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Meta: cosa succederà all’educazione?

Capitoli

  1. Cosa ha a che fare Meta con l’educazione
  2. La didattica nel metaverso
  3. Come sarà la didattica del futuro?


La didattica e l’apprendimento sono vicini a una vera rivoluzione: ha a che fare con Meta e il metaverso, ma non solo. Scopri cosa attende tuo figlio nel (prossimo) futuro.

meta cosa succederà all’educazione

Cosa ha a che fare Meta con l’educazione

 

Meta, la nuova creatura dell’inventore di Facebook Mark Zuckerberg, è sulla bocca di tutti da ormai qualche settimana. No, non si è trattato solo di un cambio nome: la nascita di Meta (in un certo senso, dalle ceneri di Facebook) promette di essere una pietra miliare in un processo di cambiamento globale che è già iniziato.

E che coinvolge i nostri figli più di quanto molti di noi siano in grado di immaginare. 🧒 Gli appartenenti alla GenZ e alla Generazione Alpha sono bambini e ragazzi già pienamente digitali e già pronti per abitare nell' “internet del futuro”, se vogliamo chiamarla così: il metaverso.

Il metaverso esiste già. 🌐 E per il momento non riguarda specificamente l’educazione, ma puoi starne certo… manca poco. Perché educazione e digitale hanno finalmente iniziato ad andare a braccetto e le potenzialità sono enormi. Al punto che, per tornare al tema di questo articolo, lo stesso Zuckerberg ha annunciato investimenti per la formazione all’utilizzo della realtà aumentata e della realtà virtuale nel settore dell’istruzione.

Meta vuole creare un ecosistema didattico attorno al metaverso. Sogna la creazione di esperienze di apprendimento immersive e la nascita di una nuova generazione di creatori di contenuti, da fruire tramite un numero sempre più ampio di device. 📱

Il metaverso, secondo Zuckerberg e Meta, sarà “il” luogo dove fare didattica in futuro. Ma cosa potrebbe cambiare a livello pratico per noi e per i nostri figli? E cosa significherebbe studiare nel metaverso?

 

La didattica nel metaverso

 

Forse ti solleverà sapere che la didattica si svolge già nel metaverso. Almeno in parte. Blended learning, DDI e hybrid learning rappresentano oggi piccoli “antipasti” di quello che potrebbe essere l’apprendimento nel metaverso del futuro. 

Per ora, soprattutto grazie alla spinta della pandemia 😷 (da questo punto di vista, è il caso di dirlo, ha avuto conseguenze positive), la didattica è traghettata finalmente dall’ambito tradizionale a quello (almeno parzialmente) digitale. Apprendimento in presenza e apprendimento a distanza vengono integrati, i nostri sperimentano nuove forme di apprendimento e anche gli insegnanti iniziano a consigliare risorse digitali per lo studio. 💻

Non esiste solo Classroom. In alcune scuole la gamification della didattica è una realtà consolidata, ed è anche l’esempio migliore di come potrebbe essere la didattica nel metaverso: coinvolgente, esperienziale, attiva, divertente.

Come un videogame? 🎮 Perché no. Il metaverso, questo universo parallelo fatto di realtà virtuale e realtà aumentata, sembra il luogo ideale dove collocare esperienze di apprendimento immersive, nell’ambito delle quali i nostri figli potrebbero imparare facendo, giocando, sperimentando. 

Una partita a un videogioco al posto di una lezione seduti ai banchi di scuola? Se il videogioco è stato progettato allo scopo di insegnare qualcosa, ben venga. Se ci pensi, già oggi la classe non è più quella di prima: una volta trasportata su Zoom o su Classroom… si è smaterializzata! 😱

Le difficoltà che molti ragazzi hanno incontrato nella DAD derivano proprio dalla pretesa di adattare un “vecchio” modello di didattica (lezione frontale, insegnante, classe di alunni) a un mezzo completamento diverso e innovativo (uno spazio virtuale condiviso). 

Una classe virtuale dove recarsi senza uscire di casa

Pensa se tuo figlio potesse frequentare la migliore università italiana o mondiale rimanendo a casa. O partecipare a una lezione mentre si trova in vacanza al mare o in montagna. ⛷️ Partecipare, non assistere, bada bene: il metaverso promette esperienze para-reali, chiamiamole così, dove la realtà virtuale e l’intelligenza artificiale permetteranno di essere “realmente” (le virgolette sono d’obbligo) assieme ad altre persone, pur non essendoci fisicamente. 🤔

Allora un ragazzo potrebbe entrare in un’aula universitaria e interagire con i compagni di corso in maniera totalmente immersiva: sedendosi accanto a loro, parlando, prendendo appunti. Qualcosa di decisamente diverso dal restare seduti davanti a un monitor ad assistere a una spiegazione.

 

Come sarà la didattica del futuro?

 

Una cosa è certa: molto più immersiva. Ed è solo un bene: quando possiamo “metterci le mani”, 🤲 impariamo meglio e più in fretta. Di qualsiasi cosa si tratti. Più i nostri figli potranno agire e partecipare la didattica, meglio sarà per loro. Perché dobbiamo ricordarci che il fatto che nella scuola “si è sempre fatto così” non ci garantisce che non esistano alternative migliori.

Tutto è in costante evoluzione e tutto tende al miglioramento. Pensa alle tecniche di operazione mini-invasive o con l’ausilio della robotica 🤖 che sono ormai una realtà di successo in campo medico: qualche decennio fa erano pura utopia. Eppure…

Anche nella didattica è in atto un cambiamento simile. Meta è solo un aspetto della questione. Rivoluzionerà il panorama dell’apprendimento? Non ci è dato saperlo; questo spera Mark Zuckerberg, potrebbe realizzarsi ma anche no - per mille motivi che hanno poco o nulla a che fare con l’educazione.  

Ma di sicuro i modi in cui i nostri figli possono apprendere stanno evolvendo. E questo deve rallegrarci, perché il metaverso educativo che si sta iniziando a delineare (e di cui le ripetizioni online sono un piccolo ma importantissimo mattoncino) è una fantastica opportunità di crescita, un’amplificazione delle loro possibilità che noi, alla loro età, potevamo solo sognare. Prepariamoci a sognare assieme a loro, allora! 🚀