre emozioni. A rendere il tutto più complicato, è il fatto che anche le emozioni di base si possono combinare insieme per dar vita a innumerevoli sentimenti. 🌈
Per iniziare, i bambini possono imparare a riconoscere le emozioni di base: gioia, fiducia, paura, sorpresa, tristezza, aspettativa, rabbia e disgusto.
Un esercizio sull’intelligenza emotiva da fare in classe, adattandolo all’età degli studenti, dalla scuola d’infanzia alle superiori, è unire il movimento del proprio corpo a ciascuna emozione:
- Gioia e tristezza – avvicinarsi e allontanarsi
- Fiducia e disgusto – accogliere e rifiutare
- Paura e rabbia – nascondersi e fare rumore
- Aspettativa e sorpresa – andare avanti e indietreggiare
Educazione emotiva a scuola: dalla scuola primaria alle superiori
Se lavorare sulle emozioni alla scuola d’infanzia è ormai un costante, quando i bambini entrano alla scuola primaria sembra che il sistema scolastico italiano non dia più molta centralità alla capacità di riconoscere e gestire le emozioni.
Eppure, promuovere l’intelligenza emotiva aiuterebbe gli studenti a entrare in sintonia con le proprie emozioni proprio nel momento in cui ne hanno più bisogno, nel passaggio dalle elementari alle medie e alle scuole superiori.
Capire se stessi aiuta a sviluppare il proprio talento e comprendere meglio la realtà, imparando dai propri errori. Questa capacità di resilienza a scuola, aiuterebbe a prevenire l’insuccesso scolastico e ridurre il fenomeno della dispersione scolastica.
I ragazzi che sviluppano le doti di empatia, hanno più doti relazionali che non solo permettono loro di lavorare con i compagni, risolvere i conflitti e cooperare in modo costruttivo, ma anche di non cadere, come vittima o aggressore, nella trappola del bullismo a scuola.
Se hai la fortuna di avere un istituto scolastico che inserisce l’alfabetizzazione e l’educazione emotiva tra le attività extra-scolastiche, cogli questa opportunità al volo, perché sarà un’occasione per promuovere l’intelligenza emotiva dei tuoi figli. 🤗
La consapevolezza di sé, l’autogestione, le competenze sociali e di gestione delle relazioni daranno a tuo figlio una delle competenze del futuro più richieste nel mondo del lavoro.