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Come aiutare in bambini con i compiti grazie al microlearning

 

Il microlearning è una delle tante parole che la didattica a distanza ha preso in prestito dall’eLearning in particolare quello per le aziende. Dalla scuola ai compiti a casa il passo è breve.

Si può davvero usare il microlearning anche a casa e soprattutto di cosa si tratta? In questa breve guida vedremo cos’è il microlearning, i suoi benefici e alcuni consigli per inserirlo nel metodo di studio insieme ai tuoi figli.

 

Microlearning (2)

 

Cos’è il microlearning? 🤔

 

Chiamiamolo pure micro-apprendimento, una metodologia di insegnamento che si basa appunto, su contenuti brevi e più facilmente assimilabili.

 

Perché usare il microlearning?

 

La scienza ci dice che il nostro cervello immagazzina meglio poche informazioni in poco tempo. Anche se siamo molto interessati a un argomento, dopo una media di 20 minuti, iniziamo a perdere la concentrazione. Gli adulti possono arrivare a 45 minuti di attenzione, ma per i bambini e i ragazzi le cose sono un po’ diverse.

Se poi, la materia che stiamo studiando non è interessante, abbiamo la tendenza a distrarci, non prestare attenzione fin da subito. Con quel poco che abbiamo capito, poi, diventa difficile ricordare e mettere in pratica quello che abbiamo imparato. 

Il microlearning serve a trovare una risposta proprio a tutti questi fattori che abbiamo considerato:

💎 Cali di attenzione

💎 Mancanza di motivazione

💎 Poca memoria a lungo termine

 

Quali sono le caratteristiche principali del microlearning?

 

Per rendere l’istruzione e la formazione più efficaci, il microlearning

💎 Offre agli studenti microcontenuti che possono essere letti, visti, ascoltati, vissuti in pochi minuti

💎 È sempre a portata di mano per poter essere accessibile in ogni momento

💎 Richiede un impegno giornaliero che può essere fondato sul gioco per rendere il contenuto più interessante

 

Come si crea una microlezione? 🚀

 

La struttura del microlearning è molto semplice: trattandosi di contenuti brevi di massimo 5-10 minuti, è chiaro che non si può trattare lo scibile. 

Per pianificare in modo efficace una microlezione, bisogna affrontare un solo argomento alla volta. I formatori direbbero che ci deve essere un solo obiettivo formativo. 

Oltre all’aspetto teorico dell’argomento che bisogna insegnare, ci deve essere anche un modo per mettere in pratica quello che si è imparato. Infine, ci dovrebbe essere un quiz che non serve solo a valutare, ma anche a rafforzare le conoscenze.

 

Come usare il microlearning con i bambini? 🚸

 

Tutto quello che abbiamo detto finora del microlearning potrebbe portarci a pensare che sia più un argomento adatto a formatori o insegnanti. In realtà, non è così. Anche noi, come genitori, possiamo applicare alcune tecniche di micro-apprendimento, quando per esempio i nostri figli ci chiedono di spiegare loro un argomento che non hanno capito bene.

Alla domanda “Come si fa la moltiplicazione a due cifre”, il microlearning insegna che bisogna cercare di rispondere nel modo più breve ed esaustivo possibile seguendo questi consigli.

 

Arriva dritto al punto 🎯

 

Non iniziare rispondendo a tuo figlio “quando andavo io a scuola, la maestra di matematica…”. Naturalmente tuo figlio sarà entusiasta delle storie della tua infanzia e sicuramente si divertirà e proverà un senso di identificazione, nel sentirti raccontare “i tuoi tempi”. 

Nel momento in cui ti fa una domanda, però, cerca di arrivare dritto al punto e parla subito della divisione a due cifre. In questo modo, eviterai di distogliere l’attenzione dall’argomento principale, eviterai cali di attenzione, perdita di motivazione e sul lungo andare problemi di autostima che potrebbero sorgere quando non si riesce a comprendere un argomento.

 

Pianifica la tua microlezione 🎗️

 

Pensa a ogni domanda scolastica che ti fanno i tuoi bambini come a una microlezione da strutturare sul momento. Segui la struttura tipica del microlearning: 

💎 Introduzione -  inizi con la parte teorica dell’argomento

💎 Dimostrazione – fai vedere un video, crei un post-it insieme a tuo figlio, ascoltate un audio sull’argomento della microlezione

💎 Pratica – fai fare un esercizio ai bambini su quanto avete appena visto e spiegato

Volendo, puoi rovesciare quest’ordine e partire dall’esercizio, per fare una dimostrazione da cui tuo figlio trarrà le regole generali. 

 

Usa la tecnologia a tuo vantaggio 📷

 

Tra i motivi che spingono le aziende e ora le scuole a usare il microlearning come metodologia didattica c’è anche un cambiamento evidente che la tecnologia ha portato all’interno della società. In particolare, l’uso di internet, smartphone e tablet ci ha abituati a un mondo sempre più veloce, dove possiamo avere accesso a un elenco quasi infinito di contenuti che, data la capacità di concentrazione ridotta che abbiamo, tendono a essere sempre più brevi.

Il microlearning tenta di volgere la tecnologia a proprio vantaggio esprimendosi soprattutto sotto forma di brevi video e audio. 

Online trovi brevissime risorse didattiche fatte da insegnanti ed enti no profit, come la Khan Academy, che puoi usare nella parte introduttiva o dimostrativa della tua microlezione.

Non dimenticare i podcast, le immagini che a volte riescono ad esprimere a colpo d’occhio quello che difficilmente riusciamo a dire a parole.

 

Divertiti insieme a tuo figlio ✨

 

Una delle caratteristiche del microlearning è che i contenuti sono sempre a disposizione e possono quindi essere consultati liberamente dallo studente, ogni volta che ne avrà bisogno. Se non riesci a trovare le risorse che cerchi nella rete, puoi sempre creare autonomamente i tuoi supporti.

Potresti realizzare insieme a tuo figlio delle schede didattiche, scrivere dei post-it, scattare fotografie da associare a un argomento e fare qualunque altra attività lo aiuta a ripassare in 5 minuti.

Se hai bisogno di altri consigli su come aiutare tuo figlio a preparare un’interrogazione, un esame o ripassare, puoi contare sugli insegnanti di GoStudent. 

 

La Rivoluzione delle ripetizioni

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