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Cos’è il metaverso? Il suo significato e quando è nato

Capitoli

  1. Facebook, Meta e il metaverso
  2. Cos’è il metaverso?
  3. Come sarà l’internet del futuro?
  4. Cosa succederà alla didattica? L’esempio di Metaverse Studio

 


Metaverso: non si parla d’altro nelle ultime settimane. Come sempre, c’è lo zampino dei social media in questo rinnovato interesse per un tema non certo nuovo. Scopri che sorprese ci riserverà il metaverso prossimo venturo (forse).

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Facebook, Meta e il metaverso

 

La notizia sarebbe stata di quelle in grado di sconvolgere gli animi e far crollare la Borsa: addio Facebook. 🔊 Ma la notizia è durata poco: Facebook non cesserà di esistere, cambierà soltanto nome. O meglio, il social network continuerà a chiamarsi come si chiama oggi, mentre l’azienda cambierà il suo nome in Meta.

Meta, ovvero abbreviazione di metaverso. Ecco cosa Mark Zuckerberg ci darà in pasto in futuro: un’estensione del social network, per così dire, una sua versione “dopata”. Un universo parallelo in grado di coinvolgere la nostra attenzione in un modo totalmente diverso.

Non staremo più inchiodati davanti allo schermo di uno smartphone… ci entreremo direttamente! E se per qualcuno può sembrare di passare dalla padella 🍳 alla brace, bisogna come sempre aprirsi alle novità se si vuole avere un’idea del mondo in cui vivranno i nostri figli.

Per fare un piccolo riassunto introduttivo, ecco cosa bisogna sapere:

  • Facebook, come società, ha cambiato nome in Meta

  • Zuckerberg ha vagheggiato la creazione di una versione “evoluta” di internet, chiamata metaverso

  • La realtà virtuale e la realtà aumentata avranno un peso sempre maggiore negli anni a venire

Pronto a entrare nel metaverso? Forse non lo sai ma è stato inventato trent’anni fa… 😱

 

Cos’è il metaverso?

 

Partiamo dal nome. Il termine metaverso risale al “lontano” 1992, non è quindi un’invenzione targata Zuckerberg. E’ stato lo scrittore postcyberpunk Neal Stephenson 🤖 a usare per primo questo termine nel suo romanzo “Snow Crash” uscito proprio nel ‘92.

Stephenson dà una definizione del metaverso quasi perfettamente combaciante con quella fornita da Zuck: un universo parallelo di realtà virtuale 3D, condiviso da tutto il mondo grazie a una rete a fibre ottiche che solca l’intero pianeta. 🌐

Nel metaverso si accede tramite terminali pubblici e si vive una vita parallela virtuale, muovendosi liberamente nell’universo alla cui creazione può contribuire chiunque. Si può andare ovunque, nel metaverso. Basta desiderarlo.

Immagina internet come la conosci oggi, in 2D: ora immagina che “prenda vita”, per così dire, e che sia “visitabile” in tre dimensioni. Ecco, questo in parole povere è il metaverso. Quello di cui ha parlato Zuckerberg è un progetto simile, molto simile a quanto fantasticato da Stephenson trent’anni or sono.

Solo che secondo il creatore di Facebook il metaverso sarà ideato da creators di nuova generazione, sarà multi-piattaforma e accessibile da chiunque tramite qualsiasi dispositivo. Non più un luogo “chiuso” come un social, dove serve iscriversi, ma un vero e proprio universo parallelo in cui vivremo attraverso il nostro avatar. 👤

Inquietante? Spaventoso? Eccitante? Ognuno si farà la propria idea. L’opinione pubblica, nel suo complesso, si è fatta la sua e ha bollato come irrealistiche (se non addirittura utopistiche) le previsioni del CEO di Facebook. Ai posteri l’ardua sentenza…

 

Come sarà l’internet del futuro?

 

Non bastavano i social network a crearci non pochi grattacapi come genitori, con i loro pericoli e i rischi connessi a un abuso di internet. Ora ci si mette anche la prospettiva di una vita sempre più virtuale, in cui mettere dei confini ai figli sull’uso dei dispositivi digitali diventerebbe molto più difficile.

Virtuale sembra essere la parola chiave. 🔑 Qualcosa di simile a quanto ha già sperimentato la nostra generazione con videogiochi come “The Sims” 🧍 o “Second Life”. La possibilità di vivere infinite vite diverse, virtualmente. Senza rischiare troppo, insomma, comodamente seduti sul divano di casa.

Il metaverso e l’internet del futuro promettono esperienze decisamente più immersive. Hai mai provato a utilizzare un visore per la realtà aumentata? Ecco, qualcosa di simile. Non si tratterà solo di far vivere una vita alternativa al nostro avatar… Il metaverso ci permetterà di trasportarci fisicamente in altri luoghi, per vivere altre esperienze. 🌕

Virtualmente. Perché fisicamente saremo sì ancora sul divano di casa, ma grazie alla tecnologia (visori VR, guanti per realtà virtuale e dispositivi che ancora non conosciamo) vivremo sensorialmente nel mondo parallelo. Mondo fisico e virtuale che si uniscono in un meta-mondo. Sei pronto al grande salto? 🚀

Presto anche il tatto sarà virtuale

Facebook ci crede molto nel metaverso, al punto da investire milioni e milioni di dollari nello sviluppo di nuove tecnologie (e comunque la società di Zuckerberg non è la sola: anche Google ha annunciato la creazione di una divisione per progetti di realtà aumentata e virtuale) che possano dar vita a questo universo parallelo.

La prima novità è la pelle artificiale. Sì, hai capito bene: una pelle in grado di fornire una capacità di rilevamento tattile ai sistemi di intelligenza artificiale. 🤚 Questa speciale pelle realizzata in elastomero permetterà all’AI di apprendere e reagire alle sensazioni tattili. Ciò, a sua volta, consentirà esperienze virtuali sempre più immersive per noi umani. 

 

Cosa succederà alla didattica? L’esempio di Metaverse Studio

 

La realtà aumentata entra in classe. Già oggi, non in un futuro più o meno lontano: è ciò che succede grazie a Metaverse Studio, una piattaforma per la realtà aumentata che sta spopolando nelle scuole di tutto il mondo. Il motivo è semplice: rende l’apprendimento entusiasmante e coinvolgente. 🤩 

Divertimento, ma non solo. Il digitale applicato alla didattica ha permesso di superare confini che prima si riteneva fossero impensabili: basti pensare a Google Classroom e a come ha “democratizzato” l’apprendimento a distanza, alle numerose applicazioni della gamification alla didattica o agli sviluppi legati ai progressi dell’intelligenza artificiale applicata all’educazione.

Insomma, il futuro è nel digitale, anche quello dell’apprendimento. Vietato opporsi, caldamente consigliato prepararsi! 🖥️