Capitoli
- Plusdotazione cognitiva: cos’è?
- Come riconoscere un bambino molto intelligente o plusdotato
- Test d’intelligenza per bambini: quando farlo?
- Bambini plusdotati: come aiutarli
- Crescere un bambino plusdotato
- Attività per bambini plusdotati (idee e consigli)
- Piano didattico personalizzato (PDP): come si ottiene?
Tutto, ma proprio tutto quello che vorresti sapere su l’alto potenziale cognitivo e la plusdotazione lo trovi qua, insieme a tanti consigli per riconoscere e gestire un bambino molto intelligente, a casa e a scuola.
Plusdotazione cognitiva: cos’è?
Bambini plusdotati, ad alto potenziale cognitivo, iperdotati, gifted, precoci: ne hai mai sentito parlare? 🧠 Forse, come molti genitori, sei andato alla ricerca di informazioni dopo che qualcuno - un educatore, un maestro, un insegnante - ti ha messo la classica pulce nell’orecchio riguardo a tuo figlio.
O forse ti sei accorto tu che tuo figlio sembra avere “una marcia in più”; o meglio, ti sembra diverso dagli altri bambini, molto sveglio ma anche così impegnativo da gestire, a tratti così “strano”, un po’ solitario anche…
In questo articolo troverai tutto, ma proprio tutto ciò che ti serve sapere sul conto dell’alto potenziale cognitivo e della plusdotazione cognitiva, 💡 oltre a consigli e indicazioni per gestire un figlio ad alto potenziale.
Ma andiamo con ordine, iniziando dalla definizione. Cos’è la plusdotazione cognitiva?
- Si definisce plusdotazione cognitiva o alto potenziale cognitivo una capacità cognitiva significativamente superiore alla media
Certo, questa definizione ci parla solo di un aspetto della plusdotazione, quello più tecnico. Che è comunque imprescindibile:
- Si parla di alto potenziale cognitivo solo in presenza di un quoziente intellettivo (Q.I.) > 120
- Si parla di plusdotazione cognitiva solo in presenza di un Q.I. > 130
Quindi i bambini plusdotati sono bambini che, per cominciare, hanno un’intelligenza superiore alla media (che è di 100). 📈 A ciò si aggiungono un eterogeneo corredo di talenti in una o più aree, e caratteristiche comportamentali ed emotive peculiari.
Ma quanti sono i bambini plusdotati? La plusdotazione cognitiva è così frequente?
- Circa il 5% dei bambini ha un Q.I. superiore a 120
- Circa il 2% dei bambini ha un Q.I. superiore a 130
I bambini ad alto potenziale cognitivo, dunque, non sono pochi. Ed è per questo che, negli ultimi anni, sono cresciute le iniziative a supporto della plusdotazione e della divulgazione di informazioni al riguardo. 📣 A livello mondiale, il World Council for Gifted and Talented Children - WCGTC, associazione no-profit che si occupa dell’educazione dei bambini “gifted”, è attivo dal 1975.
In Europa esiste dal 1987 l’European Council for High Ability, mentre a livello italiano è attiva Step-Net, associazione nazionale di riferimento, una onlus affiliata al WCGTC e formata da famiglie, professionisti della scuola e della salute. Non si può non menzionare anche l’attività del LabTalento dell’Università degli Studi di Pavia, Laboratorio Italiano di Ricerca e Sviluppo del Talento, del Potenziale e della Plusdotazione.
A livello legislativo e scolastico proprio Step-net ha contribuito al raggiungimento del primo risultato, datato 2018: l’istituzione, in seno al MIUR, di un Comitato Tecnico Nazionale per la tutela del diritto allo studio di alunni e studenti ad alto potenziale intellettivo. 👩🏫
Nel 2019 sempre il MIUR ha aperto la possibilità, per i bambini plusdotati, di essere inseriti all’interno dei Bisogni Educativi Speciali - BES. Un passo importante che apre alcune interessanti opportunità in ambito scolastico, come vedremo nei paragrafi che seguono.
Come riconoscere un bambino molto intelligente o plusdotato
Hai il sospetto che tuo figlio possa avere un quoziente intellettivo superiore alla media? O addirittura che sia un “piccolo genio”? 👨🎓 Sappi che non si può, ovviamente, riconoscere un bambino ad alto potenziale cognitivo con assoluta certezza, in mancanza del riscontro di un test di intelligenza.
Ma è sicuramente possibile capire se può aver senso far valutare l’intelligenza del proprio figlio, nell’ottica di un eventuale riconoscimento della plusdotazione. 👦 Innanzitutto, un bambino ad alto potenziale cognitivo si differenzia sempre dai coetanei in virtù dei suoi risultati o della sua attitudine eccezionale in uno o più campi:
- Risultati scolastici
- Pensiero creativo
- Leadership
- Arti visive
- Sport e abilità motorie
- Intelligenza generale
Ciò può essere facile nel caso di un bambino che già frequenta la scuola, ma spesso i genitori si trovano a chiedersi se il proprio figlio è particolarmente intelligente ben prima dell’ingresso nella scuola. 👶 È possibile capire se un bambino molto piccolo ha un alto potenziale cognitivo?
Ci sono sicuramente dei fattori predittivi di una plusdotazione cognitiva:
- Il bambino ha iniziato molto presto a parlare
- Il bambino ha appreso la letto-scrittura in anticipo, o desidera farlo
- Mostra capacità di pensiero astratto già intorno ai 3 anni
- Possiede una spiccata intelligenza numerica
- Ha una curiosità insopprimibile, fa molte domande
- Parla molto
- Gradisce (o preferisce) la compagnia di bambini più grandi
- È molto creativo
L’evenienza più comune, ad ogni modo, è accorgersi della plusdotazione a scuola. 📖 Perché gli insegnanti se ne accorgono, o al contrario perché, anche se può sembrare paradossale, il bambino inizia ad avere problemi a scuola.
Un bambino plusdotato inserito nella scuola elementare, infatti, molto spesso:
- Si annoia facilmente
- Tende a svolgere altre attività durante le lezioni
- Fatica a collaborare con i suoi pari
- Esprime le sue opinioni con convinzione
- È molto critico con sé stesso e non accetta i fallimenti
- Può avere un calo di motivazione allo studio
Quindi può capitare di scoprire la plusdotazione perché si sperimentano problemi a scuola: è una situazione molto frequente, dunque se questo è il tuo caso non fasciarti la testa, 🤕 ci sono molti modi per aiutare tuo figlio a sviluppare appieno il suo alto potenziale cognitivo e a “far pace” con la scuola!
Test d’intelligenza per bambini: quando farlo?
È normale che un genitore che ha il sospetto che il proprio figlio abbia una capacità cognitiva superiore alla media voglia fare tutto il possibile per aiutarlo. 🥰 Sicuramente il primo passo è quello di iniziare l’iter per la valutazione e la certificazione della plusdotazione cognitiva.
Non è quasi mai una decisione che si prende da soli: come detto, solitamente sono le figure di riferimento per l’educazione del bambino a suggerire - o anche richiedere - che ciò venga fatto. 📑 Ma ciò non toglie che può essere desiderio e iniziativa personale della famiglia procedere con l’iter di valutazione: nessuno lo vieta, anzi!
Quando fare un test di intelligenza al proprio figlio? Come e dove effettuare questo test? Comporta dei rischi?
Cos’è un test di intelligenza
I test di intelligenza sono strumenti di misurazione delle capacità intellettive di una persona. Si tratta, nella pratica, di una serie di quiz che hanno lo scopo di valutare differenti aree dell’intelligenza; 📋 una volta raccolti tutti i punteggi si ottiene un valore finale che rappresenta il quoziente intellettivo o Q.I.
Si può fare un test di intelligenza a un bambino?
Sì, certamente. Il test di intelligenza “classico”, per così dire, presuppone la capacità di leggere e scrivere, ✏️ dunque può essere somministrato a partire dai 6-7 anni circa; esistono comunque test per valutare l’intelligenza di bambini più piccoli, che non sanno né leggere né scrivere.
Ci sono controindicazioni al suo svolgimento?
No. L’unica controindicazione può essere relativa alla percezione e all’accettazione del risultato da parte del bambino stesso o della famiglia. Un risultato al di sotto delle aspettative 😔 può essere recepito male e portare a valutazioni frettolose e sommarie (“non sono intelligente”, “mio figlio non è abbastanza intelligente” ecc.).
Dove fare un test di intelligenza?
Il test di intelligenza deve essere somministrato da uno psicologo abilitato a farlo. 👨⚕️ Occorre anche che lo specialista abbia una preparazione specifica nella plusdotazione e sappia dunque interpretare correttamente i risultati del test e fornire una valutazione finale esplicativa.
Bambini plusdotati: come aiutarli
Avere un figlio molto intelligente è il sogno di tanti genitori. Un figlio intelligente è un problema in meno, si pensa generalmente: va bene a scuola, avrà successo nella vita, troverà sicuramente un partner con cui essere felice… Luoghi comuni? In gran parte, sì! 🤭
Anche un bambino estremamente intelligente può essere impegnativo da gestire e seguire nella crescita. Forse, a volte, anche di più di un bambino con una dotazione cognitiva inferiore. Bisogna infatti ricordarsi che la plusdotazione è una condizione di eccezionalità: e come una macchina che va molto veloce, bisogna saperla guidare e gestire altrimenti… sono guai. 🏎️
L’aspetto che forse fin qui abbiamo considerato di meno è proprio quello delle difficoltà dei bambini plusdotati. L’abbiamo detto all’inizio: l’alto potenziale cognitivo è un insieme di talenti e aspetti caratteriali ed emotivi. I bambini plusdotati possono avere difficoltà a scuola, ma soprattutto sono caratterizzati da un elemento molto sensibile: la dissincronia emotiva. 😵
Cosa significa questa espressione? Significa che, di fatto, lo sviluppo cognitivo di un bambino ad alto potenziale è precoce, mentre quello emotivo segue il corso dell’età. Il risultato è quello di un bambino “avanti” con la testa ma “indietro” sotto il profilo delle emozioni: un bambino che pensa come una persona più grande ma che gestisce le emozioni proprio… come un bambino. 😢
Questo può portare a:
- Difficoltà nei rapporti con i pari
- Disagio sociale
- Isolamento
- Difficoltà a vivere ed esprimere le proprie emozioni
- Incapacità di accettare critiche, sconfitte o fallimenti
La dissincronia è percepita anche dai bambini stessi, che quando sono piccoli, se non aiutati, possono fare molta fatica a gestire le proprie emozioni; inoltre, il fatto di avere ridotti rapporti sociali non contribuisce alla crescita delle loro capacità relazionali ed emotive, alimentando di fatto un circolo vizioso. ⛔
Come si fronteggia questa situazione? Innanzitutto aiutando e supportando il bambino ad alto potenziale proprio nella sfera emotiva. Ecco alcuni consigli:
- Aiutarli a riconoscere le emozioni in sé e negli altri
- Educarli a esprimerle efficacemente e in maniera sana
- Stimolarli a fare nuove conoscenze e amicizie, anche con bambini più grandi
- Abituarli a perdere e a fare esperienza della sconfitta
- Educarli a una sana autostima
Crescere un bambino plusdotato
Crescere un bambino plusdotato, insomma, può essere a tratti piuttosto impegnativo. 🥊 In linea generale si può dire che durante i primi anni l’attenzione dovrebbe essere rivolta maggiormente all’aspetto emotivo, senza dimenticarsi comunque di offrire sempre al bambino nuovi stimoli e opportunità per approfondire le proprie conoscenze e saziare la curiosità. 🤓
Crescendo, se l’aspetto emotivo è stato ben seguito, ci si potrà concentrare a offrire un adeguato sostegno per la scuola: 📚 l’obiettivo numero uno è evitare che il bambino si demotivi, si annoi e coltivi un disinteresse per la scuola, percepita come incapace di fornire stimoli interessanti.
Infine, se il percorso scolastico procede regolare e senza grossi “scossoni”, è assolutamente imperativo permettere a questi bambini di incanalare le proprie passioni ed esprimere i propri talenti: 🔭 i bambini plusdotati hanno una mente brillante e creativa e un bisogno vitale di applicarsi, creare, inventare, approfondire.
Sono campioni del pensiero divergente e possono essere esperti di un argomento unico o appassionarsi a due o più temi. Come genitore hai il compito di fornire costantemente occasioni stimolanti: un compito impegnativo, ma al quale, come dimostra questo interessante racconto, si può sopravvivere!
Attività per bambini plusdotati (idee e consigli)
Se dunque tuo figlio plusdotato va stimolato con costanza, al fine di far emergere i suoi talenti e permettergli di svilupparli, è normale che ti sorga in mente una domanda: cosa posso fargli fare? 😱
Perché le idee, dopo un po’, scarseggiano a chiunque. Ed è anche lecito chiedersi: cosa mai può succedere se non stimolo mio figlio abbastanza? 🤔 Le conseguenze, ovviamente, non sono scontate e “matematiche”, ma a grandi linee si può dire che un bambino ad alto potenziale cognitivo che non viene stimolato… perderà il suo vantaggio cognitivo.
L’intelligenza è il frutto di una combinazione tra geni (potenzialità innate) 🧬 e ambiente (stimolazioni esterne), due elementi che interagiscono tra loro e sono strettamente interdipendenti. Ecco perché è importantissimo offrire la corretta stimolazione a un bambino con una capacità intellettiva superiore, affinché riesca a esprimerla e “sfruttarla”.
Ecco qualche idea per stimolare la mente e la curiosità di un bambino plusdotato:
- Mostre e musei
- Eventi dedicati ai bambini
- Giochi creativi
- Videogiochi educativi
- Film e serie tv adatti all’età
- Viaggi
- Libri e ricerche
Sono tante le attività per bambini plusdotati che possono essere fatte anche a scuola. E a proposito di scuola, nel paragrafo seguente mettiamo la “ciliegina sulla torta” 🍰 e, per concludere, vediamo come può aiutare anch’essa allo sviluppo del talento di un bambino ad alto potenziale.
Piano Didattico Personalizzato (PDP): come si ottiene?
La plusdotazione in ambito scolastico è un tema ancora in divenire. Qualcosa è stato fatto, molto - ci si augura - bolle in pentola, nei prossimi anni probabilmente assisteremo a ulteriori novità e cambiamenti. Ma per ora, la situazione attuale è la seguente:
- I bambini plusdotati hanno bisogno di una certificazione per essere “riconosciuti” dalla scuola
- Questa certificazione permette di includerli all’interno dei BES (Bisogni Educativi Speciali)
- I BES consentono agli insegnanti di strutturare una didattica personalizzata ricorrendo anche, se necessario, a un Piano Didattico Personalizzato
La valutazione che viene effettuata dallo specialista con l’obiettivo di certificare la plusdotazione di un bambino contiene sempre anche indicazioni operative per la scuola: si tratta praticamente sempre di inviti a personalizzare la didattica e permettere dunque al bambino di approfondire lo studio degli argomenti che gli interessano di più e in cui riesce meglio. 🏆
Ma non solo: un Piano Didattico Personalizzato può includere obiettivi “extra-scolastici”, per così dire, ovvero che riguardano lo sviluppo della persona, le sue relazioni con i compagni e con gli adulti di riferimento, 👥 la gestione del materiale scolastico e del lavoro da svolgere a casa ecc.
Dunque un Piano Didattico Personalizzato, nel caso di un bambino plusdotato, è lo strumento che consente alla scuola di costruire una didattica su misura del bambino, che lo aiuti a valorizzare i propri punti di forza e lavorare sui propri punti deboli. 📉 Per minimizzare gli aspetti disfunzionali (spesso caratteriali ed emotivi) ed esaltare i propri talenti.
Nella pratica, ecco quello che può fare una famiglia:
- Cercare un centro accreditato per la valutazione del profilo cognitivo del bambino
- Effettuare la valutazione ed eventualmente certificare l’alto potenziale cognitivo
- Comunicare alla scuola che si sta procedendo alla valutazione
- A valutazione avvenuta, mettere in comunicazione scuola e specialista che ha effettuato la valutazione
- Chiedere formalmente alla scuola di poter usufruire di un Piano Didattico Personalizzato
È evidente che la collaborazione scuola-famiglia-specialista di riferimento è fondamentale: bisogna collaborare e comunicare efficacemente, con l’unico scopo di assicurare il miglior ambiente possibile al bambino! 🙌