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Sei alle prese con lo studio di Aristotele e hai bisogno di una panoramica sulla vita, gli insegnamenti e gli scritti di uno dei filosofi più noti e apprezzati di tutti i tempi? Sei nel posto giusto! Vedremo insieme in che periodo visse Aristotele, che genere di influenza ebbe Platone sulla sua filosofia e alcuni dettagli inerenti alla sua vita. 💪
Aristotele: vita
Aristotele fu un filosofo occidentale che per primo diede un’impronta scientifica alla filosofia, tanto da essere annoverato tra gli scienziati dell’Antica Grecia. Inoltre, è ad oggi considerato il filosofo più importante per l’evoluzione del pensiero occidentale, insieme al suo maestro Platone.
Fatta questa necessaria presentazione, cerchiamo ora di comprendere dov’è nato Aristotele, in che periodo ha vissuto e a che tipo di influenza è stato sottoposto il suo pensiero. 👇
Dov’è nato Aristotele
Aristotele è nato a Stagira, città sulla costa est della Penisola Calcidica, in Grecia, nel 384 a.C. Stagira era situata all’interno della regione greca della Macedonia e, grazie agli scavi archeologici condotti sul territorio della regione a partire dagli anni sessanta del secolo scorso, è stata portata alla luce una piccola parte della fortificazione che circondava la cittadella. 📌
Stagira fu fondata nel 656 a.C. Quando, molto tempo dopo, Atene tentò di conquistare la città, non ci riuscì. Ci riuscì Filippo II di Macedonia, il quale restaurò la città in omaggio allo stesso Aristotele, dopo che divenne precettore del figlio di Filippo II, Alessandro.
Questo breve approfondimento ci permette ora di fare luce sul periodo storico particolare in cui è vissuto Aristotele.
Il tempo storico di Aristotele
La vita di Aristotele si dispiegò in anni che si rivelarono travagliati per la storia della Grecia, principalmente per due ragioni:
- La crisi della pólis
- La pressione della potenza macedone
I due eventi summenzionati, sono in buona parte intrecciati tra di loro: a partire dalla seconda metà del IV secolo a.C., la pressione sempre più asfissiante della Macedonia sull’intero territorio della Grecia condusse al progressivo asservimento della Grecia e, di conseguenza, comportò anche la corrosione della libertà della polis greca. 🔒
La crisi della polis fece scattare un mutato atteggiamento da parte del cittadino greco nei confronti della politica e fece venire meno la passione e la partecipazione per la vita politica.
L'influenza di Platone su Aristotele
Sebbene furono pochi gli anni che divisero Platone da Aristotele, il clima storico in cui vissero l'uno e l’altro differì notevolmente. 👀
La passione politica era stata la molla del platonismo, infatti, in una delle sue opere più note, La Repubblica, Platone espone la sua idea di una polis che è fondata su un ordinamento tripartito: a capo dell'ordinamento vi sono i filosofi, che sono in grado di agire in vista del bene comune, poi trovano posto i guardiani, a protezione dello Stato, e, in ultimo, il popolo.
Platone, come si evince, era stato uno strenuo difensore della polis, ma al tempo di Aristotele, qualche anno più tardi, la crisi della città stato greca, al di là dell’utopia platonica, appariva oramai irreversibile: testimone di questo clima furono i mutati interessi dei cittadini greci, che si spostarono dalla politica a temi essenzialmente conoscitivi ed etici. 👤
Come recepì Aristotele gli influssi di Platone e, al tempo stesso, del mutato clima storico, politico e culturale greco? Partiamo dall'inizio: Aristotele entrò nell’Accademia di Platone a 17 anni e vi rimase per vent'anni, fino alla morte del maestro. L'insegnamento e la personalità di Platone, così, plasmarono notevolmente la formazione del suo pensiero.
Tempo dopo, Aristotele elaborò un pensiero più indipendente, pur mantenendo un atteggiamento di rispetto e considerazione verso Platone. A questo proposito è illuminante ciò che egli scrisse in un passo dell’Etica Nicomachea: “L’amicizia e la verità sono entrambe care, ma è cosa santa onorare di più la verità.” ☝
Iprimi insegnamenti di Aristotele
In seguito alla morte del maestro, Aristotele ricostruì una piccola comunità platonica insieme ad altri due allievi di Platone: Erasto e Corisco. In quell’occasione, è probabile che tenne per la prima volta un insegnamento autonomo. 💁
Grazie all’amicizia con un alleato di Filippo, Ermia, Aristotele fu chiamato a occuparsi dell'istruzione e formazione di colui che sarebbe diventato il più grande conquistatore di tutti i tempi: Alessandro Magno, figlio di Filippo II di Macedonia. In questo periodo, Aristotele cercò di trasmettere al giovane Alessandro due princìpi cardine del suo pensiero:
- La superiorità della cultura greca
- La necessità di preservare una forte unità politica
È facilmente intuibile che, nel momento in cui Alessandro diede al proprio regno l’assetto di un principato orientale, Aristotele si staccò da lui. 🏃
Aristotele e il ritorno ad Atene
Dopo un arco di tempo di ben 13 anni, Aristotele tornò ad Atene. Non a mani vuote. Infatti, aveva con sé qualcosa di estremamente utile: l'amicizia del re. Questo legame gli diede l’opportunità di avvalersi di strumenti per lo studio eccezionali, che lo agevolarono nelle sue ricerche nei molteplici campi del sapere.
La fondazione del Liceo di Aristotele
Aristotele fondò ben presto la sua scuola, in cui teneva corsi regolari con gli allievi che divennero poi i suoi seguaci.
La scuola aristotelica prese il nome di Liceo e comprendeva, oltre a un edificio vero e proprio e un giardino, una passeggiata o perìpato, che, come indica il nome stesso, associava l'insegnamento al movimento. Era lì che Aristotele era solito tenere le sue lezioni e i suoi allievi potevano discutere e confrontarsi. 👦👦👦
La fuga a Calcide e la morte di Aristotele
Il 323 a.C. fu un anno determinante nella storia greca. Morì Alessandro Magno, il conquistatore, colui che aveva riunito sotto il suo controllo un impero di enormi proporzioni.
La morte del sovrano, il cui legame con Aristotele, suo maestro, era noto a molti, comportò un insurrezione del partito nazionalista ateniese contro il dominio macedone, così Aristolele fuggi In Eubea, a Calcide, patria materna. 👣
Aristotele morì all’età di 63 anni, nel 322 a.C., stroncato da una malattia di stomaco.
I seguaci di Aristotele
Parlando dei vari aspetti che hanno contraddistinto la vita di Aristotele, uno dei momenti fondamentali fu senz'altro la fondazione del Liceo, dove espresse appieno la sua ideologia e il suo insegnamento. 🔍
A questo proposito, è interessante notare che le opere che sono pervenute fino ai nostri giorni sono quelle che furono da lui impiegate come sussidi per l'insegnamento. Oggi li definiremmo come appunti personali di un maestro che se ne serve per tenere delle lezioni. Aristotele distinse questi suoi appunti dagli scritti che pensò specificamente per un pubblico di lettori e di cui restano oggi solo alcuni frammenti. 👓
Presso la scuola da lui fondata, si creò una schiera di allievi che divennero suoi seguaci: in ragione della presenza del perìpato, elemento caratterizzante del Liceo, la scuola fondata da Aristotele fu chiamata “scuola peripatetica”, mentre i suoi membri furono chiamati “peripatetici”.
I primi seguaci di Aristotele furono Teofrasto ed Eudemo di Rodi. Questi, insieme ad altri seguaci successivi, elaborarono una sistemazione della filosofia aristotelica portando avanti la tradizione di esplorare teorie filosofiche e scientifiche. 🔎
Aristotele: gli scritti
Come abbiamo accennato sopra, Aristotele fu un autore prolifico, e scrisse sia per il pubblico che per se stesso, in modo da avere materiale di supporto all'insegnamento nella sua scuola. Per questa ragione, possiamo distinguere due gruppi di scritti:
Gli scritti essoterici (destinati al pubblico)
Si tratta di scritti in forma dialogica in cui spicca l’eloquenza di Aristotele, benché ci siano pervenuti solo pochi frammenti. Gli argomenti, i titoli ed anche le forme letterarie riprendono in qualche modo quelle del maestro, Platone. Ecco qui un elenco di queste opere aristoteliche destinate al pubblico:
- Simposio
- Politico
- Sofista
- Grillo o Della Retorica
- Protrettico
- Eudemo o Dell'anima
Le opere acroamatiche (destinate all'insegnamento)
Queste opere aristoteliche sono quelle che potremmo definire semplicemente “appunti”. Sono state chiamate acroamatiche (perché destinate agli ascoltatori) o esoteriche (perché contenenti una dottrina segreta). 💫
In base al tipo di argomento trattato, questi scritti di Aristotele possono essere suddivisi in quattro gruppi:
- Scritti di logica (Organon)
- Scritti di metafisica
- Scritti di fisica, storia naturale, matematica e psicologia
- Scritti di etica, politica, economia, poetica e retorica
Lo scritto di natura morale ultimo e più completo del filosofo, risulta essere l’Etica Nicomachea, che venne pubblicata dal figlio di Aristotele, Nicomaco, da cui deriva il nome.
👉 Per concludere, i temi eterogenei affrontati negli scritti per il pubblico possono rendere conto della vastità degli interessi di questo illustre filosofo dell'antichità. Oltre a questo, gli scritti di logica, fisica e storia naturale sono quelli in cui Aristotele espose le dottrine scientifiche che gli sono valse l’appellativo di scienziato, oltre che filosofo, e lo additano come colui che per primo diede un’impronta scientifica alla filosofia. 🌌
Siamo certi che questa carrellata sulla vita e gli scritti di Aristotele ma anche la parentesi inerente ai suoi seguaci e alla scuola da lui fondata ti saranno molto utili. Nello stesso tempo, ti sarà utile riflettere sull’influenza che ebbe su di lui il filosofo Platone, suo maestro, rispetto al quale, a un certo punto, Aristotele prese le distanze: Aristotele riteneva, infatti, che tra la realtà fisica e il mondo delle idee ci fosse una frattura, e fu questa la sua presa di posizione più notevole rispetto al suo mentore. ✂