ITALIANO

Dittongo e iato: differenze e spiegazione

Capitoli

  1. Dittonghi trittonghi e iati
  2. Differenza tra iato e dittongo
  3. Dittongo e iato: esempi

Ti piacerebbe conoscere la definizione di dittongo e iato e capire a che regole devono sottostare nella lingua italiana? Se sì, sei nel posto giusto! A volte la grammatica può risultare poco facile da studiare, così abbiamo pensato di inserire degli esempi pratici per aiutarti a comprendere e riconoscere che differenza c’è tra dittonghi, trittonghi e iati. Buona lettura! 📖haitus-2

Dittonghi trittonghi e iati

 

Dittonghi, trittonghi e iati: di cosa si tratta? Sicuramente ne avrai sentito parlare a scuola, e non è da escludere che, se stai leggendo questo articolo, forse è perché hai necessità di studiarli. Se è così, ma anche se fosse per curiosare un po’, saremo felici di spiegarti come vengono impiegati nella lingua italiana e come riconoscerli.

Il dittongo, in fonetica, è l’unione di due vocali che viene percepita da chi ascolta come un singolo fonema vocalico, in altre parole una vocale unica, perché si pronunciano in una sola sillaba e sotto un solo accento. 

È importante ricordare che il dittongo si pronuncia in un’unica emissione di voce e costituisce un'unica sillaba: In questo modo riuscirai a fare una corretta divisione in sillabe di una parola contenente un dittongo.

Tipi di dittongo

Esistono diversi tipi di dittongo. Lo sapevi? Iniziamo dicendoti che non tutte le vocali sono uguali, ma si distinguono in forti e deboli. Le vocali forti sono A, E, O, mentre le vocali deboli sono I, U.

Il dittongo è una combinazione di entrambe, ecco perché, come vedremo, esiste un numero limitato di combinazioni possibili. Questo aspetto è molto importante, perché non basta l’accostamento di due vocali per essere davanti a un dittongo. Piuttosto, deve trattarsi di una I o una U, accostate ad altra vocale. 

Fatta questa premessa, scoprirai che esistono due tipi di dittongo, in base al posizionamento delle vocali forte e debole. Vediamo insieme quali sono:

  • Dittongo discendente, nel caso in cui la vocale forte precede la vocale debole. 
  • Dittongo ascendente, quando la vocale debole precede la vocale forte. 
  • Le combinazioni possibili di dittonghi sono: ià (piacere), iè (miele), iò (fiore), iù (fiuto) uà (quasi), uè (guerra), uì (quindi), uò (uovo) ài (farai), àu (auto) èi (nei), eù (euro) òi (poi), ùi (lui).

Se osservi bene le combinazioni possibili di dittonghi, noterai che si tratta sempre di I o U unita ad altra vocale. Vedrai che così riuscirai a riconoscerlo facilmente. 😊

Come si riconosce un trittongo

Il trittongo, come indica il nome stesso, è costituito dalla combinazione di tre vocali che vengono pronunciate in una stessa emissione di voce e che vanno a formare una sola sillaba. 

Il trittongo nasce dall'incontro di due vocali deboli con una vocale forte: questo significa che sono previste due vocali del tipo I, e U, e una del tipo A, E, O. Vuoi un esempio? 😎

Pensa alla famosa parola aiuola. IUO è chiaramente un trittongo.

  • I trittonghi più comuni sono: iài (mangiai), ièi (miei), iuò (giuoco), uài (guai), uòi (puoi).

Definizione e significato di iato

Si ha lo iato quando due vocali, pur essendo vicine, vengono pronunciate in due emissioni di voce e vengono considerate appartenenti a due sillabe distinte. 👍

Si tratta di un fenomeno opposto a quello che caratterizza il dittongo. Comunque, considera che lo iato si ha in diverse situazioni. Vediamo allora insieme tutti i possibili casi di iato

  • Quando si incontrano tra loro le vocali forti A, E, O, del tipo: ma-e-stra, r-e-o, bo-a, etc.
  • Quando si accostano una vocale forte A, E, O e una vocale debole I, U, accentata, del tipo: vì-o-la, mì-o, pa-ù-re, etc.
  • Quando le due vocali si trovano dopo i prefissi RI, RE, BI, TRI, del tipo: ri-u-ni-re, re-a-to, bi-en-nio, etc.

 

Differenza tra iato e dittongo

 

Lo abbiamo già accennato, ma vogliamo sottolineare che la differenza tra iato e dittongo risiede in due fattori:

  • L'accostamento di vocali nello iato si pronuncia in due emissioni di voce mentre nel dittongo (e anche nel trittongo ) abbiamo una sola emissione.
  • Le vocali dello iato vanno a costituire due sillabe distinte mentre nel dittongo (e anche nel trittongo) le due vocali danno luogo ad un’unica sillaba.

 

Dittongo e iato: esempi

 

Questa è la parte in cui tutta la teoria che abbiamo esposto finora può essere finalmente tradotta nella pratica. A dire il vero, avrai notato che abbiamo già riportato alcuni esempi di dittongo e iato. Useremo ora altri esempi che verranno qui messi in evidenza, corredati da un breve definizione, così potrai trovarli subito tutte le volte in cui ne avrai bisogno. 🆘

Esempi di dittongo

Ricordando che il dittongo prevede l’unione di una vocale debole (I, U) con una vocale forte (A, E, O), alcuni esempi di dittongo sono:

  • Fionda
  • Miele
  • Auto
  • Sai
  • Sue

👉 Come puoi notare, la vocale debole può trovarsi indifferentemente prima o dopo la vocale forte e viceversa.

Esempi di iato

Ricordando che lo iato prevede l'accostamento di due vocali che comportano ben due emissioni di voce e che appartengono a due sillabe distinte, alcuni esempi di iato sono:

  • Pra
  • Zìo
  • Pta
  • Bto
  • Riunione

👉 Come puoi notare, l’incontro può avvenire tra:

  • Due vocali forti (A,E,O), con accento tonico sulla seconda vocale.
  • Una vocale forte e una vocale debole, con accento tonico sulla vocale debole (I,U).
  • Due vocali che si trovano dopo i prefissi RI, RE, BI, TRI.