STORIE E CONSIGLI DEI TUTOR GOSTUDENT

Insegnamento a ragazzi con DSA: intervista a Sebastiana Passarello

Nelle Storie di GoStudent parliamo di esperienze vere. In questa intervista abbiamo fatto due chiacchiere con Sebastiana Passarello, tutor di GoStudent esperta in lingue straniere e in disturbi dell'apprendimento.

Sebastiana ha una passione innata per le lingue straniere e le culture estere, una visione molto aperta e un’attenzione approfondita per tutto ciò che la circonda. Queste doti fanno di lei una tutor amatissima dai suoi studenti e dai loro genitori. 👇

 

Sebastiana, raccontaci della tua passione per le lingue straniere

La mia passione per le lingue inizia già dall’adolescenza, per questo ho deciso di studiare al liceo linguistico. Successivamente, mi sono laureata in mediazione linguistica e poi ho proseguito gli studi con una laurea magistrale in scienze linguistiche per l’intercultura e la formazione.

Qual è la tua esperienza come tutor e quale percorso hai seguito per specializzarti in questo ambito?

Ho iniziato all’università, supportando alcuni colleghi nella preparazione di esami universitari. Successivamente, durante il mio tirocinio formativo, ho affiancato una docente di arabo presso un liceo linguistico e ho scoperto così la mia passione per l’insegnamento. Durante questo tirocinio ho avuto anche modo di conoscere e supportare ragazzi con difficoltà dell’apprendimento (DSA). Dopo la laurea magistrale ho iniziato il percorso con GoStudent ed eccomi qui.

Come organizzi le lezioni con i tuoi studenti?

Su GoStudent insegno inglese e arabo. Di solito strutturo le mie lezioni in due modi: con una spiegazione di grammatica seguita da esercizi mirati, oppure con una spiegazione di letteratura seguita dalla ripetizione da parte dello studente. Con alcuni studenti dedico parte della lezione alla conversazione, mentre altri preferiscono soffermarsi sugli argomenti spiegati a scuola.

Parlaci della tua esperienza con ragazzi con difficoltà nell’apprendimento o disabilità fisiche…

Io ho vari studenti con disturbi dell’apprendimento come dislessia, disgrafia, discalculia e una studentessa con difficoltà fisiche, che supporto anche in altre discipline. Trattando questi casi in particolare, mi sono resa conto che ogni studente è diverso dall’altro, per cui a volte è necessario uscire dagli schemi e cercare percorsi alternativi ai metodi normalmente raccomandati.

Per esempio, ho uno studente dislessico che non tollera l’uso degli schemi per la dislessia: nel suo caso è più utile procedere con esercizi simili tra loro ma ripetuti, per aiutarlo a memorizzare più facilmente le lezioni. Per quanto riguarda invece la ragazza con difficoltà fisiche, nelle nostre lezioni utilizzo spesso i supporti visivi (come Power Point e la condivisione dello schermo) e lavoro molto sulla conversazione.

Che consiglio daresti ad un altro insegnante per mettere a suo agio lo studente?

Io, per mettere a suo agio lo studente, non inizio mai la lezione parlando dell’argomento da trattare, ma piuttosto chiedo com’è andata la settimana e se ci sono novità al di fuori dell’ambito scolastico. Inoltre, lavoro molto sul supporto dello studente, aiutandolo a credere in se stesso il più possibile, perché spesso i ragazzi con questo tipo di difficoltà hanno a che fare con feedback negativi a scuola.

Ci sono stati dei miglioramenti dei tuoi studenti che ti sono rimasti particolarmente impressi?

Sì assolutamente, c’è stato un ragazzo dislessico che è passato da 3 a 8 (e non pensava di poter arrivare nemmeno alla sufficienza!). Lavorando sulla fiducia nelle sue capacità il ragazzo è riuscito a migliorare moltissimo, passando da una grave insufficienza a un ottimo voto.

Com’è il tuo rapporto con i genitori degli studenti (sia in generale che con i genitori di ragazzi con DSA)?

Io ho un rapporto bellissimo con tutti i genitori dei miei studenti. Ci sono genitori molto presenti e altri che sento più sporadicamente, giusto per dare un feedback sul percorso del figlio. Alcuni soprattutto durante le prime lezioni vogliono essere presenti, a volte addirittura interrompendo la lezione e provocando la perdita di concentrazione dello studente. Alla fine, anche i genitori più apprensivi si rendono conto che la lezione procede bene e mi danno fiducia.