Capitoli
- Imparare a orientarsi
- Mantenere la calma e chiedere aiuto
- Trovare un rifugio e proteggersi
- Riscaldarsi e usare degli utensili
- Procacciarsi l’acqua (e il cibo)
Capita anche a te di fare dei pensieri apocalittici dove i tuoi figli si perdono nella selva oscura oppure fanno saltare per aria la casa quando li lasci da soli anche per una commissione di dieci minuti? 😨 Di sicuro non sei l’unico perché è fisiologico per i genitori preoccuparci per i propri figli.
Per questo dovrebbe essere altrettanto naturale pensare di insegnare loro delle tecniche di sopravvivenza. Quali sono le competenze di base che bambini e ragazzi dovrebbero avere? Abbiamo preparato un breve corso di sopravvivenza da spendere in una gita in montagna, e sì anche quando si rimane a casa da soli!
1. Imparare a orientarsi
La prima regola dei corsi di sopravvivenza è imparare a trovare dei punti di riferimento nell’ambiente che ci circonda rispetto al punto di partenza.
⛰️ In montagna, per esempio, si possono notare dei cambiamenti nella vegetazione: arbusti più alti, fiori, tronchi particolari. L’ideale sarebbe abituare i ragazzi a usare una mappa, per vedere come orientarsi. I più avventurieri possono cavarsela con la bussola. 🧭
🏬 Anche in città e in un contesto di tutti i giorni è utile promuovere lo spirito di osservazione nei nostri ragazzi: i negozi che si incontrano strada facendo, le insegne (anche se possono cambiare), alcuni punti fermi e sicuri, come la farmacia o il proprio negozio preferito.
👉 Per fare pratica, potresti inserire il navigatore per compiere un tragitto a piedi e vedere se tuo figlio è in grado di ritrovare i punti di riferimento strada facendo o suggerire percorsi alternativi.
2. Mantenere la calma e chiedere aiuto
Può succedere di perdersi anche con un ottimo senso dell’orientamento. Una mappa, una bussola o un navigatore sono poco utili se tuo figlio va nel pallone. Per questo imparare a mantenere la calma in situazioni di stress e pericolo è fondamentale.
Se vuoi aiutare tuo figlio, insegnagli, fin da piccolo, ad attivare un “protocollo di sicurezza” in caso si perda: fermarsi, trovare un punto di riferimento, chiedere aiuto.
⛰️ In montagna è utile avere sempre con sé una torcia e un fischietto con cui segnalare la propria presenza (in assenza di neve). Per esempio, nello scoutismo (potrebbe essere uno sport per bambini pigri) si usa l’alfabeto morse, un linguaggio in codice fatto di punti e linee, segnali brevi e lunghi per indicare le lettere.
Questo è il segnale di SOS nell’alfabeto morse:
- S: punto, punto, punto … (3 suoni brevi)
- O: linea, linea, linea - - - (3 suoni lunghi)
- S: punto, punto, punto … (3 suoni brevi)
In città, come in montagna, bisogna conoscere i numeri di emergenza: 🚑
- 112 Polizia
- 113 Carabinieri
- 114 Emergenza infanzia
- 115 Vigili del fuoco
- 118 Ambulanza
Abitua tuo figlio a imparare a memoria i numeri di cellulari utili: genitori, nonni, adulti di riferimento. In caso si perdesse nella giungla urbana, potrebbe chiedere in farmacia o al supermercato di chiamare a casa.
3. Trovare un rifugio e proteggersi
In caso non ci sia nessuno a cui chiedere aiuto, la prima cosa da fare è trovarsi un rifugio.
⛰️ Un letto di foglie o una capanna con legna secca e foglie possono riparare dalle intemperie e da piccoli animaletti di bosco. In ogni scuola di sopravvivenza si raccomanda di crearsi un rifugio il prima possibile, per evitare di farlo quando scende la notte, fa freddo e il panico si è già impossessato di noi.
In altri contesti, un sistema di protezione è imparare a difendersi da soli con le arti marziali 🥋, un corso di autodifesa nelle situazioni più estreme. Circondarsi di amici ed evitare posti isolati vale per difendersi dai bulli e come norma di sopravvivenza di base.
4. Riscaldarsi e usare degli strumenti
Se c’è una competenza essenziale in un corso di sopravvivenza di base è la capacità di riscaldarsi. 🔥
In natura si accende il fuoco e ci sono molti video tutorial che insegnano a farlo con la tecnica dei sassi e del legnetto.
👉 Ricorda a tuo figlio che se deve accendere un fuoco in montagna prima è meglio togliere le foglie di torno e posare il castelletto di piccoli legnetti sulla terra, circondandoli da sassi. In questo modo si evita che le fiamme si propaghino.
In assenza di una fonte di calore, ci si protegge dal freddo imbottendo i vestiti di foglie asciutte, sigillando i vestiti, per esempio mettendo i pantaloni nelle scarpe, e portando le mani al collo.
🏠 In casa è utile saper usare gli strumenti che potrebbero guastarsi e farci prendere freddo. Spiega a tuo figlio come far ripartire la caldaia bloccata e azionare i condizionatori, se tu sei lontano.
5. Procacciarsi l’acqua (e il cibo)
Infine, una delle tecniche di sopravvivenza più importanti è procacciarsi dell’acqua pulita e, possibilmente, del cibo.
La cosa migliore sarebbe far bollire dell’acqua, ma se non si riesce ad accendere il fuoco e non si hanno dei contenitori è impossibile purificare l’acqua che si trova.
Il segreto per bere in sicurezza è raccogliere l’acqua piovana con le foglie, prima che tocchi terra, oppure bere dalle fonti d’acqua che usano gli animali. È meglio raccogliere solo la frutta che si conosce. 🍓
In casa urge un mini corso di cucina di sopravvivenza: da come si accendono i fornelli, a come si usano i coltelli, a come bilanciare l’alimentazione.
Se insegni ai tuoi figli come orientarsi, mantenere la calma e chiedere aiuto, proteggersi, riscaldarsi e procurarsi cibo e acqua senza distruggere la casa, puoi dire di aver fatto loro un piccolo corso di sopravvivenza fai da te. 😉