Capitoli
- Parole difficili in via di estinzione
- Parole strane in disuso
- Parole divertenti da salvare
- Parole italiane belle da non dimenticare
Nel 2019 la Zanichelli ha portato in strada un’iniziativa per “salvare” le parole della lingua italiana in via di estinzione. In totale, ha evidenziato 3.125 voci del dizionario che praticamente stanno scomparendo dalla produzione scritta e orale. In particolare, online, la scrittura si deve fare semplice, comunicativa, immediata. Anglicismi e traduzioni piuttosto letterali (a volte imposte dalle stesse aziende estere) della versione italiana di siti internazionali, non aiutano.
Come possiamo salvare le parole in estinzione? Cercando di usarle, naturalmente. Ecco alcuni spunti in cui usare i vocaboli italiani più difficili, divertenti, strani, belli.
Acquisire un lessico più curato ed elegante, in una parola, forbito, potrebbe trasformarsi in un gioco da fare a casa con i tuoi figli. 🎲
Il gioco è semplice: peschi una parola italiana dimenticata, cerchi di dire secondo te qual è il significato, e poi verifichi sul tuo dizionario di fiducia se la tua intuizione era corretta. Vince chi si avvicina di più al significato originale.
Parte la caccia al significato nascosto delle voci dimenticate della lingua italiana.
Parole difficili in via di estinzione
Le parole poco usate della lingua italiana risultano sicuramente le più difficili. Non inserendole nella nostra vita quotidiana, abbiamo difficoltà a capirne il significato. Anche le parole arcaiche, cioè quelle che abbiamo ereditato dal passato, possono essere difficili da ricordare. Infine, le parole lunghe e con una pronuncia complessa vengono quasi sempre percepite come parole difficili.
Ecco due esempi di parole difficili in italiano che hanno riscosso molto successo online. Proviamo a indovinarne il significato e poi cerchiamo riscontro nel vocabolario. 🧐
Sagittabondo
Dalle reminiscenze del liceo classico, sagitta significa freccia. Azzardo: sagittabondo è una persona irascibile?
Non ci siamo. Le frecce ci sono, ma non sono di certo dardi di guerra ma d’amore. Il sagittabondo è una persona in grado di lanciare sguardi che fanno innamorare, come Cupido.
Perché è tanto difficile questa parola? Lo spiega un articolo del sito Una parola al giorno. A quanto pare il termine sagittabondo è stato usato una sola volta per descrivere Cupido in un romanzo allegorico del 1499 di Francesco Colonna, Hypnerotomachia Poliphili. Alcuni articoli sul web, però, l’hanno resa una parola in via di estinzione da salvare, insieme a sgarzigliona (una donna prosperosa).
Icastico
Di sicuro è nell’elenco delle parole affascinanti. Anche questo sarà un aggettivo che descrive un modo di fare le cose. Siamo sulla strada giusta?
No. Icastico si riferisce alla capacità di rappresentare fedelmente la realtà attraverso le immagini. Uno stile o un discorso icastico è evidente, incisivo.
Parole strane in disuso
Sarebbe divertente fare l’elenco delle parole italiane strane, ma per ridare loro vita, bisognerebbe usarle nella lingua corrente.
Cambiamo gioco: ognuno pesca una parola strana e prende punti se riesce a usarla con naturalezza rispettandone il significato.
Astruso
Se tuo figlio ti dice che il tuo ragionamento è astruso, significa che non riesce a seguirti perché quello che dici è complicato. La radice di questo aggettivo viene dalla parola astrudere che in latino significa mettere da parte.
Se un concetto, un problema, un ragionamento sono astrusi significa che il loro significato è nascosto, quindi oscuro e complicato.
Erubescente
Quando ti imbarazzi diventi erubescente? Vuol dire che diventi tutto rosso dalla vergogna. Erubescere è un verbo latino che significa proprio diventare rosso, ruber.
Salamelecchi
Di certo non si tratta di qualcosa da mangiare. Piuttosto, dovresti dire a tuo figlio di smetterla di fare tutti quei salamelecchi all’insegnante di italiano: il voto lo alza con lo studio della grammatica italiana!
Se fai troppi salamelecchi significa che fai molti complimenti con un chiaro intento adulatorio. La parola viene dal saluto arabo, salam aleikum, che la pace sia con voi! 🙏
Parole divertenti da salvare
Per chi studia l’italiano come lingua straniera, la pronuncia di alcune parole italiane le rende particolarmente divertenti. Il loro significato può essere un enigma anche per la generazione alfa.
Granciporro
Viene dal veneziano, gransiporo, a sua volta derivato dal greco granso e pagurus, rispettivamente un granchio e un paguro che, se messi insieme, combinano sicuramente qualche pasticcio. In effetti, un granciporro è un errore, una svista.
Marachella
A proposito di pasticci, quand’è l’ultima volta che hai sentito la parola marachella? Significa appunto fare una birbonata di nascosto. Deriva dall’ebraico meraggel che sta per esploratore, spia.
Parole italiane belle da non dimenticare
Ognuno dovrebbe tenere un personale elenco delle parole che preferisce. Possiamo sceglierle per il suono, per il significato o per i ricordi che evocano.
Ci sono diverse iniziative per poter salvare e adottare una parola della lingua italiana. Oltre alle parole in disuso con il fiorellino che trovi sui vocabolari Zanichelli, c’è anche Beatrice, il social network della lingua italiana creato dalla Società Dante Alighieri. Altre risorse utili per i vocaboli italiani da conservare, sono:
- “Il libro delle parole altrimenti smarrite” di Sabina D’Alessandro (Rizzoli, 2011),
- Dizionario della lingua italiana Sabatini Coletti
- “Il Dimenticatoio, il Dizionario delle parole perdute” di Silvia Rogal (Franco Cesati Editore, 2016)
Se vuoi dare il tuo contributo per salvare le parole italiane in via di estinzione, la prossima volta, non sgridare i tuoi figli; è meglio fare loro una ramanzina! Invece di sbattere i cuscini, li potresti sprimacciare. Anche se è un termine desueto (non più usato) rende bene l’idea! A furia di usare nuovi vocaboli, il loro significato diventerà lapalissiano, ossia inequivocabile. 😉