Capitoli
- Quali sono le lingue più difficili per gli italiani?
- Lingue europee
- Lingue medio-orientali
- Lingue asiatiche
- Le lingue più facili per un italiano
I poliglotti lo sanno: non tutte le lingue sono uguali. Il giapponese non si può paragonare al francese in termini di tempo e difficoltà per impararlo. Inevitabilmente, le lingue più diverse dall’italiano richiedono un maggiore sforzo in fase di apprendimento, ma garantiscono anche grandi soddisfazioni. Infatti, parlare lingue difficili come il coreano o il russo è una capacità spendibile in moltissimi ambiti lavorativi, compreso quello dell’insegnamento.
Inoltre, i paesi che parlano lingue lontane dall’italiano, di solito hanno anche una storia e una cultura molto diversa dalla nostra e tutta da scoprire. 🌎
Quali sono le lingue più difficili per gli italiani?
Nel mondo esistono almeno 135 famiglie linguistiche, cioè insiemi che raggruppano lingue con un’origine in comune. L’italiano è una lingua indoeuropea che deriva dal latino, ha quindi la stessa radice delle altre lingue romanze: lo spagnolo, il francese, il portoghese e il rumeno. Ecco perché imparare lo spagnolo per un italiano risulta abbastanza facile, le due lingue appartengono alla stessa famiglia. 👨👩👧👧
Mano a mano che sulla cartina ci si sposta verso nord o verso est, si incontrano lingue appartenenti ad altre famiglie linguistiche, che iniziano a darci del filo da torcere. A partire dal tedesco e l’inglese (lingue indoeuropee ma del ramo delle lingue germaniche), fino ad arrivare al cinese (appartenente alla famiglia delle lingue sino-tibetane).
✳️ Perché alcune lingue sono più difficili di altre per gli italiani?
La difficoltà di una lingua si calcola considerando vari aspetti, come la presenza di un alfabeto diverso, suoni fonetici inesistenti in italiano, regole grammaticali molto differenti, vocaboli lunghi e complessi e un modo diverso di scrivere (come per il giapponese o l’arabo).
Nel prossimo paragrafo abbiamo stilato una classifica delle lingue più difficili da imparare per un italiano. Il nostro intento non è quello di farti desistere dallo studio di queste lingue, anzi, vogliamo incoraggiarti: niente è impossibile quando ci sono impegno e costanza! 💪
Lingue europee
Greco 🇬🇷
Non parliamo del greco antico, croce e delizia degli studenti del liceo classico, ma di quello moderno, lingua ufficiale di Grecia e Cipro. L’alfabeto greco, derivato dall’antico fenicio, si distingue da quello italiano per grafia e pronuncia delle lettere. Non solo, il greco moderno ha mantenuto l’uso delle declinazioni: ai nomi vengono aggiunte desinenze diverse in base al genere d’appartenenza.
Aver studiato il greco antico non è di grande aiuto perché la lingua è cambiata molto nel corso degli anni, soprattutto nella pronuncia delle parole.
Finlandese 🇫🇮
Il finlandese è una delle poche lingue in Europa che non appartengono alla famiglia delle lingue indoeuropee. È una lingua ugro-finnica, questo significa che ha veramente pochissimo in comune con l’italiano, sia nelle strutture grammaticali che nel lessico. Il finlandese è inoltre una lingua agglutinante, ciò significa che non usa articoli o preposizioni, ma aggiunge alle parole suffissi differenti in base alla funzione semantica nella frase. Questo sistema esiste anche nel latino, che per ogni parola presenta otto casi diversi (nominativo, genitivo, dativo, ecc…). Il finlandese di casi ne possiede ben 15! 😱
Islandese 🇮🇸
L’isolamento dell’Islanda rispetto al resto d’Europa ha fatto sì che la lingua islandese rimanesse per molto tempo invariata e non seguisse l’evoluzione delle altre lingue scandinave (danese, norvegese, svedese). Si tratta quindi di una lingua antica e non particolarmente facile da imparare. Per finire, anche l’islandese mantiene l’uso dei casi.
Russo 🇷🇺
Il russo è una delle lingue su cui investire per il futuro ma purtroppo non è di così facile accessibilità. Gli italiani che lo studiano devono fare i conti con l’alfabeto cirillico e con la presenza di sei casi e tre generi diversi. Inoltre è una lingua ricca di regole grammaticali e di eccezioni.
Polacco 🇵🇱
Il polacco ha la fama di essere una delle lingue più difficili da imparare, soprattutto per gli italiani. Sicuramente questo pregiudizio nasce dal fatto che in polacco esistono ben sette casi, tre generi (femminile, maschile, neutro) e moltissimi fonemi. D’altra parte però i tempi verbali da imparare sono pochi e non esistono gli articoli.
Lingue medio-orientali
Arabo 🇸🇦
Se “parlare arabo” significa esprimersi in maniera incomprensibile, un motivo c’è. L’arabo è una lingua molto lontana dall’italiano, a partire dalla scrittura (da destra verso sinistra) per finire con l’uso delle vocali, che vengono completamente omesse quando si scrive o incluse con piccoli segni sopra e sotto le lettere.
Turco 🇹🇷
Malgrado quello che si possa pensare, la grammatica turca è abbastanza facile e presenta poche eccezioni. Il problema per gli italiani che studiano turco è piuttosto la struttura della conversazione completamente opposta: le frasi dipendenti vengono poste prima di quelle reggenti e il verbo alla fine della frase. Un altro problema è la pronuncia della lettera “h” che ha un suono molto diverso dall’italiano.
Lingue asiatiche
Cinese Mandarino 🇨🇳
Il cinese mandarino, oltre ad essere la lingua più parlata al mondo, è anche la più importante nel campo dell’economia globale. Ecco perché, per quanto possa risultare difficile, imparare il cinese rimane un ottimo investimento.
Cosa rende il mandarino così difficile? Per cominciare, il cinese mandarino non ha un alfabeto come il nostro, in cui ogni lettera corrisponde ad un suono. Al contrario, la lingua si compone di più di 47.000 caratteri, cioè simboli grafici che rappresentano le parole.
Tuttavia, la parte più ostica del cinese non è imparare a memoria tutti i caratteri, ma riconoscere i toni. Il cinese è infatti una lingua tonale: ogni parola può essere pronunciata in quattro toni diversi, che cambiano il suo significato.
Giapponese 🇯🇵
Il giapponese è una lingua unica, molto diversa da quelle occidentali. Quello che può spaventare chi si approccia alla lingua nipponica è la presenza di tre modi di scrivere. Esistono infatti due sillabari, hiragana e katakana, e un altro “alfabeto” di caratteri, simile a quello cinese e chiamato kanji. L’hiragana si usa per scrivere le parole giapponesi mentre il katakana per i termini di origine straniera o per le onomatopee. Per decifrare un testo giapponese occorre saper leggere tutte e tre le scritture (ed essere in grado di leggere da destra a sinistra o dall’alto verso il basso!). 🙊
Per quanto riguarda il parlato, in giapponese il modo di esprimersi varia a seconda della persona a cui ci si rivolge. Esistono vari gradi di formalità e la cultura giapponese impone di rispettarli rigorosamente.
Coreano 🇰🇷
Con l’ascesa negli ultimi anni di musica e serie tv coreane, sempre più persone si interessano ad imparare questa lingua. Strutturalmente il coreano assomiglia al giapponese (segue la struttura della frase SOV: soggetto-oggetto-verbo) ma non a livello lessicale. L’alfabeto coreano (hangŭl) non presenta caratteri simili al Kanji, ma solamente 40 segni. Anche il coreano presenta vari gradi di formalità, con regole addirittura più restrittive del giapponese, ad esempio, è obbligatorio rivolgersi in maniera formale ai propri genitori!
Thailandese 🇹🇭
Tra i paesi del Sud-Est Asiatico la Thailandia vince il primato di lingua più difficile da imparare. Come nel caso del cinese, anche il thailandese è una lingua tonale. Ogni sillaba può essere pronunciata in cinque toni diversi: basso, piatto, discendente, alto, e ascendente. Sbagliando il tono di una sola parola è possibile ottenere un significato diverso dell’intera frase. Le parole sono sempre al singolare e il plurale viene espresso aggiungendo un numero. Un’altra grande differenza con l’italiano è il modo di scrivere i numeri, con un alfabeto totalmente differente.
Le lingue più facili per un italiano
Per riassumere, considerando soprattutto le difficoltà date da grammatica e pronuncia, possiamo dire che le lingue più difficili da imparare per un italiano sono polacco e finlandese, seguite da cinese, giapponese, coreano e arabo, per finire con greco e thailandese.
🇬🇧 C’è da dire però che gli italiani continuano ad avere anche notevoli difficoltà con l’inglese. Secondo uno studio di EF (Education First), l’Italia è solo al 34esimo posto in Europa per la competenza nella lingua inglese. Le difficoltà maggiori sarebbero date dalla pronuncia, per via della grafia delle parole così diversa dal modo di pronunciarle.
Tra le lingue più facili da imparare per gli italiani troviamo invece lo spagnolo, il francese e il portoghese, tutte lingue per così dire “vicine di casa” dell’italiano.
🇫🇷 Rispetto allo spagnolo, il francese può dare qualche difficoltà in più, a causa dei numerosi dittonghi, la pronuncia della “r” e la struttura diversa della frase interrogativa.
Altra spina nel fianco sono le consonanti mute a fine parola e i termini che cambiano pronuncia in base al contesto, come la parola “plus” che a volte si pronuncia con la “s” e a volte senza.
🇵🇹 Per quanto riguarda il portoghese, è necessario fare una distinzione tra il portoghese europeo e quello brasiliano. Le due lingue sono identiche come struttura grammaticale e lessico ma sono molto diverse a livello di suono e pronuncia delle parole. Il portoghese europeo ha un suono molto più duro (non sempre le vocali vengono pronunciate), mentre il brasiliano è una lingua più musicale, con vocali aperte e un suono più dolce. 🎶
In generale, per gli italiani è più facile capire il portoghese brasiliano, per via della pronuncia più aperta. I brasiliani infatti pronunciano ogni lettera della parola, proprio come facciamo noi in italiano.