ITALIANO

Come fare l’analisi logica

Capitoli

  1. Analisi logica della frase: che cos’è e a cosa serve
  2. Come fare l’analisi logica in 6 step
  3. Gli elementi dell’analisi logica
  4. Esempi di analisi logica


Attributi, apposizioni e predicati nominali ti confondono? Niente paura! Segui i nostri sei passi per un’analisi logica senza intoppi.

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Analisi logica della frase: che cos’è e a cosa serve

 

Amate o odiate, analisi logica e analisi grammaticale sono gli esercizi di grammatica italiana a cui nessuno studente è mai riuscito a sfuggire. Soprattutto gli alunni del liceo classico sanno bene quanto l’analisi logica sia importante per venire a capo di una versione di greco o latino. 🏛

Ma a che cosa serve esattamente l’analisi logica? Ad analizzare il ruolo dei sintagmi all’interno della frase. Al contrario dell’analisi grammaticale, che indaga ogni singola parola, l’analisi logica si focalizza sulla funzione di piccoli gruppi di parole (i sintagmi appunto), con lo scopo di chiarire i rapporti logici tra i vari componenti della frase.

Se ti sembra un concetto complicato, non temere: in questo articolo ti spieghiamo passo passo gli step da seguire per fare un’analisi logica perfetta. 👌

 

Come fare l’analisi logica in 6 step

 

L’errore più ricorrente, quando si fa l’analisi logica, è cercare di individuare le varie parti della frase in modo disordinato, senza seguire un procedimento fisso. Usa questi sei passi per non perderti. 👇

  1. Leggi attentamente la frase
  2. Individua il verbo
  3. Individua il soggetto
  4. Individua il complemento oggetto
  5. Individua gli altri complementi
  6. Individua gli attributi e le apposizioni

 

Gli elementi dell’analisi logica

 

Per fare un’analisi logica corretta devi conoscere tutte le parti del discorso. Parti da predicato e soggetto, gli elementi fissi della frase (ovvero quelli che non possono mai mancare), e passa poi a complementi, attributi e apposizioni, cioè gli elementi facoltativi, che possono esserci oppure no.

La proposizione

Proposizione non è altro che il nome con cui chiamiamo la frase in analisi logica. Una proposizione, per definirsi tale, deve possedere un soggetto e un predicato.

Il predicato

Il predicato è l’azione compiuta nella frase. Può essere verbale o nominale.

Il predicato verbale è formato da un verbo che descrive un’azione completa, per esempio:

Gianni studia

Il papà ha cucinato la cena

Gli attori recitano

Il predicato nominale, invece, è composto da due parti: la prima è il verbo essere oppure un verbo copulativo e la seconda è un aggettivo o un nome (per questo viene detto “nominale”).

I verbi copulativi sono verbi che per avere un senso compiuto hanno bisogno di essere completati da un aggettivo o un nome, per esempio: diventare, sembrare, dire, chiamare, ritenere, giudicare. Alcuni esempi di predicato nominale sono:

Alessia è stanca

Il mare è agitato

Quel vestito sembra costoso

👉 Attenzione! Non confondere il verbo essere ausiliare dei tempi composti con il verbo essere predicato nominale.

Anna è simpatica → predicato nominale (verbo essere più aggettivo)

Anna è uscita di casa → predicato verbale (terza persona singolare del passato prossimo del verbo “uscire”)

Il soggetto

Il soggetto indica:

  • Chi compie l’azione (il cane abbaia)
  • Chi subisce l’azione (il panino è stato mangiato)
  • La persona o la cosa di cui il predicato esprime una qualità (la casa è spaziosa)

👉 Ricorda che il soggetto può essere sottinteso, cioè può essere “invisibile” ma presente nella proposizione. Per esempio nella frase: “Non abbiamo niente da perdere” (il soggetto sottinteso è “noi”). 

I complementi

Il complemento è la parte del discorso che arricchisce la frase dando informazioni aggiuntive. Vediamo alcuni esempi:

Marco gioca a pallone (complemento di termine)

La signora Rossi è nata a Milano (complemento di stato in luogo)

Sono uscito con Giada (complemento di compagnia)

I complementi sono tanti ma fortunatamente è facile riconoscerli, basta porsi la domanda giusta. Ecco uno schema dei complementi più comuni e di quali domande farsi per individuarli. 

  • A chi? a che cosa? → complemento di termine
  • Di chi? di che cosa? → complemento di specificazione
  • Da chi? → complemento d’agente
  • Da che cosa? → complemento di causa efficiente
  • Quando? → complemento di tempo determinato
  • Per quanto tempo? → complemento di tempo continuato
  • Dove? → complemento di stato in luogo (il complemento di luogo comprende anche il moto per luogo, il moto da luogo e il moto a luogo)
  • Come? → complemento di modo
  • A causa di cosa? → complemento di causa
  • Per mezzo di cosa? → complemento di mezzo
  • Per quale scopo? → complemento di fine
  • Con chi? → complemento di compagnia

Gli attributi e le apposizioni

Attributi e apposizioni sono due elementi che hanno il medesimo scopo: attribuire una qualità al nome a cui si riferiscono. Per non confonderli tra loro ricordati che gli attributi sono aggettivi, mentre le apposizioni sono nomi. Ecco qualche esempio:

Il dottor Verdi lavora in ospedale (apposizione)

Il lupo ha il pelo grigio (attributo)

 

Esempi di analisi logica

 

Ecco qui, adesso conosci tutti gli elementi che compongono una proposizione. È ora di esercitarti con qualche esempio di analisi logica! 💪

Il cameriere ha rotto il bicchiere di vetro

  • Ha rotto: predicato verbale
  • Il cameriere: soggetto
  • Il bicchiere: complemento oggetto
  • Di vetro: complemento di specificazione

Il gatto di Sofia è rosso

  • È rosso: predicato nominale
  • Il gatto: soggetto
  • Di Sofia: complemento di specificazione

Ho mandato ad Anna una cartolina dalla Puglia

  • Ho mandato: predicato verbale
  • Io: soggetto sottinteso
  • Una cartolina: complemento oggetto
  • Ad Anna: complemento di termine
  • Dalla Puglia: complemento di moto da luogo
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