Capitoli
- Didattica individualizzata e personalizzata: le leggi
- Didattica individualizzata: significato
- Didattica personalizzata: cos’è?
- Differenza tra individualizzazione e personalizzazione
- Esempi di didattica individualizzata e personalizzata
Individualizzazione e personalizzazione della didattica potrebbero sembrare sinonimi e ne sentiamo parlare soprattutto negli studenti con bisogni educativi speciali (BES) come nel caso di disturbi dell’apprendimento, DSA, ADHD plusdotazione, per fare due esempi.
In realtà, queste due metodologie di insegnamento hanno molto da offrire a qualunque studente, se davvero si basano sulla specificità di ognuno.
Cosa significa didattica individualizzata e in cosa si distingue dalla didattica personalizzata?
Perché dovremmo conoscere il significato di individualizzazione e personalizzazione? In che modo metodologie didattiche individualizzate e personalizzate aiutano i ragazzi (ad andare bene a scuola e sviluppare il proprio talento)?
Tante domande, a cui cercheremo di dare una risposta con parole semplici.
Si parte!
Didattica individualizzata e personalizzata: le leggi
Il primo motivo per conoscere le definizioni di didattica individualizzata e personalizzata è che sono inserite in leggi apposite come la legge 170/2010 e ancora prima, la legge 53/2003.
L’idea di base è che l’insegnamento debba adattarsi alle specificità degli studenti usando metodologie e strategie didattiche che sostengono chi ha difficoltà scolastiche.
Non sono gli studenti a doversi adattare a un metodo, ma in linea teorica è il metodo di insegnamento che deve adattarsi a loro con l’obiettivo di portarli al successo scolastico e allo sviluppo del proprio talento.
Le due strade per poter aiutare chi è in difficoltà sono state identificate dal legislatore come didattica individualizzata e didattica personalizzata.
Qual è la differenza tra le due?
Didattica individualizzata: significato
Nella didattica individualizzata l’insegnante cerca di capire in che modo aiutare i ragazzi con difficoltà a raggiungere gli obiettivi comuni a tutta la classe.
Questo aspetto è molto importante perché lo scopo principale è dare allo studente la possibilità di recuperare con lavori individuali.
Alcune metodologie per la didattica individualizzata prevedono, per esempio, che lo studente svolga un lavoro individuale in classe diverso dai propri compagni e adatto alla propria situazione.
Didattica personalizzata: cos’è?
Nella didattica personalizzata gli obiettivi non sono comuni a tutta la classe ma sono pensati appositamente per uno studente. Il punto è capire quali sono gli stili di apprendimento dei propri studenti e cercare di proporre un percorso che rafforzi i loro punti di forza e li aiuti ad attivare l’apprendimento significativo.
Lo studente viene stimolato in modo tale che riesca a collegare le nuove conoscenze acquisite con quelle pregresse, dando un significato personale a quanto impara. Ecco cosa vuol dire apprendimento significativo.
Nella didattica individualizzata e personalizzata si usano supporti allo studio, in gergo definiti mediatori didattici, come schemi e mappe.
Differenza tra individualizzazione e personalizzazione
La didattica individualizzata offre attività di “recupero individuale” a uno studente in difficoltà che deve potenziare certe abilità e competenze per poter raggiungere gli obiettivi della classe. Se tuo figlio rimane indietro, perché magari non conosce bene la lingua italiana, la scuola offre corsi di italiano per stranieri per potenziare le competenze linguistiche di tuo figlio e aiutarlo a raggiungere il livello minimo richiesto.
Nella didattica personalizzata l’obiettivo è aiutare gli studenti a sviluppare il proprio talento, offrendo un percorso che lo valorizzi e che li aiuti a raggiungere il proprio obiettivo personale. La persona, con il suo stile di apprendimento, i propri punti di forza è al centro dell’insegnamento.
Esempi di didattica individualizzata e personalizzata
Per capire meglio i concetti di individualizzazione e personalizzazione nella didattica vediamo alcuni esempi su come vengono messi in pratica.
Nell’ambito della didattica individualizzata, per esempio, gli insegnanti possono usare strategie comportamentali, strumenti compensativi e misure dispensative.
Se lo studente ha difficoltà a concentrarsi, per esempio, gli insegnanti possono usare il rinforzo positivo per incoraggiare gli sforzi che fa per seguire in classe.
Durante i compiti in classe, possono fornire allo studente degli strumenti che aiutano a concentrarsi sul contenuto della prova. Ad esempio, durante un compito di matematica, una calcolatrice aiuta velocizzare i calcoli, ma è lo studente che deve capire il problema e risolverlo.
Un tipico esempio di misure dispensative sono quando si evita allo studente di fare delle prove che sicuramente non sarà in grado di completare per la propria situazione. Evitare un dettato a un bambino dislessico ne è un esempio.
Nella didattica personalizzata rivolta a bambini ad alto potenziale si trovano molti esempi di lavori di gruppo, o apprendimento cooperativo, dove i ragazzi imparano tra pari. Chi è più ferrato in un argomento lo spiega ai compagni riuscendo a vedere in concreto le proprie potenzialità e mettendole a disposizione del gruppo di lavoro.
Sapere in che modo la scuola che frequenta tuo figlio attua una programmazione individualizzata e personalizzata è importante perché ti aiuta a capire se i bisogni speciali di tuo figlio troveranno una risposta adeguata.
👉 Ricordati che come genitore, devi essere coinvolto nel piano didattico personalizzato, PDP, fatto dal collegio degli insegnanti e rivolto a studenti con DSA e altri bisogni educativi speciali, come previsto dalla legge 170/2010.