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Neofobia alimentare nei bambini: strategie per evitarla

Tuo figlio non ne vuole sapere di assaggiare alcun cibo nuovo? O addirittura pretende di mangiare sempre le solite tre o quattro cose? Potrebbe trattarsi di neofobia alimentare. Scopri cos’è, e come aiutarlo a superarla.

 

Capitoli

  1. Cos’è la neofobia alimentare?
  2. Come si può curare la neofobia alimentare
  3. Neofobia nei bambini: alcune strategie per superarla


Cos’è la neofobia alimentare?

 

Facciamo un esperimento: metti un broccolo nel piatto di tuo figlio 🥦 e vediamo se lo mangia volentieri. Se ha un’età compresa tra 1 e 6 anni (ma anche qualcuno in più…) e non ha mai mangiato i broccoli prima, la sua reazione potrebbe essere piuttosto netta: un secco rifiuto. 🙅

La colpa non è dei broccoli, e nemmeno di tuo figlio; il motivo del suo rifiuto di assaggiare cibi “nuovi” è assolutamente normale e possiamo considerarlo un “effetto collaterale” dell’evoluzione. Si chiama neofobia alimentare e consiste proprio nel timore e nel conseguente rifiuto di assaggiare alimenti mai mangiati prima.

Un rifiuto che caratterizza in particolare i bimbi in età prescolare, da circa 1 anno a circa 6 anni di età, ma che può estendersi ben oltre, fin nel pieno dell’adolescenza. 👦 A volte, la paura di assaggiare cibi mai mangiati prima se ne va solo con il passaggio all’età adulta.

Abbiamo detto che la neofobia alimentare è figlia dell’evoluzione: perché? Il motivo consiste in un innato riflesso di protezione che l’uomo possiede, e che lo porta a diffidare di qualsiasi novità - se ci pensi bene, è un po’ quello che sperimentano molti di noi anche da adulti: i cambiamenti, anche solo di routine, ci incutono timore e ci destabilizzano.

Quindi, ricapitolando, ecco come si manifesta la neofobia alimentare:

  • Compare dopo lo svezzamento 🍼
  • Generalmente scompare dopo i 6 anni
  • Timore di assaggiare cibi nuovi
  • Rifiuto di mangiare cibi con consistenza strana/diversa

Nota bene: tutti i bambini hanno una fase in cui fanno un po’ gli “schizzinosi” con il cibo. Solitamente, dopo un iniziale periodo di amore per pappe, pappine 🍵 e quant’altro proponiamo loro, i nostri figli iniziano a rifiutare alcuni cibi che si trovano davanti, magari anche già noti e apprezzati. Questo è considerato un comportamento normale. Si parla di neofobia alimentare, invece, quando il rifiuto di cibi nuovi incide sulla dieta e porta il bambino ad avere una dieta ben poco variegata. Un’ultima curiosità: la neofobia si manifesta soprattutto verso verdure, frutta e pesce. Un elemento da considerare se ti stai interessando a una dieta vegetariana o vegana per bambini. 🥬

 

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Come si può curare la neofobia alimentare

 

La neofobia alimentare è una malattia? No, ma se tuo figlio dovesse irrigidirsi sulle sue preferenze alimentari (ad esempio, rifiutandosi di mangiare altro da pasta e pizza), 🍕 sarebbe sicuramente opportuno intervenire.

In generale, quando un bambino è preda di paure intense e che a noi sembrano esagerate, è saggio sentire il parere di uno specialista. Per quanto riguarda la neofobia alimentare, è bene considerare che:

  • Sembra avere basi genetiche 🧬
  • È correlata al disturbo dello spettro autistico (sai cos’è l’Asperger?) 
  • È influenzata dall’ambiente

Cosa significa quest’ultimo punto? Che se il bambino vede comportamenti di paura, rifiuto o diffidenza verso cibi nuovi da parte degli altri componenti della famiglia (soprattutto i genitori), viene a sua volta influenzato.

Inoltre, un atteggiamento pressante nei confronti del bambino (“Mangia! Finisci tutto quello che hai nel piatto!” e via dicendo) può portarlo, per reazione, a rifiutare una vasta gamma di cibi, anche se già conosciuti. ❌

 

Neofobia alimentare: alcune strategie per superarla

 

Come sempre nella vita, prevenire è meglio che curare… Dunque esporre il bambino a gusti, odori, forme e consistenze diverse nella primissima infanzia può rivelarsi la mossa vincente: la neofobia alimentare, crescendo, non dovrebbe proprio presentarsi. 🍽️

👉 Insisti in particolar modo su frutta e verdura, senza imposizioni né obblighi naturalmente; non fatti condizionare da ciò che tu pensi sia buono o non buono, o da ciò che temi potrebbe non piacergli!

Se invece sei alle prese con un bambino già grandicello che proprio non vuole mangiare cibi nuovi, potresti adottare una di queste strategie:

  • Proporgli gradualmente, ma con costanza, piccoli assaggi di cibi nuovi. La costanza è la chiave: poco alla volta, ma regolarmente
  • Aiutarlo con l’esempio: coinvolgere la famiglia in un’alimentazione sana e variegata, mostrando serenità, curiosità e felicità nell’assaggiare nuovi cibi
  • Lavorare sulla riduzione del suo livello di stress (lo sai che si stressano anche i bambini?)

Anche coinvolgere i bambini nella spesa 🛒 (magari insegnando loro anche a leggere le etichette alimentari) o nella preparazione dei piatti può essere una buona idea. Qualsiasi sia la causa della neofobia alimentare, infatti, un clima sereno e positivo riguardo a cibo e alimentazione può solo fare bene.