Capitoli
- Lingua dei segni: chi la parla?
- La lingua dei segni è internazionale?
- Perché imparare la lingua dei segni
- Come imparare la lingua dei segni
- Corsi di lingua dei segni italiana
Il mondo delle disabilità è una dimensione che spesso viene ignorata da chi non ha contatti con persone disabili. Imparare la lingua dei segni è un modo per avvicinarsi a questo mondo.
In Italia, a differenza di altri stati, la lingua dei segni non è ancora riconosciuta come minoranza linguistica. Questo crea molti problemi alle persone sorde, per esempio per la mancanza di un interprete nelle strutture pubbliche e negli ospedali.
1. Lingua dei segni: chi la parla?
A parlare la lingua dei segni sono principalmente le persone sorde e ipoudenti. Queste persone vengono dette “segnanti” cioè parlanti la lingua dei segni. 👌
Bisogna specificare però che non tutti i sordi sanno segnare, alcuni concentrano i loro studi unicamente sulla lettura delle labbra e sono detti oralisti. Per questo, quando si incontra una persona con una disabilità uditiva, è consigliabile chiedere in anticipo se conosce la LIS (Lingua Italiana dei Segni).
2. La lingua dei segni è internazionale?
Devo ammettere che prima di incontrare persone sorde ero convinta che la lingua dei segni fosse universale e che in ogni paese si usassero gli stessi segni. Niente di più sbagliato! C’è una lingua dei segni diversa per ogni nazionalità (proprio come le lingue parlate) ed esistono addirittura i dialetti!
La lingua dei segni è nata spontaneamente nelle varie comunità di non udenti ed è quindi influenzata dal contesto e dalla cultura del luogo. Al contrario di quello che molti credono, le lingue dei segni non sono state inventate dalle persone udenti. Sono lingue naturali, che i sordi usano per comunicare sin dall’antichità.
🌏 C’è stato un tentativo di creare una lingua dei segni internazionale, un esperimento simile a quello dell’esperanto. Si tratta dell’ISL (International Sign Language), detta anche “Gestuno”, che è rimasta per ora solo una proposta.
3. Perché imparare la lingua dei segni?
Da insegnante di lingue e sostenitrice dell’inclusione scolastica, ritengo che sarebbe molto bello ed estremamente utile insegnare le basi della lingua dei segni nelle scuole. Per vari motivi.
Promuove l’inclusione delle disabilità 🤗
Spesso i bambini con disabilità uditive vengono emarginati dai compagni, non tanto per cattiveria, ma per incapacità di relazionarsi con loro.
Se insegniamo ai bambini l’alfabeto dei segni, saranno incuriositi da questa nuova lingua e vorranno metterla in pratica parlando con i loro compagni o amici non udenti. Non percepiranno più una barriera comunicativa e interagiranno con i bambini sordi in modo più naturale. Impareranno a vedere la diversità come un valore aggiunto e non un difetto e non cadranno in cattive abitudini come il bullismo.
Apre la mente 🧠
Proprio come accade con le altre lingue straniere, imparare la LIS porta ad aprire la mente e a guardare il mondo da un’altra prospettiva.
La grande differenza tra la lingua dei segni e qualsiasi altra lingua è che la LIS sfrutta un canale di comunicazione alternativo: il corpo. I bambini imparano così a prestare attenzione anche al linguaggio del corpo, molto spesso dimenticato.
Offre opportunità lavorative 💼
Interpreti e parlanti di LIS sono richiestissimi in tutti gli ambiti, per fare da mediatori tra udenti e non udenti. Nelle scuole per esempio esiste la figura dell’assistente alla comunicazione, che si occupa di tradurre le lezioni degli insegnanti ai bambini sordi, permettendogli così di seguire il programma.
4. Come imparare la lingua dei segni
Come abbiamo visto, la lingua dei segni è una vera e propria lingua, non una semplice traduzione dell’italiano.
La LIS ha una sua grammatica complessa, un suo vocabolario e addirittura una struttura sintattica diversa. Infatti, mentre l’italiano usa la struttura della frase:
SOGGETTO + VERBO + OGGETTO
la lingua dei segni utilizza l’ordine
SOGGETTO + OGGETTO + VERBO.
Da dove partire per imparare la lingua dei segni?
Nella lingua dei non udenti la parte fondamentale del discorso sono proprio i segni.
🖐 Ogni segno assume un significato in base a 5 parametri:
- La configurazione della mano (mano aperta, mano chiusa, dita unite o dita separate)
- Il luogo in cui si segna (cioè vicino a quale parte del corpo si fa il segno)
- Il movimento (oscillatorio, rotatorio in avanti, rotatorio indietro, ecc...)
- L’orientamento nello spazio (cioè la posizione dei palmi delle mani rispetto al corpo)
- Le espressioni facciali (equivalgono al nostro tono di voce, per esempio possono indicare se stiamo facendo una domanda o un’affermazione).
👉 Prima di dedicarti alla memorizzazione dei segni impara le lettere dell’alfabeto, così potrai cavartela anche quando non ricorderai una precisa parola.
📖 Una volta imparate le basi, la regola per rafforzare la tua conoscenza della lingua è la stessa di qualsiasi altra lingua straniera: studiare ed esercitarsi con costanza!
L’unica differenza sta nel fatto che questa volta ti eserciterai allo specchio, così da poter controllare che i tuoi movimenti e le tue espressioni siano corrette.
5. Corsi di lingua dei segni italiana
Imparare la lingua dei segni non è così semplice e intuitivo come si pensa (e non basta mimare con le mani ciò che vogliamo comunicare😅).
In Italia purtroppo non esiste ancora un corso di laurea dedicato alla lingua dei segni, ma ci sono molti corsi privati che si possono frequentare.
L’ENS (Ente Nazionale Sordi) è l’organizzazione che si occupa di divulgare questo linguaggio attraverso corsi di formazione nelle maggiori città italiane.
Anche l’Università Ca’ Foscari di Venezia organizza dei corsi estivi per l’insegnamento della LIS.
I corsi hanno tipologie di insegnamento e durate diverse e al termine forniscono l’attestato di interprete LIS e/o assistente alla comunicazione.