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Il tuo sogno nel cassetto è che tuo figlio cresca bilingue, o, ancora meglio, un poliglotta? Lasciati ispirare allora dal metodo di una delle più famose poliglotte del secolo scorso.
Chi era Kató Lomb
Kató Lomb era una poliglotta nata in Ungheria agli inizi del 1900. Nella sua vita ha studiato e imparato ben sedici lingue, tra cui cinese, giapponese, danese, inglese, francese, tedesco, italiano, latino, polacco, spagnolo, russo e molte altre. Ha lavorato come traduttrice, insegnante, ed è stata una dei primi interpreti simultanei della storia. 🗣
La cosa buffa è che Kató era laureata in scienze naturali, aveva un dottorato in chimica e alle superiori si considerava poco portata per le lingue. A riprova che non esistono persone naturalmente più dotate di altre nell’apprendimento delle lingue straniere, ma solamente persone motivate e con un metodo di studio efficace. 💪
Il metodo di Kató Lomb per imparare le lingue
Nel suo libro: “Polyglot, how I learn languages”, Kató illustra il suo metodo di studio delle lingue. Un procedimento che al giorno d’oggi potrebbe risultare per certi versi obsoleto, perché non utilizza nessun supporto tecnologico, come app per imparare le lingue o audiolibri e dizionari online.
Ai tempi di Kató, infatti, internet non esisteva ancora, ma c’erano i romanzi, e proprio su questi lei basava quasi interamente i suoi studi. 📚
La sua tecnica consisteva nel leggere e rileggere libri in lingua originale, prendendo nota delle parole nel relativo contesto e scarabocchiando i significati con penne e pastelli colorati ai margini del libro.
Ogni volta che affrontava una nuova lettura, Kató:
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Prendeva nota delle parole più interessanti e ricorrenti all’interno del loro contesto originale
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Cercava queste parole nel dizionario per verificare di aver dedotto il significato corretto
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Non cercava nel dizionario tutte le parole. La sua filosofia era che se una parola è importante allora si ripresenta più volte all’interno del testo. Perciò dedicava maggiore attenzione alle parole più ricorrenti, cercando di impararne i vari significati in base al contesto.
I dieci comandamenti di Kató Lomb
Per Kató, quindi, non esisteva nessun trucco veloce per imparare le lingue di notte, ma solo un profondo amore per la letteratura internazionale e una serie di regole semplici ma efficaci 👌. Un metodo un po’ datato ma allo stesso tempo intramontabile, proprio per la sua semplicità e praticità.
I “dieci comandamenti” di Kató Lomb possono aiutare qualsiasi studente in difficoltà a trovare la giusta impostazione di partenza per lo studio delle lingue.
Studiare la lingua ogni giorno
Secondo Kató Lomb il minimo tempo da dedicare allo studio di una lingua sono 10 minuti ogni giorno, preferibilmente al mattino, quando la mente è fresca 🧠. Lo studio deve essere costante, proprio come quando ci si allena per raggiungere un obiettivo fisico: impossibile saltare neanche un allenamento! 🏋️♀️
Non forzare lo studio
Se l’entusiasmo per la nuova lingua con il tempo tende ad affievolirsi, non sforzarsi a studiare controvoglia, ma piuttosto cercare metodi di studio alternativi che stimolino nuovamente la voglia di imparare.
Studiare la grammatica nel contesto
Una lingua è fatta di tanti elementi: verbi, nomi, aggettivi, preposizioni, e così via. Ognuno di questi elementi non va trattato come isolato, ma studiato all’interno del suo contesto di appartenenza. Per esempio, è più fruttifero studiare i verbi declinati in modo naturale all’interno di frasi colloquiali, anziché imparare liste di coniugazioni a memoria.
Scrivere
Scrivere frasi “prêt-à-parler” cioè già pronte da utilizzare all’interno di un dialogo, aiuta a fronteggiare l’ansia da lingua straniera e a rendere più fluenti le conversazioni con i madrelingua.
Tradurre ogni cosa
Il modo migliore per imparare una lingua è sfruttare ogni occasione di apprendimento che ci si pone davanti: tradurre qualsiasi cosa, dai titoli dei giornali, alle etichette dei cibi 🥫, ai cartelloni pubblicitari per strada. In questo modo il cervello si mantiene costantemente allenato e coinvolto attivamente nel processo di studio della lingua.
Non memorizzare errori
Imparare dagli errori è possibile ma imparare errori è solo una perdita di tempo. Per questo è importante accertarsi che tutto quello che i tuoi figli memorizzano sia stato precedentemente corretto da un insegnante.
Memorizzare le frasi in prima persona
Le espressioni idiomatiche sono fondamentali per iniziare a parlare come un nativo, Kató consiglia di impararle declinate alla prima persona, così da essere pronti ad usarle alla prima occasione utile.
Sfruttare i media
Questa regola, se declinata al decennio corrente, potrebbe tradursi in: sfruttare tutto ciò che è fruibile online e offline nella lingua di studio.
Secondo la poliglotta: “Una lingua straniera è un castello”, e, per conquistarla, lo studente deve assediarla da tutti i lati 🏰, usando tutti i mezzi a sua disposizione, come giornali, film, serie tv, podcast e via dicendo.
Non avere paura di sbagliare
Probabilmente la regola più importante di tutte: mai avere paura di sbagliare! Gli errori sono necessari e utili per migliorare. Sbagliare può risultare scomodo e imbarazzante ma è una tappa imprescindibile del processo di apprendimento.
Essere sicuri delle proprie capacità
Ultima cosa che non può mancare è la fiducia in se stessi. Imparare una lingua è un processo lungo e non privo di ostacoli, credere in se stessi è indispensabile per non perdersi lungo la strada. 🛣