MOTIVAZIONE E STUDIO

Concentrazione: tutto quello che devi sapere

Capitoli

  1. Cos’è e a cosa serve la concentrazione
  2. Difficoltà di concentrazione: cause e rimedi
  3. Scarabocchiare per concentrarsi (aiuta?)
  4. Carenza di vitamina D e concentrazione
  5. Ascoltare la musica mentre si studia aiuta la concentrazione?
  6. Come aumentare la concentrazione con lo yoga

 

Quante volte hai detto a tuo figlio “è perché non ti concentri abbastanza!”? Che ruolo ha la concentrazione nello studio? Davvero una buona concentrazione può fare miracoli e, soprattutto, è possibile lavorare sulla propria capacità di concentrarsi? Trovi tutte le risposte alle tue domande sulla concentrazione in questo articolo.

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Cos’è e a cosa serve la concentrazione

 

Concentrare: ovvero radunare, raccogliere, far convergere qualcosa in un determinato luogo e in un momento preciso. Hai mai sentito l’espressione “concentrazione di persone”? O, ancora, “è una sostanza molto concentrata”? Sicuramente sì. Ti sarà chiaro quindi il concetto di base: concentrare qualcosa significa raccoglierlo al massimo. 🔝

Lo stesso si può dire per la nostra attenzione e i nostri pensieri. Quando ci concentriamo, chiamiamo a raccolta tutte le nostre forze mentali per poter dare il massimo. 🧠 La nostra attenzione è focalizzata su qualcosa di ben preciso (immagina un fascio di luce che illumina un singolo elemento nel buio) e la nostra mente è concentrata, ovvero mette a disposizione tutte le sue facoltà per quel singolo compito. 🔍

Ecco la prima caratteristica - e il primo limite, se vogliamo vederla così - della concentrazione: permette alla nostra attenzione di essere limitata, ovvero ci consente di utilizzare al meglio le nostre energie mentali per il singolo compito che stiamo svolgendo.

Lo stesso vale per i nostri figli: non sono diversi da noi, anzi! Ancor più di noi sono incapaci di gestire più attività simultaneamente. Ovvero di essere multitasking, caratteristica molto in voga fino a qualche anno fa tra adulti “di successo” la cui popolarità, oggi, è fortunatamente in declino. 🤓

Fortunatamente perché il multitasking è l’opposto della concentrazione e anche di quello che dovremmo insegnare a i nostri figli: fai una cosa alla volta e falla bene! 

Ma come fare a migliorare la concentrazione dei nostri figli studenti

Ecco qualche piccolo consiglio:

  • Avere aspettative realistiche e fare richieste altrettanto realistiche: nel corso della scuola elementare, i bambini possono arrivare a imparare a concentrarsi per 20-30 minuti di seguito 🕰️
  • Non interromperli quando sono concentrati: hai mai sentito parlare del flusso? Nessun bambino “immerso” in un’attività dovrebbe mai essere interrotto, perché sta facendo un’esperienza significativa di concentrazione ⛔
  • Formulare richieste specifiche per compiti in autonomia: “spezzetta” i compiti di tuo figlio e organizzali in attività precise che può fare in un lasso di tempo determinato. Questo gli permetterà di concentrarsi (“Fai l’analisi logica di queste cinque frasi in 20 minuti”) ⏱️
  • Minimizzare le distrazioni: quando si fanno i compiti, la tv deve essere spenta! 📺
  • Mangiare sano e riposare bene: è difficile concentrarsi quando si è stanchi e affamati… 🥱

 

Difficoltà di concentrazione: cause e rimedi

 

Può capitare che, nonostante le tue (e le sue!) migliori intenzioni, tuo figlio faccia molta a fatica a concentrarsi per un periodo sufficiente a svolgere i compiti assegnati. 😓 La difficoltà a concentrarsi può diventare velocemente un problema: se all’asilo quasi nessuno la nota - quasi, perché ormai anche le maestre di asilo sono informate riguardo alle difficoltà di comportamento e apprendimento - con l’ingresso alla scuola primaria questa difficoltà è destinata a “esplodere”. 💥

A scuola è fondamentale sapersi concentrare su quello che si sta facendo: sia esso scrivere, ascoltare l’insegnante, fare l’esercizio, disegnare… 

Un bambino con difficoltà di concentrazione è destinato a rimanere indietro, poco o tanto, rispetto al resto della classe, anche solo perché a casa non riesce a fare i compiti.

Ma perché si originano le difficoltà di concentrazione nei bambini? Prima di vedere alcune possibili cause, ti interesserà sapere quanto si può concentrare un bambino in base alla sua età: 👶

  • 2 anni: 4-6 minuti
  • 4 anni: 8-12 minuti
  • 6 anni: 12-18 minuti
  • 8 anni: 16-24 minuti
  • 10 anni: 20-30 minuti
  • 12 anni: 24-36 minuti
  • 14 anni: 28-42 minuti
  • 16 anni: 32-48 minuti

Sicuramente ti stai chiedendo: ma come è possibile che io figlio guardi un cartone animato senza mai distrarsi e rimanendo attento per un’ora e mezza?! 🙄 Segreto svelato: tutti noi, costantemente, ottimizziamo la nostra concentrazione, ovvero la “rimettiamo al posto giusto”.

Pensa a quando guardi una serie tv o leggi un libro: quante volte ti accorgi di esserti distratto, che ti eri perso in un tuo pensiero? Avevi perso la concentrazione e l’hai ripresa subito dopo, riuscendo quindi a “dilatare” il tuo periodo di attenzione naturale e a continuare a fare quello che stavi facendo. Lo stesso fanno i bambini, ma con intervalli di attenzione più contenuti.

Le cause della perdita di concentrazione nei bambini

Perché i bambini perdono la concentrazione mentre leggono, ascoltano una spiegazione o fanno i compiti? 📚 Al di là della durata fisiologica del periodo di concentrazione (che, abbiamo vista, è correlata all’età), ecco le cause per cui perdono la concentrazione più frequentemente:

  • Scarso interesse: anche tu se sei appassionato della materia ti concentri più facilmente, no? L’attenzione dei bambini è più “ballerina” 🩰 e va tenuta viva stimolando il loro interesse. Un po’ come quando, leggendo una fiaba a un bambino, si interpretano le diverse voci per rendere il racconto più animato
  • Troppe distrazioni: la concentrazione può interrompersi anche a causa di una distrazione di troppo… o di una sola distrazione, ma sufficientemente intensa. Come già detto: durante i compiti no alla tv accesa, no alle notifiche dello smartphone, 📵 no al via vai continuo di persone che parlano
  • Troppo disordine: una scrivania disordinata e ingombra di cose, che non lascia uno spazio di lavoro sufficiente per libro, quaderno, astuccio e altri materiali per la scuola, 🖍️ può contribuire a far perdere la concentrazione. Proprio così: uno spazio di lavoro pulito e ordinato aiuta la mente a concentrarsi
  • Sonnolenza: non ti stiamo dicendo nulla di nuovo, vero? Pensa a quelle volte in cui hai provato a concentrarti al lavoro dopo un pranzo (troppo) abbondante… o dopo una notte “brava”! 🍻 Un bambino stanco farà grande fatica a mantenere la concentrazione. Se tuo figlio fatica a concentrarsi, assicurati che dorma un numero sufficiente di ore per notte  
  • Mancanza di attività fisica: l’accumulo di stress e la mancanza di uno sfogo fisico può portare il bambino a essere troppo agitato per potersi concentrare. “Vai a farti una bella corsa in giardino!” dicevano le nostre nonne, e avevano ragione! 👵

 

Scarabocchiare per concentrarsi (aiuta?)

 

“Fermo! Smetti di far ballare la gamba, tieni la schiena dritta e metti giù quella matita”. Ti riconosci in questa frase? Quando supervisioniamo nostro figlio che fa i compiti (o cerca di farli) è naturale trasformarsi nella versione umana di Cerbero, il mostro a tre teste che custodiva l’ingresso degli inferi. 👹

Ma è giusto chiedere di stare “zitti e buoni” ai bambini che ascoltano una lezione o fanno i compiti? L’istinto, si sa, è spesso quello di fare altro mentre si ascolta, giochicchiare con una penna o una matita o persino scarabocchiare… Come fai anche tu, del resto, quando ascolti qualcuno al telefono o mentre sei in call e non tocca a te parlare. ✍️

Scarabocchiare è un istinto naturale, per grandi e piccini. Ma fa bene o male? Devi vietare a tuo figlio di scarabocchiare mentre ascolta una lezione o puoi lasciarlo fare? Forse ti stupirà sapere che più ricerche hanno dimostrato che scarabocchiare aiuta a concentrarsi.

Sai perché? Perché permette di scaricare minime quantità di stress e di tenere attiva la mente, che come abbiamo visto, dopo un po’, tende ad andare in modalità “sleep”... 😴 Questo piccolo e innocente sfogo consente dunque di rimanere ricettivi e di mantenere la concentrazione su ciò che si sta ascoltando.

Attenzione però: un conto è scarabocchiare, un altro è disegnare. E attenzione due: anche questo non è sempre vero. 😱

Andiamo con ordine: se tuo figlio invece che studiare tira fuori un foglio, prende il righello e i pennarelli colorati, progetta un disegno con attenzione e inizia a realizzarlo… siamo decisamente fuori dall’ambito dello scarabocchiare. E quest’attività non può giovare alla sua concentrazione (perché in realtà si sta concentrando sul disegno da realizzare).

Ma c’è un’eccezione: alcuni bambini, come i bambini con plusdotazione cognitiva, 💡 sono perfettamente in grado di fare due cose contemporaneamente, e anzi ne hanno quasi bisogno. Sono eccezioni a una regola, ricordalo bene, ma senza dubbio esistono. Questi bambini possono disegnare (e anche bene!) o impegnarsi in lavoretti manuali mentre l’insegnante spiega, senza che la loro concentrazione ne risenta.

 

Carenza di vitamina D e concentrazione

 

Abbiamo visto quali sono le principali cause di perdita di concentrazione per bambini e ragazzi, tra le quali figurano almeno due cause fisiche: la mancanza di sonno e la mancanza di una giusta attività fisica. 

Spesso bastano piccoli aggiustamenti alla routine quotidiana e alle abitudini di un figlio per vedere un miglioramento delle sue capacità di concentrarsi a casa e a scuola; ma se nonostante il tuo e il suo impegno le cose non migliorano, potresti voler indagare più a fondo 🧐 lo stato fisico di tuo figlio.

Una “semplice” carenza di vitamina D, ad esempio, può inficiare la capacità di concentrazione. C’è da dire che per vederne gli effetti sul piano neurologico, la carenza deve essere piuttosto importante: in questo caso, la cosa deve essere sicuramente indagata da un medico. 👩‍⚕️

Una importante carenza di vitamina D può dar luogo a:

    • Stanchezza cronica
    • Tristezza e/o depressione
    • Disturbi del sonno
    • Confusione mentale
  • Difficoltà a concentrarsi

Per fortuna, la vitamina D è piuttosto semplice da reintegrare nell’organismo. Quindi se a tuo figlio è stata diagnosticata una carenza di questa vitamina, non preoccuparti: la soluzione è a portata di mano. 👍 Vale sempre la pena, inoltre, tenere a mente i metodi naturali per stimolare la produzione di vitamina D all’interno del nostro corpo (sì, possiamo sintetizzarla naturalmente):

  • Esposizione alla luce del sole: circa il 90% del nostro fabbisogno di vitamina D lo soddisfiamo così, in maniera gratuita e naturale 🌞
  • Assunzione di cibi come pesce azzurro, uova, fegato, latte e latticini, funghi
  • Preferenza per verdure a foglia verde 🥬

Reintegrare i livelli di vitamina D nell’organismo è un processo piuttosto lungo, va detto. Dunque se tuo figlio ha difficoltà di concentrazione che dipendono da una carenza di vitamina D, gli effetti non li vedrai nel giro di pochi giorni. Ma prima si inizia, prima si possono vedere i benefici.

 

Ascoltare la musica mentre si studia aiuta la concentrazione?

 

È un ritornello che forse conosci a memoria: “mamma non spegnere la musica, sto studiando!” 🤔 Per te è incomprensibile il fatto che tuo figlio riesca a studiare con quel “baccano” nelle orecchie, ma per lui sembra impossibile studiare in religioso silenzio - come tu vorresti che facesse.

Insomma, da che parte sta la ragione? Fai bene a girare la manopola del volume sullo zero? Oppure fa bene lui a indossare le cuffie e smettere di ascoltare i tuoi richiami all’ordine? 🎧 I benefici della musica sull’attività cerebrale sono da decenni oggetto di studio nei più disparati campi della scienza.

Se conosci l’effetto Mozart, 🎵 sai di cosa stiamo parlando. Ma Mozart a parte, qua bisogna prendere una decisione: permettere o meno la musica nelle orecchie a un figlio che si deve concentrare per studiare?

  • Sì: se è impegnato in un compito ripetitivo e magari anche noioso (copiare appunti, ricopiare intere pagine, colorare disegni), ovvero un compito a “basso coinvolgimento”, in cui la concentrazione non deve essere massima. La musica può aiutare a rimanere motivati
  • No: se deve concentrarsi a fondo per comprendere concetti che fatica a studiare, o se dimostra di prestare più attenzione alla musica che a quello che sta facendo. Anche scrivere è un’attività che mal si sposa con la musica ad alto volume nelle orecchie
  • Dipende: se la musica gli dà la giusta carica e proprio non riesce ad ascoltarla a basso volume, puoi permettergli di ascoltarla prima di studiare o nelle pause dallo studio

Ma quindi la musica aiuta la concentrazione? La risposta è soggettiva: c’è chi ne trae beneficio perché la musica annulla i rumori di fondo e permette di rilassarsi e chi invece si va coinvolgere troppo e rischia di concentrarsi sul brano musicale invece che su quello che sta leggendo. 🎼

Una cosa è certa: scienziati ed esperti concordano che sia la musica classica quella a offrire maggiori benefici. Rilassa, mette di buon umore, concilia lettura e concentrazione (nelle persone predisposte all’ascolto di musica durante lo studio).

 

Come aumentare la concentrazione con lo yoga

 

E se tuo figlio non ha nulla che non vada dal punto di vista fisico, riposa e mangia in maniera sana, fa la giusta quantità di attività fisica ma ancora… fatica a trovare la concentrazione necessaria a studiare? 

Hai una bella gatta da pelare, sì. Ma per fortuna così come esistono i problemi esistono le soluzioni. 💪 E lo yoga potrebbe essere quella che fa al caso tuo, o meglio di tuo figlio. Sui benefici dello yoga per la salute si è detto e scritto davvero di tutto, ma uno degli aspetti meno indagati è il legame tra la pratica dello yoga e la capacità di concentrarsi.

Del resto lo yoga sembra l’antitesi della concentrazione: in effetti, durante la pratica bisogna imparare a lasciare andare i pensieri, a non concentrarsi su niente. 🧘‍♀️ Questa capacità di focalizzarsi su tutto e niente allo stesso tempo, quella che viene definita “presenza mentale” (o mindfulness) può però diventare una bella freccia all’arco di chi ha la necessità di concentrarsi in un determinato momento.

Proprio come uno studente: se stai facendo un compito in classe, non puoi scegliere di pensare ad altro e di concentrarti poi. Chi pratica lo yoga è in grado di controllare la respirazione e come forse già sai il respiro controlla la mente: se calmi il respiro, ti calmi tu stesso, e viceversa. 🌬️

Essere in grado di controllare il proprio stato fisico, liberare la mente dai pensieri intrusivi e ritrovare calma e serenità è fondamentale per potersi concentrare in breve tempo e mantenere più a lungo la concentrazione trovata.

Ma ehm… sì, è vero: bambini e yoga sembrano due termini ossimorici! 🤐 E invece non è come sembra. Anche i bambini più attivi e irrequieti provano piacere a praticare semplici esercizi di respirazione consapevole o mindfulness e ne sperimentano i benefici. 

Come puoi sfruttare lo yoga per aumentare la concentrazione di tuo figlio? Ecco qualche consiglio:

  • Insegnagli qualche semplice esercizio di respirazione consapevole e fagli sperimentare il corpo che si calma e la mente che si svuota con il giusto ritmo di respirazione. Guidalo nella scoperta di queste sensazioni 😌
  • Passa poi a qualche esercizio di yoga coinvolgente: il saluto al sole, ad esempio, richiede di memorizzare una sequenza di movimenti ben precisa, questa cosa aiuterà tuo figlio a migliorare memoria e concentrazione
  • Invitalo a concentrarsi sul respiro tutte le volte in cui si arrabbia per qualche motivo. 🤬 Porta la sua attenzione sulla sua respirazione e sulle sensazioni corporee che sente: diventerà ben presto consapevole del suo stato emozionale e fisico
  • Proponigli di fare un po’ di respirazione consapevole prima di mettersi a fare i compiti. Se diventa un’abitudine, tuo figlio godrà dei benefici di questa pratica senza quasi rendersene conto: svolgere i compiti con la mente sgombra e il fisico rilassato aiuta a concentrarsi meglio e permette di mantenere più a lungo la concentrazione

Non sarà la panacea di tutti i mali, ma senza dubbio lo yoga può influire sulla concentrazione. Prova anche tu, potrai così riferire la tua esperienza a tuo figlio ed essere ancora più convincente nel proporgli qualche esercizio di respirazione consapevole!