STORIA & GEOGRAFIA

Le culture aborigene: leggende e fatti curiosi

Capitoli

  1. Chi sono gli aborigeni
  2. Come vivono gli aborigeni
  3. Storie e curiosità sui popoli aborigeni


Ci sono popoli nel mondo che non sanno cosa sia internet, non hanno mai usato un telefono e vivono in comunione con la natura e gli animali attorno a loro. Vuoi saperne di più su queste popolazioni che vivono in modo così diverso? Continua a leggere. 👇

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Chi sono gli aborigeni

 

Con la parola “aborigeno” intendiamo l’abitante originario di un luogo, colui che occupava quel territorio prima dell’avvento di altri popoli invasori o colonizzatori. Il termine deriva infatti dal latino ab origine cioè “dall’origine”.

Aborigeno non è l’unica parola usata per descrivere questi popoli, alcuni sinonimi sono:

  • Nativo
  • Indigeno
  • Autoctono

Quando parliamo di aborigeni i primi a venire in mente sono gli aborigeni australiani, ma ci sono popoli indigeni che vivono in tante altre parti del mondo come in Amazzonia, Africa e Asia.

Esistono popoli aborigeni che ancora oggi non hanno avuto contatti con la civiltà globalizzata (la nostra). Molti di loro si trovano nella foresta Amazzonica, ma non solo, nel mondo esistono più di 100 popoli incontattati. Sono popolazioni che vivono isolate e che hanno difese immunitarie diverse dalle nostre, per questo se venissero in contatto con noi rischierebbero di ammalarsi e morire anche solo per un semplice raffreddore, come è successo in passato durante le colonizzazioni.

Fortunatamente, ci sono alcune organizzazioni, come Survival International, che si occupano di salvaguardare e proteggere questi popoli incontattati, accertandosi che il loro diritto di vivere in pace nei loro territori venga rispettato.

Aborigeno vs primitivo: qual è la differenza?

Spesso si usa la parola “primitivi” per parlare di popoli aborigeni ma non sempre questo termine ha un significato positivo, vediamo perché.

Primitivo in origine significava “primo in ordine di tempo” e, in questo senso, serviva a descrivere i popoli aborigeni, che sono stati i primi ad abitare un certo territorio. Con il tempo però questa parola ha assunto anche un altro significato, legato alla teoria evoluzionistica. Si è iniziato a indicare i primitivi che vivono lontani dalla società occidentale moderna come “selvaggi” e “non evoluti”.

Questa accezione negativa ci porta a vedere i popoli aborigeni come inferiori a noi, arretrati, mentre invece semplicemente vivono in un modo diverso dal nostro e anzi, hanno moltissime cose da insegnarci.

 

Come vivono gli aborigeni

 

I popoli indigeni del mondo non vivono tutti allo stesso modo. Ogni gruppo sociale ha la sua storia, le sue credenze e tradizioni, la sua lingua e le sue dinamiche familiari e comunitarie. In più, il loro stile di vita cambia molto a seconda dell’ambiente in cui vivono, che può essere il ghiaccio del Polo Nord come nel caso degli Inuit ❄️ o il deserto come per gli aborigeni australiani.

In ogni caso però ci sono delle caratteristiche che accomunano quasi tutte queste popolazioni.

Vivono in armonia con la natura

Molti popoli aborigeni sono tribù di pescatori o di cacciatori-raccoglitori. Ricavano tutto ciò di cui hanno bisogno dalla natura e conoscono benissimo le proprietà di piante e radici. Le tribù amazzoniche e africane usano le piante per costruire le proprie abitazioni, i popoli eschimesi hanno imparato a modellare il ghiaccio per costruirsi un rifugio. Tutti questi popoli hanno conoscenze botaniche che noi non abbiamo, per esempio sanno curare qualsiasi malattia usando le piante a loro disposizione nella foresta.

Non solo sanno come “sfruttare” la natura, ma hanno anche un rapporto di equilibrio con essa, per cui non prendono mai troppo e lasciano a piante e animali il tempo di crescere e rigenerarsi. Un vero stile di vita sostenibile. 🌱

Hanno un forte spirito comunitario

Famiglia e comunità sono estremamente importanti per le popolazioni indigene. Spesso in questi gruppi non esiste la proprietà privata e si condivide tutto con gli altri membri della tribù. Per esempio, i cacciatori della tribù Yanomami (nella foresta amazzonica) non mangiano mai una preda cacciata da loro stessi: ogni volta che catturano un animale lo danno in dono ad un’altra famiglia della comunità e aspettano a loro volta di ricevere del cibo da un altro cacciatore. Questo fortifica lo spirito comunitario e impedisce che una sola persona si appropri di tutte le risorse.

Non seguono una società patriarcale

In molte tribù aborigene sono le donne a ricoprire i ruoli di guida della comunità. Per esempio, nel popolo degli Inuit (abitanti dell’Artico) la figura di riferimento per la religione (lo sciamano) è spesso una donna. Anche nella popolazione dei Minangkabau (in Indonesia), e dei Juchitan (in Messico), le donne non sono solo al centro della vita sociale e familiare, ma hanno anche il compito di gestire tutti gli affari al di fuori delle mura domestiche.

Non usano i soldi

Il denaro non ha applicazioni reali quando tutto ciò di cui hai bisogno è già attorno a te, per questo molti popoli indigeni non usano monete e banconote per comprare beni ma piuttosto scambiano le merci che gli servono con un sistema simile all’antico baratto. Non sanno cosa siano le carte di credito e di certo non ne sentono la mancanza, un bel pensiero in meno, no? 😊

 

Storie e curiosità sui popoli aborigeni

 

Il Dreamtime australiano

Gli aborigeni australiani sono uno dei popoli viventi più antichi al mondo, con una grande spiritualità e senso di appartenenza alla terra.

Prima dell’arrivo degli inglesi in Australia abitavano soprattutto le zone costiere e si dividevano in più di 250 gruppi, ognuno parlante una lingua diversa. La cultura aborigena australiana è tramandata soprattutto oralmente, attraverso le storie che ogni genitore insegna ai propri figli e nipoti. Una di queste storie è la leggenda del Dreamtime: la creazione del mondo. Secondo gli aborigeni la creazione del mondo non è qualcosa di avvenuto nel passato, ma continua incessantemente nel “Tempo del Sogno” ad opera di spiriti creatori (con la forma di grandi animali come serpenti o uccelli) che muovendosi e scontrandosi sulla Terra danno origine a montagne, laghi, fiumi e così via.

La canzone degli Himba

Nella tribù africana degli Himba, in Namibia, ogni bambino prima di nascere possiede già una sua canzone che lo accompagnerà per tutta la vita. 🎼

Si dice che la mamma quando scopre di essere incinta vada a sedersi sotto un albero e aspetti la canzone del bambino. Poi, la madre insegna la canzone anche al papà così che possa cantarla al bambino per invitarlo a venire al mondo. Ma non solo, quando il bambino nasce, tutti i membri della comunità imparano la sua canzone, di modo che possano cantarla ogni volta che il bambino si sente solo o in difficoltà, per ricordargli di essere parte di una grande famiglia.

Gli Inuit e i loro tanti modi per dire “neve”

La lingua che parliamo riflette la realtà in cui viviamo. Ecco perché la tribù Eschimese degli Inuit nel suo vocabolario ha moltissime parole per indicare la neve, a seconda che si tratti di neve fresca, neve sciolta, neve che cade o uno strato di neve a terra.

Allo stesso modo, anche il popolo Baka, nell’Africa Centrale, nella sua lingua possiede ben 15 modi per dire elefante, a seconda dell’età, del sesso e del carattere dell’animale. 🐘

I sacrifici dei Maya

L’antico popolo dei Maya, in America Centrale, aveva una passione per i sacrifici umani. Organizzavano grandi tornei del gioco della pelota (in cui i partecipanti si sfidavano in una sorta di basket primitivo), con lo scopo di offrire i migliori giocatori in sacrificio agli dei. Essere uccisi per onorare gli dei era infatti il più grande dei privilegi per un guerriero Maya.

Ancora oggi, in alcune zone del Messico in cui la cultura Maya è tuttora viva, si praticano sacrifici animali in onore delle divinità.

Il mondo in una conchiglia

Secondo i popoli nativi degli arcipelaghi Polinesiani, il mondo è stato creato da una divinità (Ta’aroa) che viveva in una conchiglia 🐚. Un giorno questo dio si stancò di vivere nella conchiglia e la ruppe, dando origine così a rocce e sabbia, con le sue lacrime creò il mare e dalla sua colonna vertebrale nacquero le catene montuose.

Non mangiare le tartarughe

La tribù degli irochesi (popolazione nativa americana) crede che quando una donna è incinta deve smettere di mangiare tartarughe per evitare che il bambino cresca camminando goffo (proprio come una tartaruga). 🐢

Il popolo dei Navajo invece crede che le donne incinte debbano portare i capelli sciolti per garantire al piccolo una nascita tranquilla e senza intoppi.

L’orgoglio Kuna

I Kuna sono uno dei popoli più orgogliosi delle proprie origini e protettivi della loro terra. Vivono nell’arcipelago di Guna Yala, tra Panama e Colombia. In tutta la loro storia si sono sempre battuti per far sì che le loro meravigliose isole 🏝 non venissero svendute a costruttori di resort e hotel di lusso, che avrebbero distrutto l’ecosistema delicato di quei luoghi.

Grazie ai loro sforzi le isole dell’arcipelago sono rimaste intoccate, tranne una piccola parte in cui i turisti possono entrare, ma sempre sottostando alle loro regole. I Kuna sono estremamente rispettosi di madre natura, credono che i pesci siano creature sacre e per questo non permettono ai turisti di pescare o praticare sport subacquei come lo scuba diving.