Capitoli
- Studenti italiani fuori dal Regno Unito?
- Sciopero generale scuola: perché e cosa succede ai supplenti?
- Invalsi 2022: arrivano gli open badge
- La carta dello studente: come si richiede
Sarà vero che il Regno Unito ha escluso le università italiane dall’elenco degli atenei idonei per il visto speciale? Che cosa si nasconde dietro il visto per gli individui ad alto potenziale?
Un nuovo sciopero nazionale di docenti e personale scolastico a fine anno segna una nuova spaccatura tra sindacati, presidi e Miur o è solo l’inizio di un percorso che porta più qualità alla scuola?
I ragazzi dell’ultimo anno delle superiori possono ottenere una copia dei risultati delle prove Invalsi. Si chiama open badge ed è un punto di partenza per scrivere un curriculum.
Cos’è la Carta dello Studente, quali agevolazioni prevede e come farne richiesta?
Studenti italiani fuori dal Regno Unito?
Niente visto speciale per i laureati italiani che vogliono lavorare nel Regno Unito. Sicuramente è questa la notizia che ha destato più scalpore tra gli studenti italiani. Partiamo dalla definizione di visto speciale.
Il Governo di Boris Johnson ha previsto nuove regole per l’accesso al Regno Unito in seguito alla Brexit, l’uscita dall’Unione europea, votata con un referendum del 23 giugno 2016. Tutti gli stranieri dovranno ottenere un’offerta di lavoro per poter accedere a un visto per lavorare nel Regno Unito. Da questa procedura sono esclusi gli individui ad alto potenziale, High potential individuals, che potranno entrare in Gran Bretagna anche senza un’offerta di lavoro grazie a un visto speciale, valido per due anni per chi ha la laurea, e tre anni per chi ha il dottorato di ricerca.
Il visto speciale viene concesso solo ai laureati delle migliori università del mondo che secondo il Governo possono dare un contributo positivo al proprio mercato del lavoro.
L’elenco delle migliori università estere per il 2022 è stato pubblicato il 30 maggio dal Governo britannico, confermando l’indiscrezione che ha lasciato tutti sconcerti: non c’è nessuna università italiana nell’elenco.
Guardando bene questo elenco, però, ci si rende conto che non si tratta di una misura contro i laureati italiani, cosa che molti hanno pensato leggendo i titoli di giornale. In realtà, l’Europa intera, ad eccezione di tre atenei, è stata esclusa. E a guardare ancora meglio l’elenco, solo pochi paesi, per lo più anglofoni e asiatici, possono vantare di avere delle università nell’elenco delle più quotate secondo il Regno Unito.
👉 La notizia più strabiliante è che questo elenco si ripete praticamente uguale ogni anno a partire dal 2016, anno in cui è stata stilata per la prima volta la classifica. Da allora non è mai comparsa nessuna università italiana!
Il criterio adottato per il visto speciale è stato quello di includere le università che compaiono tra i primi 50 posti in almeno due classifiche internazionali: il Times Higher Education World University Rankings, il QS World University Rankings e l’Academic Ranking of World Universities.
Così facendo, è stata creata una lista di 37 università suddivise geograficamente in questo modo:
- USA – 20
- Canada - 3
- Cina - 2
- Giappone – 2
- Hong Kong – 2
- Singapore – 2
- Svizzera – 2
- Australia – 1
- Francia – 1
- Germania – 1
- Svezia – 1
I laureati di queste esclusive università che hanno almeno una conoscenza dell’inglese intermedia (B1), la fedina penale pulita, 1.270 sterline in banca possono ottenere il visto speciale se pagano 715 sterline al Governo britannico.
Tutti gli altri laureati dovranno seguire le procedure ordinarie.
Sciopero generale scuola: perché e cosa succede ai supplenti?
Lunedì 30 maggio 2022 si è svolto lo sciopero generale della scuola a cui hanno aderito i docenti e il personale scolastico. I presidi, tramite il loro sindacato Anp, Associazione nazionale dirigenti pubblici e alte professionalità della scuola, hanno fatto sapere di essere contrari allo sciopero, anche se a livello locale ci sono state delle posizioni autonome.
Perché gli insegnanti hanno scioperato?
Secondo i sindacati che hanno promosso questa mobilitazione nazionale il Governo non tiene in considerazione i bisogni degli insegnanti, in particolare i precari.
Il decreto legge 36 varato dal Governo il 30 aprile 2022 e inserito nel quadro del Pnrr, Piano nazionale di ripresa e resilienza, dal punto di vista dei sindacati penalizza i precari perché finanzia la formazione solo per pochi, prendendo i fondi dalla riduzione dell’organico.
Detto in altre parole, per fare la formazione a pochi insegnanti verranno ridotte delle cattedre per i supplenti. Inoltre, il fatto che ci sia un concorso ogni anno, non tiene in considerazione l’esperienza svolta dai precari.
Infine, il contratto collettivo nazionale è scaduto da tre anni e andrebbe rinnovato tenendo conto delle difficoltà del ruolo degli insegnanti in questi due anni di pandemia. Secondo i sindacati questa materia non può essere gestita da un decreto del Governo ma dovrebbe essere lasciata alle parti, quindi al Miur e ai rappresentanti dei docenti.
L’Anp, che rappresenta i presidi, fa sapere di essere d’accordo sulla formazione selettiva, perché premia gli insegnanti più meritevoli. Inoltre, ritiene che il concorso annuale sia giusto nei confronti degli studenti che così possono contare su insegnanti preparati.
Il Ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, ammette che questo è un momento delicato per la scuola. Per avere i 30 miliardi previsti per la scuola nel Pnrr è necessario continuare con le assunzioni. Ne sono previste altre 70 mila entro il 2024 e saranno fatte con concorsi annuali.
👉 Perché questo dibattito dovrebbe interessare le famiglie? Perché si capirà come verranno scelti gli insegnanti e i supplenti, quanto saranno numerose le classi e in generale cosa si vuole fare per aumentare la qualità dell’insegnamento in Italia.
Invalsi 2022: arrivano gli open badge
Gli studenti dell’ultimo anno delle superiori hanno la possibilità di richiedere una copia dei risultati delle prove Invalsi a partire dall’8 giugno. L’open badge, come ogni anno, potrà essere usato per mostrare pubblicamente il livello di competenza raggiunto in italiano, matematica e inglese.
Secondo il sito Invalsi, il badge digitale è una certificazione utile per arricchire il proprio curriculum e può essere condiviso sui social o caricato su un sito web. Quest’anno si può scaricare anche sui registri elettronici convenzionati con l’istituto Invalsi.
Le prove Invalsi si svolgono ogni anno su classi campione della scuola primaria (II e V classe), in terza media e alle scuole superiori (II e V superiore). Le prove testano le competenze fondamentali in italiano, matematica e inglese (eccetto la II elementare). Le prove Invalsi non fanno media e servono a capire se l’insegnamento è efficace.
👉 Con la certificazione digitale, le prove Invalsi possono essere utili anche agli studenti di quinta superiore per mostrare a tutti le proprie competenze.
La carta dello studente: come si richiede
Le famiglie che vogliono usare la CartaIoStudio devono farne richiesta alla segreteria del proprio istituto scolastico entro il 30 giugno 2022. Lo comunica il Miur, che puntualizza che il rilascio della carta non è più automatico come in passato, ma deve essere richiesto dai genitori degli studenti che frequentano il primo e secondo anno di scuola superiore.
Con questa carta i ragazzi delle superiori possono dimostrare il loro stato di studente in Italia e all’estero. In questo modo possono accedere a sconti nel mondo della cultura e dei servizi: cinema, teatro, musica ecc. Inoltre, questa carta può anche essere usata come una prepagata postepay di massimo 999 €.
👉 Viaggi di studio, sport, computer sono alcuni esempi di beni e servizi che si possono acquistare con la Carta IoStudio.