Capitoli
- Compiti a casa sì o no?
- I compiti delle vacanze estive sono obbligatori?
- Scuole che non danno compiti
Hai deciso, quest’anno impugnerai i compiti estivi assegnati a tuo figlio e le canterai agli insegnanti… Ma puoi davvero farlo? Si possono assegnare compiti durante le vacanze?
Compiti a casa sì o no?
Milan o Inter. Star Wars o Star Trek. 👽 Compiti sì o compiti no. I due fronti, nel caso dei compiti - come del resto negli altri esempi citati! - non potrebbero essere più distanti: chi è pro compiti non concepisce assolutamente l’impegno con cui quelli dell’altro fronte combattono per assicurare ai propri figli un’estate a braccia conserte. 😴
Il tema dei compiti è da sempre piuttosto divisivo; e se un tempo si dava per scontato che ciò che proveniva dalla scuola fosse oro colato… oggi, va detto, la situazione è diversa. Gli studenti per primi esercitano il proprio diritto di manifestare il dissenso, e spesso i genitori non sono da meno. 🤐
Ma come stanno le cose veramente? C’è davvero un eccesso di compiti a casa assegnati durante le vacanze estive? E, in generale, di compiti assegnati durante la settimana e da un giorno con l’altro? 📆
I punti fermi sono questi:
- Ogni scuola ha piena autonomia in materia compiti
- Gli insegnanti hanno il dovere di adeguarsi a quanto deciso dalla scuola
- Non dare compiti a casa non è vietato e, anzi, alcune scuole non danno proprio lavori a casa come “filosofia”
- I compiti assegnati a casa, per la settimana e per le vacanze estive, crescono di solito proporzionalmente con il grado scolastico
- Le sezioni a tempo prolungato hanno di solito meno compiti di quelle a tempo “normale” (frequenza fino all’ora di pranzo)
Vediamo ora nel dettaglio la questione compiti estivi.
I compiti delle vacanze estive sono obbligatori?
Eccoci al dunque: i compiti delle vacanze estive devono esistere per forza di cose? No, assolutamente. Come anticipato, rientra nei diritti della singola istituzione scolastica scegliere di non assegnare compiti per l’estate. ⛱️
Le decisioni sono prese a livello di collegio docenti, dunque tutti gli insegnanti, in seguito, devono uniformarsi; per fare un esempio, se la scuola ha deciso di dare un libro delle vacanze in quinta elementare, 📗 ogni sezione dovrà assegnarlo ai propri alunni.
Questo esempio solleva un tema dibattuto: ha senso dare compiti ai bambini delle scuole elementari? E a maggior ragione a chi, avendo finito la quinta, cambierà scuola passando alla scuola media?
Ci sono diverse opinioni in merito, anche all’interno del mondo degli insegnanti. Ci limitiamo a dire che in Italia abbiamo vacanze estive lunghissime, che possono raggiungere le 12 settimane. Tre mesi, o quasi, senza scuola. 😎
I paragoni con i sistemi scolastici di altri paesi europei, dunque (del tipo: in Svezia non esistono i compiti a casa!) rischiano di non reggere, perché è noto che una pausa di quasi 90 giorni dall’apprendimento produce una perdita dell’apprendimento stesso, più o meno significativa. 🤯 I compiti a casa, quindi, lungi dall’essere una “punizione”, andrebbero visti come un aiuto per fortificare quanto imparato durante l’anno - anche da parte degli insegnanti!
I compiti estivi vanno fatti per forza?
Non c’è nessuna legge che obbliga a fare i compiti estivi: 🧐 se vuoi dare il “via libera” a tuo figlio e sollevarlo da qualsiasi compito delle vacanze, sei libero di farlo. Occhio ad alcuni aspetti però:
- Se la scuola ha assegnato dei compiti per le vacanze estive, questi saranno corretti al rientro a settembre
- I compiti delle vacanze estive spesso producono una valutazione
- Uno studente che si presenta senza compiti fatti è probabile che vada verso uno scontro con l’insegnante
Insomma, l’unica via d’uscita è quella di scegliere a priori una scuola che non dia compiti. Ne esistono, come vediamo qui di seguito.
Scuole che non danno compiti
Come trovare una scuola che non dà compiti a casa, soprattutto nei periodi di vacanza? 🎅 Purtroppo non esiste un elenco di queste scuole, non esiste nemmeno una patente che attesti con sicurezza che “in questa scuola non si daranno mai compiti”!
Certamente però è possibile saperlo prima. Negli ultimi anni il tema dei compiti è diventato un tema caldo, ancor più dopo la comparsa della DAD nelle nostre vite (e case). 🎧 Le scuole, quindi, durante gli incontri di orientamento non fanno mistero della propria filosofia in merito, soprattutto se viene fatta domanda esplicita.
Non è una domanda tabù: si può anche rivolgere al dirigente scolastico, per maggior sicurezza. 👩🏫 Si può poi ricorrere al caro vecchio passaparola: i genitori di studenti che frequentano l’istituto dove si intende iscrivere il proprio figlio sono spesso la miglior fonte di informazione. Oppure - cosa che comunque sarebbe sempre meglio fare - consultare il POF, ovvero il piano di offerta formativa della scuola, alla ricerca di una menzione dell’argomento “compiti a casa”.
Infine, è anche possibile fare una scelta a priori e orientarsi verso una scuola con un metodo didattico alternativo: come la Scuola Senza Zaino, ad esempio, 🎒 che tra i suoi capisaldi ha quello di non assegnare compiti a casa “tradizionali” - le paginate di operazioni da svolgere o l’analisi grammaticale da fare, per intenderci.
Compiti personalizzati: utopia?
Per concludere, come abbiamo visto ogni scuola ha autonomia in merito alle scelte didattiche. È legge sull’autonomia scolastica a sancirlo, il DPR 8 marzo 1999. Che, tra le altre cose, dice anche, a grandi linee, che il lavoro di educazione dovrebbe essere adeguato a:
- Contesto
- Domanda delle famiglie
- Caratteristiche degli studenti
- Finalizzato al raggiungimento del successo scolastico
Insomma, lo studio personalizzato sembra essere la via. 💡 Quanto ciò sia possibile all’interno del contesto scolastico attuale, però, è tutto da vedere.