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Nudging: cos’è e come puoi usarlo con tuo figlio

Capitoli

  1. Teoria del nudge, ne hai sentito parlare?
  2. Nudge e raccolta differenziata
  3. Come puoi usare il nudge con tuo figlio


Hai mai sentito parlare della teoria dei nudge? Si tratta di un concetto di economia comportamentale, che riguarda il modo in cui facciamo le nostre scelte. Ti piacerebbe aiutare tuo figlio a fare le scelte migliori senza doverti sempre scontrare con lui? Leggi qua!

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Teoria del nudge, ne hai sentito parlare?

 

Spinta gentile. Forse avrai sentito o letto questa espressione ultimamente, dal momento che si parla sempre più di nudging, sul web soprattutto. “Nudge” è un termine inglese che letteralmente significa “colpetto” 👉 e la teoria del nudge si basa proprio su questo concetto: spingere gentilmente è più efficace che costringere con la forza. 👊

Nel caso del nudging, la spinta gentile riguarda le scelte che una persona compie. Possiamo dire che il nudging si occupa completamente di scelte e di come influenzare le scelte delle persone in direzione del loro benessere e di quello che per loro è importante, senza ricorrere a imposizioni, obblighi, divieti e coercizione.

Come opera il nudging? Il suo ambito di intervento è l’ambiente: modificando l’ambiente nel quale una persona si trova a fare la scelta, si può indirizzare la scelta stessa. L’ambiente va inteso come un concetto molto ampio: una pagina web può essere un ambiente, così come la vita stessa è un macro ambiente.

Dunque la teoria dei nudge si basa sulla convinzione che piccoli dettagli, suggerimenti, aiuti e consigli possono indirizzare una persona verso una precisa scelta, senza che ciò sia richiesto esplicitamente. Ti piacerebbe provare a vedere se il nudging funziona su tuo figlio? In fin dei conti si tratterebbe di spingerlo verso comportamenti desiderati (e desiderabili) senza incorrere in uno scontro 😡. Non male, eh? Continua a leggere per scoprire come applicare la teoria dei nudge nella vita di tutti i giorni.

 

Nudge e raccolta differenziata

 

Si parla spesso di nudge e raccolta differenziata perché questo è un ambito in cui la spinta gentile ha trovato una delle sue applicazioni più felici ♻ (ma non è l’unico). Allora usiamo questo esempio per spiegare un po’ più in concreto cosa è il nudge e come può essere applicato alla vita di tutti i giorni.

Hai presente la raccolta differenziata porta a porta? In molti casi è stata organizzata in modo da fornire tutti gli elementi per favorire la differenziazione dei rifiuti e convincere anche i più resistenti. Ad esempio, è una spinta gentile il fatto che i sacchetti per la differenziata in molti comuni vengano consegnati direttamente a casa. Quanti di noi troverebbero il tempo di andare a ritirarli in un posto lontano da casa?

È gentile anche il fatto che i sacchetti siano distribuiti gratuitamente da molti Comuni, così come i contenitori per i rifiuti delle varie tipologie: se tu, Comune, vuoi che io faccia questa cosa, giustamente mi metti nelle condizioni migliori per farla.

Può essere vista come spinta gentile anche la decisione di alcuni Comuni di fornire un numero limitato di sacchetti per la raccolta indifferenziata e di dotarli di un codice univoco di riconoscimento: se butti nell’indifferenziato rifiuti non permessi ⛔, te ne assumi la responsabilità (con relativa multa).

Ecco come piccole modifiche nell’ambiente circostante possono produrre un risultato finale desiderato. Avrai già capito che questo modello può essere applicato anche all’educazione dei figli… vediamo come!

 

Come puoi usare il nudge con tuo figlio

 

Tutte le volte che vieti a tuo figlio qualcosa, o che gli ordini di fare una specifica attività, stai esercitando su di lui un’azione, se vogliamo, poco “gentile” 👮. Certo, assolutamente opportuna a certe età e in certi contesti! Ma quello su cui voglio che tu ponga l’attenzione è la libertà di azione che lasci a tuo figlio: nel caso di un divieto, essa è pari a zero.

Questo può non essere un problema per qualcuno, mentre per altri genitori (e altri figli) può tradursi in una lotta continua alla ricerca della trasgressione alla regola. Meglio allora affidarsi a un metodo più gentile: perché non condurlo verso l’azione desiderata stimolandolo con piccoli consigli, suggerimenti, informazioni?

Alt! Sappiamo cosa stai pensando: si tratta pur sempre di far fare a una persona ciò che voglio io. Questo è vero, e infatti il nudging viene definito anche “paternalismo libertario”. Ma resta il fatto che invece che imporre un’azione si cerca di farla compiere in maniera volontaria, gentilmente, senza contrasto.

Forniscigli informazioni utili a fare la scelta giusta

Hai presente la classica frase “perché lo dico io!”? Sarà capitato anche a te di dirla, da genitore (a chi non è capitato?). La prossima volta, prova a fornire a tuo figlio informazioni circa le ragioni della scelta che vuoi che faccia. 💡 Se ti sta chiedendo perché non può mangiare un’altra caramella, non limitarti al “ti fa male” ma spiegagli, ad esempio, che può favorire l’insorgere della carie e che per curarla bisogna andare dal dentista e i trattamenti non sono spesso piacevoli (e spesso il dentista fa paura)! 

Sfrutta adesivi ed etichette

Vuoi che tenga in ordine le sue cose? Aiutalo ad organizzarle in scatole e contenitori e assegna a ognuno di essi un’etichetta di colore diverso 📦. Quando dovrà riordinare, il suo lavoro sarà facilitato e più veloce e dunque sarà più propenso a farlo. 

Riempi frigo e dispensa di cose sane

Quanto mangiano i bambini, soprattutto nei periodi di forte crescita. Se vuoi che tuo figlio si nutra in maniera sana ma non vuoi limitargli il piacere di mangiare, riempi frigo e dispensa di merende sane. Nel caso della frutta 🍉, potresti anche già sbucciarla, tagliarla e metterla in un contenitore. Sarà pronta all’uso e, dunque, più facile da scegliere!