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Gamification a scuola: cos’è e come può aiutare tuo figlio

Se ti dicessero che tuo figlio gioca ai videogiochi in classe salteresti sicuramente sulla sedia, giusto? 😵

E se ti dicessero che è l’insegnante stesso a spingere affinché lui e i suoi compagni giochino, sicuramente penseresti che ha qualche rotella fuori posto… Preparati a ricrederti allora, perché la gamification sta già rivoluzionando il mondo dell’apprendimento-insegnamento.

Non hai idea di cosa voglia dire questo termine? Nessun problema: non sei il solo. La gamificazione della didattica è un concetto relativamente nuovo, anche se a livello mondiale non è propriamente una novità dato che se ne parla da inizio del nuovo secolo. Le sue radici affondano ben più in là nel tempo, nella didattica ludica o ludodidattica la cui filosofia noi genitori conosciamo molto bene: imparare giocando 🎡

Se l’idea che i videogiochi sbarchino a scuola ti spaventa, ti anticipo che ci sono molti validi motivi perché invece noi genitori dovremmo essere felici dell’introduzione della gamification nelle nostre scuole. Il Ministero dell’Istruzione - MIUR incentiva da tempo la gamificazione della didattica, nell’ambito di una generale digitalizzazione e innovazione della scuola, delineata anche nel Piano Nazionale per la Scuola Digitale.

Al bando i pregiudizi dunque: è l’ora di giocare! 🎮

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Gamification: qual è il suo vero significato?

 

Se anche tu hai discusso più volte con tuo figlio sul tempo che gli hai concesso per giocare ai videogame - sempre troppo poco dal suo punto di vista! - non preoccuparti: la gamification a scuola non ha nulla a che vedere con l’uso incontrollato dei videogiochi nel tempo libero.

Sappiamo bene che un uso eccessivo e smodato di videogiochi può avere un effetto deleterio sui nostri figli - la dipendenza patologica da videogiochi è ora ufficialmente riconosciuta come una condizione da trattare - ma per fortuna la gamification a scuola non ha niente a che vedere con tutto ciò! 🤖

Quindi niente sessioni di Fortnite a scuola, la gamification è altro:

  • Applicazione di elementi e dinamiche dei videogiochi al contesto didattico

Tuo figlio non giocherà a scuola, bensì sarà immerso in una didattica che ricalca la strutturazione tipica dei videogiochi. 

Ma cos’hanno di tanto particolare i videogiochi che li rende così interessanti per l’insegnamento?

  • ✅ Ci fanno sentire abili e competenti
  • ✅ Concentrano la nostra attenzione su ciò che stiamo facendo
  • ✅ Ci aiutano a digerire le sconfitte 
  • ✅ Sono in grado di coinvolgerci emotivamente
  • ✅ Ci fanno divertire
  • ✅ Stimolano la nostra fantasia

Ecco, ora immagina se questo fosse l’elenco delle caratteristiche dell’insegnante di matematica di tuo figlio! 👨 Tuo figlio, e tutti gli altri studenti, amerebbero studiare.

L’idea alla base della gamification - e del gaming a scuola, che è una cosa leggermente diversa - è proprio questa: coinvolgere gli studenti, motivarli, stimolarli a impegnarsi maggiormente per raggiungere il “livello successivo”. L’avanzamento non sarà solo superare uno schema particolarmente impegnativo, ma coinciderà con l’acquisizione di competenze e abilità scolastiche. Bello, no?

 

Serious game e gaming a scuola

Per capire meglio cos’è la gamification va fatta qualche distinzione. L’utilizzo tale e quale di videogiochi nell’ambito dell’insegnamento esiste: si tratta, in realtà, di videogiochi modificati ad hoc in modo che il gioco coincida con l’apprendimento di concetti o abilità. In questo caso si parla di serious game, ovvero “giochi seri”, una definizione calzante per quella che è già una realtà in molti contesti internazionali.

Questi serious game vengono modificati per permettere l’apprendimento ma mantengono la narrativa tipica di un videogioco. Guarda ad esempio questo videogioco molto carino per imparare a individuare le fake news: si chiama Information Tower ed è stato sviluppato da Google e Altroconsumo.

I serious games sfruttano caratteristiche che notoriamente rendono coinvolgenti i videogame di tipo narrativo: 

  • 👀 Mistero
  • 🏃 Azione
  • 💗 Emozione
  • 🚨 Rischio

Lo studente coinvolto è completamente concentrato su ciò che sta facendo e questo favorisce l’apprendimento e la memorizzazione. Due vantaggi (coinvolgimento, facilità di apprendimento) con un solo strumento (il videogioco). 

Rientrano nella categoria di gaming a scuola tutti i giochi non necessariamente digitali: eh sì, dietro a questo termine che ci fa pensare alla tecnologia c’è il caro vecchio gioco, il motore della crescita di tutti i bambini! 

Per fortuna già da tempo le scuole di ogni grado contemplano il gioco come elemento della didattica stessa. Il gioco è motivante di per sé e permette a bambini e ragazzi di fare esperienza in prima persona: l’aspetto esperienziale è importantissimo in quanto permette di sviluppare abilità e competenze trasversali, che sono alla base delle soft skills che vengono sempre più richieste oggi nel mondo del lavoro.

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Gamification nel 2021: applicazione alla didattica

In linea generale abbiamo quindi capito cosa si intende per gamification e qual è la sua differenza con il gaming (o ludodidattica). Ma nella pratica, cosa comporta la gamification nella didattica?

Mio figlio dovrà andare a scuola con il controller della Playstation nello zaino? 🎮

La rivoluzione della gamification riguarda in realtà più gli insegnanti che gli studenti. Sono loro a dover adattare l’insegnamento ai metodi e alle “meccaniche” tipici del videogioco, al fine di garantire un’esperienza di apprendimento immersiva, motivante, costruttiva.

Vediamo nella pratica un paragone tra la struttura di un videogame e la strutturazione di un percorso di apprendimento:

  • 🔷 I livelli di un videogioco (gli schemi da superare) diventano gli obiettivi di apprendimento
  • 🔷 Le sfide proposte dal gioco rappresentano lo scarto tra ciò che già si sa e ciò che si deve apprendere
  • 🔷 Le ricompense guadagnate in un videogame diventano i feedback sul proprio operato e sul percorso di apprendimento
  • 🔷 Il sistema di punteggio offre ulteriore feedback allo studente e stimola una competizione sana con sé stessi e con gli altri compagni

In sostanza nell’ambito di un progetto di gamificazione della didattica tuo figlio si troverà ad apprendere senza rendersi conto di farlo, perché sarà immerso in una realtà “parallela” in grado di rapirne l’attenzione proprio come un videogioco. 

Alcuni dei vantaggi che questo nuovo e diverso modo di intendere la didattica può portare:

Coinvolgimento 🎒

Non c’è dubbio che in questa maniera la voglia di studiare aumenti! Bambini e ragazzi hanno un bisogno vitale di giocare, fare esperienze in prima persona, misurarsi in attività diverse. Lo diceva già Maria Montessori quasi un secolo fa! 

Dinamiche di gruppo 👥

La competizione, quando è sana, stimola il talento. Spesso i nostri figli già da piccoli hanno difficoltà ad accettare l’errore e il fallimento, a misurarsi con i propri pari, a interfacciarsi con gli altri esprimendo la propria emotività. I social network, in questo, non aiutano. 🚫 Ma la tecnologia può aiutare enormemente la didattica e favorire dinamiche sociali positive: amici che giocano insieme ai videogames imparano a rapportarsi in maniera differente con fallimento, successo, collaborazione.

Competenza 🎓

“Giocando” a imparare si possono ottenere molti più feedback e riconoscimenti di quanti se ne possono ottenere in un ambiente di didattica tradizionale. E sentirsi competenti e capaci è uno stimolo enorme per la motivazione a studiare. In un videogioco l’azione stessa di superare un livello o risolvere un enigma è gratificante di per sé: l’idea di abbinarla all’apprendimento di nuove conoscenze non può che essere vincente.

Concentrazione 🎯

A me gli occhi… Hai presente quando il prestigiatore dice questa frase? Ecco, il videogame non ha bisogno di dirla, i bambini sono già “rapiti” in partenza! Giocare all’interno di un ambiente coinvolgente, caratterizzato e stimolante aumenta la concentrazione sul gioco stesso. Se quel gioco permette di apprendere nozioni e conoscenze o di sviluppare abilità logiche o di altro tipo, questo surplus di concentrazione può portare grandi progressi dal punto di vista dell’apprendimento.

Resilienza 💪

Hai mai pensato a cosa succede nei videogiochi? Si sbaglia, di continuo. Si perde. Ci si arrabbia, a volte anche tanto, ma poi… si ricomincia. Nella dinamica di un videogame l’errore è uno stimolo a riprovare, non a mollare tutto. Quando tuo figlio prende un brutto voto a scuola, invece, come reagisce? Ecco 😓. Una cattiva performance all’interno di un gioco non viene vissuta con la stessa ansia e intensità emotiva. Apprendere tramite la gamification può aiutare i nostri figli a diventare più resilienti e a imparare a rimettersi in gioco.

L’esperienza di flusso

A proposito di “rapimento”, avrai sicuramente presente l’espressione di tuo figlio davanti al suo videogioco preferito quando sta affrontando un passaggio particolarmente difficile 😏

Quando ci impegniamo in qualcosa in cui siamo bravi, e che ci appassiona, sperimentiamo quella che viene definita esperienza di flusso: ci facciamo “rapire”, trasportare da ciò che stiamo facendo e dalle sensazioni positive che ci provoca.

Quindi… lo rifacciamo! E diventiamo sempre più bravi. Ti piacerebbe che accadesse la stessa cosa a tuo figlio anche con lo studio, vero? 😄

Sappi che non è un obiettivo impossibile. Anche in questo caso, la gamification può dare una mano. 

Vediamo quali sono gli elementi che rendono possibile una esperienza di flusso:

  • ✅ difficoltà adeguata
  • ✅ obiettivo chiaro
  • ✅ capacità di controllo
  • ✅ feedback immediato

Prendiamo l’esempio di un videogame: la difficoltà è adeguata (la struttura a schemi permette di progredire gradualmente), l’obiettivo del gioco è sempre chiaro al giocatore, che ha anche la possibilità di controllare gli elementi del gioco (personaggio che interpreta, strumenti a disposizione ecc.) e di ottenere un feedback immediato per le proprie azioni (vita/morte del personaggio, superamento di un livello, risoluzione di un enigma ecc.).

La gamification riesce a trasportare questa struttura nella didattica: tuo figlio, dunque, anche se non ha la passione per la matematica può vivere un’esperienza di flusso nell’apprenderla! 📊 Con tutti i benefici che ne conseguono.

Game based learning: cosa puoi fare per tuo figlio?


Per concludere questo articolo introduttivo sulla gamification a scuola ti lascio qualche consiglio per introdurre il gioco nell’apprendimento di tuo figlio, in tutte le attività quotidiane che svolge a casa e che ti riguardano in prima persona 👪

  • Odia una materia in particolare? Cerca qualche gioco didattico che possa aiutarlo a “digerirla” meglio. Ad esempio, ecco un sito dedicato ai giochi per imparare le tabelline (a me ha salvato la vita quando mia figlia non ne voleva sapere di studiarle!)
  • Anche giochi da tavolo e carte da gioco possono essere utilizzati per l’apprendimento. Ne esistono di specifici, ma anche quelli tradizionali possono essere usati a scopo educativo!
  • Puoi pensare di impostare un sistema di livelli e ricompense che renda più stimolante e motivante lo studio per tuo figlio. Sulla falsariga di ciò che avviene nei videogiochi, pensa a delle ricompense di “riconoscimento” (badge, diplomi, certificati) e ricordati che, nel gioco, le punizioni non esistono



Gamification: la didattica può essere divertente

Studiare può diventare un’attività coinvolgente e divertente. Di questo noi di GoStudent siamo assolutamente sicuri! Un tutor che segue in maniera personalizzata tuo figlio, esperto di insegnamento e metodi di didattica innovativa come appunto la gamification, può disegnare un percorso di studio che lo aiuti a tirare fuori il meglio di sé, divertendosi e ottenendo riconoscimenti che lo aiutano a tenere alta la motivazione allo studio.

Un piano di studio personalizzato può includere il ricorso a strumenti di gaming, una risorsa validissima per aumentare il coinvolgimento in alcune specifiche materie e per permettere a tuo figlio di approfondire le sue competenze anche in completa autonomia. 

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