STORIE

Essere un nomade digitale: l'esperienza di Angela Cestaro

Nelle Storie di GoStudent parliamo di esperienze vere. In questa intervista abbiamo fatto una chiacchierata con Angela Cestaro, writer per GoStudent, viaggiatrice e nomade digitale.

La tecnologia continua a cambiare il mondo e a introdurre nuove opportunità di lavoro che fino a qualche anno fa sarebbero sembrate fantascienza. Lavorare online e viaggiare? Non solo oggi è possibile, ma è anche uno stile di vita già ampiamente diffuso all’estero e che sta acquisendo popolarità anche in Italia. Oggi Angela ci racconta cosa significa essere nomadi digitali.

 

Ciao Angela, vuoi introdurti un po’?

Ciao a tutti, mi chiamo Angela e sono una nomade digitale. Al momento sto facendo due lavori: uno è quello di copywriter, principalmente per il blog di GoStudent, e poi sono anche tutor di italiano online. Insegno per la maggior parte a studenti adulti ma in passato ho fatto anche molto tutoraggio a ragazzi di elementari e medie, soprattutto per quel che riguarda le materie umanistiche. Ciò che mi appassiona di più infatti sono le lingue, sia quelle straniere che la lingua italiana, per questo ho sempre amato insegnare queste materie.

Parlando di lingue e passione per le culture estere, tu ti trovi in Messico al momento…

Sì esatto, al momento sto viaggiando perché il mio lavoro si può fare interamente online e quindi ne ho approfittato per spostarmi, adesso mi trovo in Messico.

Che cosa significa quindi essere un nomade digitale?

Come definizione generale, essere un nomade digitale significa non essere legati ad un posto fisso e avere un lavoro che si può portare ovunque nel mondo. Un nomade digitale può quindi decidere di rimanere stanziale in un posto per un periodo oppure di viaggiare. Per me, essere una nomade digitale significa avere la libertà di spostarmi ovunque io voglia, aspetto che reputo particolarmente importante visto che la mia passione più grande è il viaggio. È proprio per inseguire questa passione che negli ultimi anni ho costruito la mia carriera in modo da essere libera di viaggiare dove e quando voglio.

Come si diventa nomade digitale e quali tipi di lavori può fare un nomade digitale?

Diciamo che non esiste un’unica strada per diventare nomade digitale. Chi non conosce il mondo del digital potrebbe pensare che quella di nomade digitale sia una professione. Invece, il termine “nomade digitale” raccoglie dentro di sé tutte quelle professioni che si possono fare online, solo con l’ausilio di un computer e una connessione internet. Un nomade digitale può essere un insegnante, uno psicologo, un assistente virtuale, eccetera. Compresi in questa lista ci sono anche tanti nuovi lavori che stanno nascendo in questo periodo, come content manager, social media manager, influencer, insomma, c’è tantissima scelta!

Il cammino per diventare nomadi digitali, quindi, dipende da che tipo di carriera si desidera intraprendere. Per esempio, se si vuole diventare dei grafici, il primo passo è formarsi in quel settore e diventare dei professionisti. Dopo aver accumulato esperienza come grafico si può decidere di cercare un lavoro come dipendente da remoto, oppure di diventare liberi professionisti e cercare i propri clienti da sé. Essere liberi professionisti è l’opzione più facile se si desidera viaggiare, perché non si hanno vincoli di nessun tipo (come dover partecipare alle riunioni in ufficio una volta al mese).

Parlando di costi, è molto dispendioso essere un nomade digitale?

Direi di no, ma la risposta dipende dal tipo di vita che si vuole fare. Dal mio punto di vista è più economico che avere una casa fissa, infatti sto spendendo meno ora di quando vivevo in appartamento in Italia. Questo perché quando si vive in un luogo fisso si hanno certe spese che non si hanno viaggiando, per esempio mobili e oggetti di arredamento per la casa, bollette, benzina per l’automobile. Quando si ha una casa si tende ad accumulare oggetti, mentre quando si è in viaggio questo non si può fare, altrimenti ci si appesantirebbe troppo. D’altra parte, quando si viaggia si hanno altre spese, come l’assicurazione sanitaria, i biglietti aerei e dell’autobus, e tutto ciò che fa da contorno al viaggio.

Lavorando online, è difficile trovare posti con una buona connessione internet?

Dipende dal luogo. Qui in Messico ho avuto qualche difficoltà a trovare un buon internet, soprattutto vicino alla costa e nei luoghi più remoti. Se si resta però all’interno o in prossimità di grandi città non si hanno problemi a trovare una connessione wifi veloce. In generale, lavorando in Europa il wifi funziona meglio che nel Centro o Sud America.

Vuoi parlarci dei falsi miti dell’essere nomade digitale?

Il primo mito è che sia necessario essere ricchi per fare i nomadi digitali. Non è assolutamente così. Certamente è utile mettere dei risparmi da parte prima di partire per non trovarsi in difficoltà economiche in un paese estero, ma nulla di esagerato. Inoltre, abbiamo visto che a volte le spese sono addirittura minori di quelle che si hanno rimanendo fissi in un luogo.

Un altro mito è che i nomadi digitali si spostino di continuo. Può essere vero, ma non è la regola. Ci sono nomadi digitali che rimangono stabili in un luogo per uno, due o tre anni e altri che cambiano città ogni due giorni. Ognuno fa ciò che lo fa sentire meglio. Lavorare e viaggiare a volte può essere difficile perché è necessario organizzare il tempo tenendo conto del lavoro, degli spostamenti e della ricerca degli alloggi. Ecco perché a volte può risultare meno stressante rimanere stabili in uno stesso luogo per più tempo.

Hai qualche consiglio da dare ad altri ragazzi interessati a intraprendere questa strada?

Certo, a chi vuole intraprendere questa strada io consiglio di tener conto sia dei pro che dei contro. È uno stile di vita molto bello e dinamico che permette di avere tanta libertà (non lo cambierei per nient’altro al momento!) e di conoscere persone, culture diverse e imparare lingue nuove. Sicuramente consiglierei questa esperienza, ma credo sia importante anche considerare che può non essere sempre così semplice da gestire.

Quante ore a settimana lavori?

In media lavoro 30/35 ore a settimana (a volte più a volte meno).

👉 Vuoi saperne di più sulla vita da nomade digitale di Angela? Dai qui un'occhiata al canale Youtube di Angela e Will e segui le loro emozionanti avventure in Messico!