Capitoli
- Cosa significa stile di vita sostenibile
- Vivere green: le azioni concrete per inquinare meno
- Combattere l’eco-ansia un passo alla volta
La parola sostenibilità è sulla bocca di tutti: dai politici, agli influencer, fino ad aziende come l’Eni, che recentemente è stata condannata per pubblicità ingannevole a causa del suo diesel “green”.
Ma perché questa parola è così di moda e cosa vuol dire vivere sostenibile? È davvero possibile, al giorno d’oggi, in una società capitalistica e con un'economia basata sui carboni fossili? Quali sono le azioni da fare per cambiare il proprio stile di vita perché diventi più ecologico? Scopriamolo insieme.
Cosa significa stile di vita sostenibile
Vivere in modo sostenibile significa fare scelte che puntino a ridurre il nostro impatto ambientale e a preservare le risorse naturali che il pianeta ci offre 🌱. Non solo per noi, ma soprattutto per garantire ai nostri figli e alle generazioni future un pianeta sano e vivibile.
Uno stile di vita ecologico al giorno d’oggi non è solo una possibilità, ma una necessità. Infatti, se si continuano a consumare le risorse del pianeta al ritmo attuale, entro il 2050 ci sarà bisogno di trovare altri due pianeti su cui vivere. Il modello economico dei paesi industrializzati produce troppe emissioni di CO2 e sta causando gravissimi danni all’ecosistema globale. 🌍
Nell’ultima conferenza sul clima organizzata dalle Nazioni Unite (COP26 di Glasgow), è stato appurato che siamo ancora molto lontani dal raggiungimento dell’obiettivo di limitare il riscaldamento globale a 1,5 gradi 🌡. Gli effetti del cambiamento climatico sono già osservabili e rimane poco tempo per invertire la rotta.
Non c’è limite alle azioni che si possono fare in questa direzione: dal comprare prodotti alimentari locali e stagionali, al ridurre l’uso di energia elettrica e acqua, al muoversi con mezzi ecologici.
Se ti stai chiedendo come iniziare, sei nel posto giusto, continua a leggere. 👇
Vivere green: le azioni concrete per inquinare meno
Ognuno di noi può fare (e probabilmente già fa) piccoli gesti per aiutare il pianeta, dal riutilizzare l’acqua di cottura della pasta, all’usare borse di stoffa per fare la spesa. Però, vista la situazione sempre più seria, ci chiediamo: sarà sufficiente? Cosa fare concretamente per limitare le emissioni di CO2?
Favorire l’economia circolare
È un dato di fatto che la nostra società produca troppi rifiuti. Secondo i dati raccolti dal Parlamento europeo, solo in Italia all’anno si producono 499 kg di rifiuti pro capite (dati del 2018), di cui il 26% non è riciclabile. Ecco perché l’UE nel marzo 2020 ha proposto un nuovo piano d’azione che spinga i paesi europei verso un’economia circolare.
♻️ L’economia circolare è un modello economico basato sulla condivisione, sul prestito, sul riciclo e la riparazione dei beni. L’obiettivo di questa economia è allungare il ciclo di vita dei prodotti, così da ridurre la produzione di rifiuti.
Come applicare questo nella vita di tutti i giorni?
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Riciclando il più possibile (per esempio comprando vestiti di seconda mano o passando quelli dismessi ad amici e conoscenti)
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Riparando ciò che si rompe invece di buttarlo
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Comprando oggetti ricondizionati (come cellulari e computer)
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Condividendo servizi, per esempio andando a lavoro usando il car sharing.
Rifiutare il fast fashion
Uno dei settori in cui si può applicare con maggior successo l’economia circolare è quello tessile e dell’abbigliamento. 👗
L’industria del fast fashion, detta anche moda usa e getta, ha assunto delle dimensioni talmente importanti che marchi come H&M e Nike producono ogni anno tonnellate di scarti tessili non biodegradabili, che finiscono nelle discariche.
Lo spreco non è l’unico problema causato da questa produzione compulsiva di vestiti: le tinture usate per colorare i capi sono altamente tossiche e difficili da smaltire, e la coltura intensiva del cotone provoca gravi danni ambientali e sociali.
👉 Se non l’hai ancora visto, ti consiglio il documentario “The True Cost”, che approfondisce il tema della non sostenibilità dell’industria tessile.
Quello che possiamo fare noi è tornare a uno “slow fashion”, comprando meno capi ma di migliore qualità, riciclando quello che non usiamo più (ad esempio con applicazioni di compra-vendita come Vinted) e riparando qualche vestito dal sarto. 🧵
Sul tema della riparazione dei vestiti, ad esempio, il noto marchio Patagonia ha lanciato un’iniziativa chiamata “Worn Wear” che incentiva a riparare i capi anziché acquistarne di nuovi.
Passare a un’alimentazione plant based
Arriviamo al punto dolente per noi italiani, l’alimentazione. Sì, perché per gli italiani il cibo è cultura, tradizione, socialità, e difficilmente rinuncerebbero alle lasagne della nonna, neanche se si tratta di salvare il pianeta. 🍝
Scherzi a parte, i dati parlano chiaro: l’industria alimentare è una dei maggiori responsabili della produzione di gas serra. Circa un terzo delle emissioni globali di CO2 deriva dal settore alimentare, senza contare il grave problema dello spreco di cibo, che si verifica durante tutta la catena di produzione.
Gli alimenti che causano maggiori problemi al pianeta (deforestazione, spreco di risorse idriche, emissioni di gas serra) sono tutti i derivati animali: carne, pesce, ma anche latte, formaggi e uova.
La soluzione è quindi diventare vegani? Sì e no, certamente sarebbe la scelta giusta per il pianeta, ma se non si è convinti non è obbligatorio spingersi così in là.
L’importante è ridurre il consumo di prodotti animali e fare attenzione a ciò che si acquista, leggendo le etichette e scegliendo prodotti locali, stagionali e, ancora meglio, biologici.
Inoltre, la verità è che anche alcuni prodotti di origine vegetale possono avere un grave impatto ambientale, come ad esempio l’avocado 🥑, la cui produzione causa ogni anno grandi deforestazioni nel Centro e Sud America.
Informarsi approfonditamente è quindi l’unico modo per compiere scelte consapevoli e adottare un’alimentazione davvero sostenibile.
Autoprodurre
L’autoproduzione è grande amica del pianeta. Certo, costa un po’ di tempo e di fatica ma la soddisfazione di utilizzare prodotti non inquinanti e fatti con le proprie mani è impagabile.
Produrre in casa ha tanti benefici:
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Si limita lo spreco di risorse
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Si conoscono gli ingredienti contenuti nei prodotti (ce li abbiamo messi noi 😜)
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Si scelgono materie prime non dannose per l’ambiente
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Si riutilizzano gli stessi contenitori (evitando l’acquisto di altra plastica)
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Si limita l’inquinamento dovuto al trasporto dei prodotti.
Si possono autoprodurre un’infinità di cose, da sughi e marmellate, a detersivi e saponi per pulire la casa, a creme e cosmetici per la cura della pelle.
Viaggiare sostenibile
Che si parli del tragitto per andare a lavoro o di uno spostamento in un altro paese, scegliere il mezzo di trasporto più ecologico permette di ridurre l’inquinamento atmosferico.
In città è pratico usufruire dei mezzi pubblici, come metro, autobus e treni, ma anche semplicemente andare a piedi (quando la distanza lo permette), o noleggiare una bicicletta o un monopattino elettrico. 🚲
Nelle zone meno popolate le alternative all’auto sono di meno, ma è sempre possibile organizzare dei car pooling o car sharing con amici e colleghi, in modo da utilizzare un solo mezzo per gli spostamenti.
🛩 Un discorso a parte merita l’aereo che, insieme alle auto, è uno dei mezzi di trasporto più inquinanti. Un solo volo Parigi-New York emette circa 1 tonnellata di CO2, più o meno la stessa quantità che una persona produce mediamente in un anno. Il problema è che, quando si tratta di coprire distanze intercontinentali, il volo aereo non si può evitare.
In questo caso, molte compagnie aeree offrono la possibilità di compensare le proprie emissioni di CO2, facendo una donazione ad associazioni per la tutela ambientale e la salvaguardia del pianeta.
Educare i più piccoli
Un’altra cosa, molto semplice ma molto potente, che puoi fare per salvare il pianeta è insegnare la sostenibilità ai tuoi figli. Educare le prossime generazioni a rispettare e proteggere la loro Casa è il modo più efficace per garantirgli un futuro migliore. 🌷
Come farlo? Facendoli crescere a stretto contatto con la natura, incoraggiandoli a giocare all’aperto (ma anche studiare, perché no? 😉), insegnandogli ad amare piante e animali e a prendersene cura.
Organizza attività educative da fare in famiglia: per esempio, porta i tuoi figli in spiaggia per un piccolo clean-up (raccolta dei rifiuti abbandonati sul bagnasciuga) e spiega loro l’importanza di non inquinare.
Sul web puoi trovare vari documentari a tema ambientale o anche alcuni film della Disney come Avatar e Wall-E. Ecco una lista dei più popolari.
Combattere l’eco-ansia un passo alla volta
Se dopo questi consigli ti senti sopraffatto/a e ti sembra “tutto troppo”, niente paura, l’importante è iniziare. Passo dopo passo potrai avvicinarti sempre di più al tuo obiettivo di vita sostenibile.
Infatti, quello di cui il mondo ha bisogno non sono mille persone con uno stile di vita perfettamente sostenibile ad impatto zero, ma di milioni di persone che provano (anche sbagliando) a vivere in modo più ecologico. 🌳
L’eco-ansia è diventata una realtà sempre più diffusa, soprattutto tra i giovani tra i 20 e i 30 anni, che vengono costantemente bombardati da notizie riguardanti i danni ambientali e le catastrofiche conseguenze del cambiamento climatico. Così, è facile per loro scoraggiarsi e lasciarsi andare all’inevitabile. Proprio ora invece è il momento di agire velocemente e cambiare le cose per noi e le generazioni future.
Come diceva Paulo Coelho: “Le piccole cose sono responsabili dei grandi cambiamenti”.