ISTRUZIONE SUPERIORE, TRENDING

La laurea serve ancora?

Capitoli

  1. Università o lavoro: la scelta dopo le superiori
  2. Meglio andare all’università o lavorare?
  3. Quali sono le alternative all’università?

 

A furia di sentire i dati sulla disoccupazione, molti giovani potrebbero iniziare a domandarsi se la laurea serve davvero. 🤔 Una certa situazione pandemica e l’imminente automatizzazione della nostra vita, con la promessa o minaccia dell’intelligenza artificiale, è normale che i tuoi ragazzi mettano in discussione la necessità di avere una laurea. Qual è il rapporto tra istruzione e lavoro? E poi, quali sono le strade alternative all’università?

Abbiamo qualche suggerimento in materia. 👇

 

Università o lavoro: la scelta dopo le superiori

 

La maggior parte dei nostri ragazzi non sa cosa fare dopo il liceo. Già risulta difficile trovare un sistema di orientamento che spieghi come scegliere l’università, figuriamoci un appoggio per esplorare percorsi alternativi all’università stessa.

Se tuo figlio è uno di quelli che si impunta e dice “non voglio andare all’università”, l’unica cosa che puoi fare come genitore è cercare di capire quali sono i motivi di questo rifiuto. 

Perché tuo figlio non vuole andare all’università?

Con molta probabilità, i ragazzi si trovano in una di queste situazioni:

  • Non hanno ancora le idee chiare su ciò che vogliono studiare, 
  • Sanno perfettamente che non vogliono più passare il tempo sui libri, ma non sanno che lavoro fare
  • Vogliono studiare e lavorare ma non si sentono attratti dai percorsi di laurea offerti e dai classici lavori per studenti 

Il caso più frequente, però, può essere una sorta di disillusione sulla reale utilità della laurea per trovare lavoro. 😕

In questo caso, potrebbe essere utile capire qual è la situazione dei laureati in Italia.

Quanti sono i laureati in Italia?

Secondo il rapporto Istat Livelli di istruzione e partecipazione alla formazione 2020, la percentuale di laureati sulla popolazione di 25-64 anni in Italia è del 20,1%, contro il 32,8% della media Unione europea.

Se circoscriviamo la popolazione ai giovani di 25-34 anni, con il 29% di laureati in questa fascia di età, l’Italia rimane comunque penultima in classifica. Al primo posto c’è il Lussemburgo con il 61% di giovani laureati e all’ultimo la Romania, con il 25%. La media UE è di circa il 41%, ma l’obiettivo da raggiungere è il 45% di laureati tra i giovani europei.

👉 Puoi usare questi dati per dire a tuo figlio che, in realtà, il numero di laureati in Italia è molto basso, rispetto alla media UE. Prova a vedere che effetto gli fa. Avrà sicuramente delle idee per spiegare questo fenomeno e una di queste potrebbe essere il tasso di abbandono degli studi.

Qual è il tasso di abbandono all’università?

Molti ragazzi e ragazze si iscrivono all’università dopo il liceo linguistico o qualunque altro percorso di studi. Una parte di questi, però, non arriverà mai alla laurea.

Qui puoi dare a tuo figlio dei numeri incoraggianti, perché se il tasso di abbandono tra il primo e il secondo anno dell’università era del 23,1% nel 2001 (dati Miur), secondo l’ultimo rapporto biennale Anvur è sceso al 12,2% nel 2018.

Se i laureati tutto sommato sono pochi, anche se crescono ogni anno, e le persone che lasciano gli studi sono sempre meno, e quindi si presuppone che l’offerta formativa sia migliorata, perché chi è in possesso di una laurea ha difficoltà a trovare lavoro?

 

Meglio andare all’università o lavorare?

 

Secondo l’Istat, il rapporto tra istruzione e lavoro è molto stretto: più è alto il titolo di studi, più è bassa la disoccupazione. 📈

Infatti, l’81,4% dei laureati tra i 25 e i 64 anni aveva un’occupazione nel 2019, mentre la percentuale di diplomati occupati era del 62,8%. La differenza viene chiamata vantaggio occupazionale e indica proprio le possibilità in più che offre la laurea per la ricerca di lavoro.

Anche se hai dimostrato a tuo figlio che la laurea in realtà è poco diffusa in Italia e aiuta a trovare lavoro molto di più del diploma, questo non significa che sia un percorso obbligato.

💎 Si tratta di un investimento di tempo, impegno e denaro che necessita di una grande dose di motivazione da parte di un ragazzo o una ragazza. 

Non ti resta che esplorare le soluzioni alternative.

 

Quali sono le alternative all’università?

 

Qualunque rapporto sul lavoro concorda sul fatto che alcuni lavori che si faranno in futuro ancora non sono stati inventati o presuppongono delle competenze che non necessariamente si imparano all’università. Per apprendere le competenze del futuro tuo figlio può continuare a studiare, fare delle esperienze e iniziare a lavorare dopo il liceo. 

Questi sono alcune soluzioni alternative alla laurea:

  • Seguire i MOOC e altri corsi online – le migliori università in Italia e nel mondo offrono corsi gratuiti su qualunque materia, dalla matematica all’inglese al marketing. Basta un clic e nessuna iscrizione formale per iniziare a imparare da una classe virtuale.
  • Iniziare a lavorare – per i giovani sotto i 29 anni le forme contrattuali sono più vantaggiose per le aziende che offrono tirocini o contratti d’apprendistato retribuiti. Il primo passo nel mondo del lavoro aiuta anche a schiarirsi le idee per il futuro.
  • Iscriversi a un ITS – un istituto tecnico superiore è un’alternativa all’università perché offre una formazione più pratica che si può usare per lavorare nel sistema produttivo italiano (moda, agricoltura, imprese digitali ecc.)
  • Creare la propria azienda – se tuo figlio ha un’idea di impresa, per offrire un servizio nuovo, in linea con l’economia digitale, o tradizionale, da adattare alle nuove esigenze, può cercare di vagliare la propria idea con uno degli incubatori di impresa offerti dalle Regioni. Sono percorsi per creare un modello di business analizzando la domanda, la concorrenza, le risorse ecc.
  • Viaggiare o fare volontariato sono altre alternative che hanno un forte impatto sulla vita anche professionale dei ragazzi. Si possono imparare quelle famose competenze trasversali che nessun corso, se non quello della vita, permette di sperimentare.

💎 La laurea è ancora utile per formarsi e trovare lavoro, ma non è un passaggio obbligato. Non solo si può lavorare, ma ci sono dei percorsi di studio alternativi e delle esperienze che arricchiscono le proprie competenze. 

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